È un ventiquattrenne con la doppia cittadinanza (francese e marocchina) il principale sospettato per i sequestri avvenuti ai danni di personaggi noti del mondo crypto in Francia. Secondo quanto è riportato dal quotidiano francese Le Parisien si tratterebbe infatti di Badiss Mohammed Bajjou, 24 anni, che sarebbe stato arrestato oggi a Tangeri, Marocco.
Era stato inserito nella lista dei 10 francesi più ricercati al mondo e sul suo capo pendono accuse gravi e infamanti, tra le quali quella di essere a capo della banda che ha seminato il terrore in Francia, in particolare tra personaggi al capo di società cripto.
Sempre secondo le autorità francesi, Bajjou sarebbe accusato sia di estorsione sia di rapimento, con molti dei crimini dei quali è accusato che sarebbero collegati appunto al mondo crypto – o meglio, a personaggi particolarmente in vista di questo settore.
Bajjou sarebbe stato arrestato dalle autorità marocchine, con i procuratori francesi che starebbero inoltre indagando il suo potenziale coinvolgimento anche nel celebre caso del rapimento dei David Ballard – co-fondatore di Ledger – il popolare wallet hardware per la detenzione di criptovalute. Legami che però, almeno secondo quanto ci è dato sapere, sarebbero ancora da stabilirsi.
Non solo rapimenti, perché le indagini delle procure francesi riguardano anche il tentativo di estorsione ai danni di un familiare di Pierre Noizat, CEO di Paymium, che è risultato nel tentativo di sequestro della figlia di Noizat, del genere e anche del loro bambino.
La banda sarebbe comunque molto più articolata: la polizia francese parla di almeno 25 membri che sarebbero coinvolti, a diverso titolo, nell’ondata di sequestri che ha terrorizzato la Francia e in particolare persone particolarmente in vista del mondo aziendale legato a quello crypto.
Il Ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha ringraziato le autorità marocchine per la cooperazione. Ci sarebbe inoltre ancora in stato di fuga un altro franco-marocchino, che sarebbe a capo della banda.
Le indagini sono diventate una priorità delle forze dell’ordine francesi, non solo per la violenza dei crimini commessi ma anche per la frequenza con la quale la banda continuava a colpire. Banda che però, almeno secondo la polizia transalpina, sembrerebbe avere ormai i giorni contati.
Seguiranno aggiornamenti non appena ne saranno disponibili. Quello degli attacchi violenti a personaggi in vista del mondo crypto rimane un problema non solo in Francia: ci sono stati infatti diversi casi sia negli USA sia nel Regno Unito.
Rimane questo un segnale – brutto, per carità – che invita a atteggiamenti possibilmente più modesti da parte di chi, magari anche tra i nostri lettori, ha fatto fortuna con il mondo crypto. Si è infatti bersagli privilegiati di certi criminali, proprio per la natura delle crypto, che permettono l’autocustodia.
E dunque possono risultare utili al pagamento di riscatti, al contrario dei conti bancari che in genere, in presenza di un sequestro, la polizia almeno in Italia blocca prontamente.
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