Chi voleva la politica di nuovo a governare i mercati (e non il contrario), è stato accontentato soltanto a metà. Da un lato infatti a dominare gli andamenti dei mercati sono le uscite (estemporanee) di Washington e le risposte degli alleati, degli ex-alleati e del blocco antagonista. Dall’altro però a tenere in piedi l’intera baracca e a riportare tutti a toni più consoni, ci hanno pensato ancora una volta i mercati.
Soltanto il tempo ci dirà se questo passerà alla storia come un momento di grandi stravolgimenti. C’è la possibilità che sia così, ma ci sono anche tanti fatti che non lo sono, artificialmente ingigantiti per fare qualche click.
Alcuni di questi fatti riguardano anche Bitcoin e crypto – e anche se non abbiamo la sfera di cristallo per guardare il futuro, abbiamo qualche base sulla quale ragionare e cercare di capire se, come e quando le grandi rivoluzioni annunciate potranno confermarsi come tali secondo l’unico giudice possibile, quello della realtà.
Ci sono cose che accadranno come le avevamo immaginate, altre invece gonfiate ad arte dai soliti, altre ancora che non si sono mai verificate. Eppure se ne parla come se fossero tutte sullo stesso piano. Andiamo con ordine.
Ne abbiamo parlato in un nostro recente video. Anche i cuginetti che incontreremo oggi al pranzo pasquale sarebbero in grado di lanciare uno stablecoin. Più difficile, molto più difficile, renderlo liquido, apprezzato, desiderabile dai mercati.
La Russia in settimana ha parlato della possibilità di avere un “suo Tether”. Potrà farlo? Certo che sì. A noi però, che di blockchain viviamo, sembra più una posa da LinkedIn (guardami, sto usando una tecnologia recente) che qualcosa di davvero utile. Se dovessimo scommettere qualcosa, diremmo che l’esperimento potrà anche esserci. Che diventi un player credibile nel mondo dei pagamenti, ci crediamo assai poco.
Uno dei temi forti degli ultimi mesi è la spasmodica ricerca da parte dei paesi non allineati di un’alternativa al dollaro – tema che incrocia quello di cui sopra. È vero che forse in tanti si libererebbero del dollaro come valuta di riserva mondiale. È altrettanto vero che farlo è molto difficile.
Bitcoin offre neutral rails – ovvero la possibilità di avere un sistema monetario libero, senza banche centrali e senza che nessuno chieda i documenti. Un’alternativa forte al sistema dollaro, dal quale ad esempio la Russia è stata quasi completamente esclusa.
Tuttavia c’è un altro aspetto di cui tenere conto: nessuno stato è disposto a rinunciare alla sovranità monetaria e a giocare con la stampante. Vorrebbe dire privarsi di uno strumento quasi irrinunciabile per implementare certe politiche e anche per fare politica estera. Non accadrà, per quanto qualche scambio potrebbe prendere quella strada.
Lo saranno. E lo saranno perché l’appoggio degli Stati Uniti a queste tecnologie è forte e incondizionato. Vedremo sempre più stablecoin, anche in servizi di pagamento classici come Visa e Mastercard. Per quanto a tanti possa non piacere, sarà comunque infrastruttura costruita su rete crypto e su blockchain pubbliche.
Qualcuno, dei milioni che dovranno averci a che fare, metterà il naso fuori dal recinto disegnato e costruito dai grandi gruppi bancari. Con un po’ di aiuto – anche vostro – accederà in libertà al miglior sistema monetario di sempre, quello libero e quello nato per essere davvero uguale per tutti.
C’è Larry Fink che si è attaccato al telefono e sta ammorbando tutti con la sua grande idea: “Senti, perché non compri un po’ del mio ETF?” Ha ammesso di aver avuto contatti con tanti fondi sovrani e investitori istituzionali. E di aver consigliato esposizione verso un asset che è l’assicurazione contro il peggiore dei mali, quello di un default di tutto ciò che avevamo dato per scontato.
La tenuta dei bond USA, il senno di chi gestisce la politica monetaria di paesi importanti, la valuta che abbiamo in tasca e che siamo abituati a ritenere stabile. Non entrerà, Bitcoin, nelle riserve di tutti. Ma lo vedremo certamente in posti che non avevamo mai immaginato.
Non tutto andrà per il meglio. Scammer e delinquenti che vivono di pre-sale – che poi vi spacciano per credibili pagando pubblicazioni di quarta fascia e di nessun amor proprio – continueranno a puntare ai vostri soldi.
Ora però, giovani padawan, dovreste avere gli strumenti per capire che no, non ci sarà alcun nuovo Bitcoin, e che quella ennesima pre-sale arricchirà soltanto i vermi che ve la stanno vendendo.
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