Chi segue Criptovaluta.it se lo ricorderà quasi certamente. Chi non ci segue da così tanto tempo, potrà rinfrescarsi la memoria qui. Sì, parliamo da tempo della possibilità di avere un ETF su Dogecoin negli USA, perché al netto dell’aspetto meme, Dogecoin è tecnicamente solido. E lo è più di tanti progetti incartati da rivoluzione finanziaria.
Quando chi vi scrive lo metteva nero su bianco, in tanti ridevano, credevano nella boutade, nella presa in giro e nel parere esagerato per fare qualche click. E invece ci siamo: Bitwise, rispettabile società di gestione dei capitali, ha inviato a SEC la richiesta di approvazione per un ETF su $DOGE.
L’arrivo della richiesta era nell’aria: qualche giorno fa era stato fondato un trust in Delaware proprio da Bitwise, con il nome di Dogecoin. Ora c’è la conferma, l’inizio delle danze, l’ufficialità del tentativo da parte di Bitwise di quotare negli USA un ETF su Dogecoin.
Dogecoin è nato per gioco, ha come simbolo il meme-cane più famoso della storia di Internet e ci sono una lunga serie di motivi per non prenderlo sul serio.
C’è però una lista altrettanto importante di motivi per prenderlo estremamente sul serio, per quanto le analisi più superficiali lo ritengano inferiore, per qualità, a tanti progetti che hanno già il loro ETF in attesa.
Dogecoin è in Proof of Work, non ha una società che lo gestisce, non ha mai perso un colpo e nei fatti ha avuto storicamente meno problemi di tanti protocolli nati per rivoluzionare il mondo e che invece hanno più frequentemente rivoluzionato le tasche dei fondatori.
Di motivi per escludere $DOGE dal novero di crypto che avranno un ETF degli USA non ce ne sono. Non piace $DOGE? Basta non comprarlo. E sulla qualità intrinseca dell’asset, non è SEC a doversi pronunciare. Viviamo in un’economia – quando possibile – di libero mercato il che vuol dire anche libertà di scelta per chi acquista asset.
E no, non vi è alcun motivo per negare a Bitwise di offrire ai propri clienti un ETF che ha in portafoglio un asset che è comunque possibile acquistare presso qualunque exchange crypto e anche la furiosa SEC sotto la gestione Gensler mai si è sognata di ritenere una security non registrata.
Erano in tanti a prendersi gioco di un’ipotesi del genere, dimenticando o ignorando colpevolmente tutti i punti di cui sopra. Punti che non possono essere smentiti perché veri.
Bitwise lo sta facendo, in piena libertà, e puntando su questo asset prima di tanti altri. Qualcosa che dovrebbe far riflettere, pensare e in ultimo cambiare idea.
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