Il panico da BCE è ai massimi, tanto da costringere l’istituto di Francoforte a schierare i fuoriclasse delle grandi occasioni. Fabio Panetta, governatore di Banca d’Italia, è tornato a parlare di criptoattività – l’orribile termine con il quale il burocratese ha deciso di descrivere le criptovalute.
Un cavallo migliore che però schierandosi dimostra due cose: la prima, l’abbiamo già scritto poco sopra, è che il panico da BCE deve essere davvero ai massimi storici. Il secondo è che le possibilità sono due: o da BCE non hanno capito il perché in tanti si rivolgono al mondo delle criptovalute, oppure per far passare l’Euro Digitale sono disposti a raccontare un mondo che non esiste.
Rischi, alternative made in BCE, eterogeneità degli approcci normativi che sono… neanche a dirlo, fonte di rischio. Fabio Panetta più che il mattatore della serata sembra più quello che prega gli amici di non abbandonare la festa. Ma la musica è finita, gli amici se ne vanno, e di gente disposta ad ascoltarlo ce ne sarà sempre meno.
La parola pericolo ricorre così di frequente negli ultimi discorsi di Panetta e Cipollone che a più di qualcuno è venuto da chiedersi se lo spin doctor dei due banchieri centrali italiani non sia piuttosto quel Sandro Piccinini che vorremmo sentire e vedere certamente di più.
I pericoli sono tanti, forse troppi, tanto da scomodare per l’ennesima volta un intervento delle massime cariche. Dice infatti Panetta che:
I rischi vanno presidiati [in particolare] quelli reputazioni legati all’offerta di cripto da parte delle banche.
Verrebbe da chiedersi, in un mondo dove non arrivano denunce da parte degli istituti e dai loro avvocati, di quale reputazione possa parlare un comparto che ha venduto a ignari risparmiatori dai tango bond alle gestioni al 2% annuo che hanno sempre performato peggio dei benchmark, dai bond di Banca Etruria a quelli Parmalat. Ma siccome non siamo in quel mondo dove le denunce non esistono, eviteremo di chiedercelo.
Panetta però è noto per essere un vero mattatore, oratore che incalza e mette nell’angolo, e dunque continua:
Serve una risposta all’altezza della trasformazione tecnologica in atto, capace di soddisfare la domanda di strumenti digitali di pagamento sicuri, efficienti e accessibili.
Parlando, ça va sans dire, dell’Euro Digitale. A sentire lui, Cipollone, Lagarde e gli altri membri della squadra di BCE, verrebbe da chiedersi se credano davvero a questo oppure no. Nessuno sceglie USDT, Bitcoin o USDC (o qualunque altra crypto), perché sicuri, efficienti e accessibili. O meglio, abbiamo certamente un’idea diversa di sicurezza, efficienza e accessibilità.
Bitcoin è insequestrabile: e si evita di trovarsi in quelle incresciose situazioni dove magari siamo in vacanza in Thailandia e il super-algoritmo della nostra banca ha bloccato il conto perché i 4€ per il Pad Thai sono sospetti. Oppure dove per ritorsione politica (vedi Canada) vengono parimenti bloccati i conti. L’Euro Digitale potrà offrire questa sicurezza? No.
Efficienza: difficile fare meglio dei bonifici SEPA oppure dei pagamenti via Mastercard o Visa. Boom, 1 secondo e tutto è stato pagato. Evidentemente l’efficienza che cerchiamo, ancora una volta, è un’altra. Guardando alla DeFi, e rivendicando maleducatamente il diritto di investire come preferiamo, magari vogliamo accesso a prodotti inaccessibili ai retail secondo le norme imposte da ESMA. Vogliamo una vita spericolata, che l’Euro Digitale non potrà offrire. O semplicemente pretendiamo di essere trattati come adulti sui mercati finanziari, dato che chi era preposto a consigliarci ha riempito i portafogli dei nostri genitori dei prodotti di cui sopra (sì, tango bond e compagnia).
Accessibili: in 1 secondo netto chiunque può iniziare a utilizzare Bitcoin. L’Euro Digitale si porterà tutti i rischi – terribili – del KYC e dell’AML. Sarà accessibile solo per chi ha oggi accesso a un conto banca. E quindi anche qui, caro Panetta…
Già vi sentiamo che urlate dinosauri, preistorici o peggio. Il punto però, che proviamo a portare avanti qui su Criptovaluta.it®, è che Panetta capisce benissimo la questione. È – non siamo ironici – una grande mente, un profondo conoscitore delle dinamiche bancarie del denaro e siamo sicuri che abbia capito a fondo cosa rappresenta Bitcoin.
Ed è proprio per questo motivo che lui, Cipollone, Lagarde, BCE sono terrorizzati. Soprattutto ora che non avranno sponde repressive a Washington. Noi andremo avanti, BCE proverà a chiudere un cancello che non contiene però più buoi.
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