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Bitcoin e crypto per corruzione in Ucraina | Sequestri milionari

Ancora corruzione e crypto: il caso di oggi arriva dall'Ucraina.
2 anni fa
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NABU, l’agenzia che in Ucraina si occupa di combattere la corruzione, ha annunciato di aver sequestrato l’equivalente di 1,5 milioni di dollari in crpyto da Yury Shchigol, un tempo ai vertici dei Servizi di Comunicazione Speciali. Le criptovalute sequestrate includono 6,9 Bitcoin, 1,2 milioni di dollari in Tether e circa 331 TRX.

Il sequestro è frutto di quanto emerso da indagini che riguardano l’appropriazione indebita da parte dello stesso Shchigol di 1,8 milioni di dollari in totale, in combutta con il proprio vice Victor Zhor, con il quale avrebbe messo in piedi un’autentica associazione a delinquere.


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Corruzione e crypto: il crimine anche questa volta non paga

Si allunga la lista dei criminali che hanno pensato di trovare riparo occultando almeno parte dei loro capitali in Bitcoin e crypto e che invece poi vengono puntualmente beccati.

Secondo quanto è stato riportato dall’Ufficio Anti-Corruzione dell’Ucraina, questa volta è toccato a Yury Shchigol e Victor Zhor, che insieme avrebbero messo in piedi un sistema alquanto tipico per sottrarre denaro: di comune accordo con altri soggetti avrebbero infatti gonfiato i pagamenti per software e servizi intascando parte della differenza.

Gli acquisti sarebbero stati diretti e segreti, senza passare da una procedura di appalto, cosa che avrebbe destato i sospetti delle autorità e portato al sequestro delle criptovalute di cui sopra.

Nel complesso, si sarebbe trattato di uno scarto tra prezzi effettivamente pagati e prezzi invece di mercato di circa 1,7 milioni di dollari.

Una truffa ai danni dello stato ucraino che però è costata non solo il sequestro delle criptovalute per l’organizzazione criminale ma interna, ma anche, a procedura terminata, con ogni probabilità diversi anni di galera. Almeno uno dei due è stato infatti arrestato in settimana, prima dell’annuncio del sequestro delle criptovalute.

Cosa è stato sequestrato

Sono stati sequestrati 6,9 Bitcoin, 1,2 milioni di Tether e una piccola, piccolissima quantità di Tron.

Non è la prima volta che la strada di Bitcoin e crypto e quella della corruzione si incrociano, anche se quasi mai a lieto fine per chi credeva di poter evadere le maglie della giustizia ricorrendo alla blockchain. Anche in questo caso, infatti, si finirà dietro le sbarre.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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