Dall’inflazione viene fuori un nulla di fatto. Tutto perfettamente secondo le aspettative, con Bitcoin e crypto però che volano nonostante tutto sia andato secondo i piani. A pesare è infatti un altro dato arrivato in concomitanza a quello dell’inflazione. Parliamo delle vendite retail, che non sono cresciute rispetto al mese precedente mentre ci si aspettava una crescita dello 0,4%.
Una situazione che segnala – per quanto il dato andrà comunque letto in prospettiva – un rallentamento dell’economia degli USA, situazione che gioca a favore di chi vuole tagli ai tassi al più presto possibile. Ed è per ora questa la reazione che è stata fatta registrare da Bitcoin e crypto, con il primo che vola sopra i 63.000$ e che si trascina dietro tutto il settore.
Una situazione interessante, che comanda però ancora cautela durante tutta la sessione USA, dove assisteremo alle reazioni dei mercati di rischio.
Tutti aspettavamo l’inflazione e invece la sorpresa è arrivata dai dati sulle vendite retail. Mentre i mercati si aspettavano una crescita comunque modesta, dello 0,4%, i dati diffusi dagli USA hanno riportato uno scioccante 0,00%. Tutto fermo, segnale che l’economia forte raccontata da Jerome Powell starebbe iniziando a incontrare i primi problemi.
Problemi non indifferenti, se questo è quanto emerge dai consumi. E tanto poco è bastato ai mercati per andare long e per far schizzare in alto non solo Bitcoin e crypto, ma anche i futures, ancora a mercati chiusi, dei principali indici della borsa USA.
Torna l’appetito per il rischio, principalmente perché si ritiene che i dati arrivati dagli USA segnalino una maggiore possibilità di avere tagli in anticipo rispetto a quanto preventivato.
È una situazione che andrà comunque valutata più avanti, anche in presenza di altri dati. Il pump, se così vogliamo chiamarlo, è dunque materia per gli aruspici per ora più di chi guarda all’analisi fondamentale. È vero infatti che i dati che sono arrivati non sono dei migliori per l’economia USA, ma è anche vero che prima della prossima riunione utile del FOMC per i tagli (che non sarà la prossima in ordine cronologico), ci saranno tanti altri dati che potranno informare e indirizzare le prossime scelte di Federal Reserve.
Per ora i long festeggiano, anche se per motivi e cause che in pochi avrebbero potuto immaginare soltanto poche ore fa. Prima però di ritenere il momento positivo consolidato, serviranno almeno a parere di chi scrive, ben altri dati.
D’altronde alle decisioni, quelle importanti del FOMC, manca ancora molto. E ci saranno tante altre giornate di passione da seguire sia qui, sia sul nostro Canale Telegram Ufficiale.
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L'uomo che aveva già condannato internet all'irrilevanza ce l'ha ancora con tutti voi.