Oggi sarà il gran giorno dei dati sull’inflazione USA. Alle 14:30 arriveranno i numeri che riguardano l’andamento dei prezzi negli USA, indicati dal CPI e dal CPI Core (più importante, dato che è la versione senza i volatili prezzi dell’energia e degli alimentari). Gli analisti prevedono un rimbalzo rispetto alle letture precedenti.
Il numero che verrà fuori – in particolare rispetto alle previsioni, avrà un impatto anche su Bitcoin e sul mondo delle criptovalute. Ci si aspetta dunque un ritorno di fiamma dell’inflazione che sembrerebbe escludere, almeno sul breve periodo (l’incontro di giugno) eventuali tagli.
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Va fatta una premessa: i dati in questione saranno seguiti con grande attenzione dai mercati, anche se non sono la lettura più importante dell’inflazione per Federal Reserve, che preferisce i prezzi finali praticati ai consumatori indicati dal PCE.
Ci si aspetta un rimbalzo rispetto ai dati del mese precedente. Rispettivamente le previsioni degli analisti riportano:
Dato | Previsione | Precedente |
---|---|---|
CPI | +2,5% | +2,3% |
CPI Core | +2,9% | +2,8% |
I mercati hanno già scontato queste previsioni e dunque nel caso di dato vicino alle aspettative non dovrebbero reagire in modo importante.
Volatilità: storicamente in avvicinamento a questo dato ci troviamo a fronteggiare una volatilità aumentata. Rimane necessario, per chiunque sia esposto verso Bitcoin o verso le criptovalute, evitare leve eccessive e e prepararsi anche a possibili swing di prezzo importanti.
Il dato in sé: non sarà così importante per le questioni di medio e lungo periodo. Fed non taglierà, a meno di crisi improvvise, in giugno ed è particolarmente difficile che lo faccia anche in luglio. Rimangono prezzati, tra le altre cose con una scarsa convinzione, un paio di tagli da qui a fine anno. La situazione però può evolvere molto rapidamente – per quanto siano in pochi a augurarselo.
Dipende tutta dalla distanza dei dati dalle previsioni. Un dato più basso è certamente preferibile, perché indicherebbe maggiore spazio futuro per i tagli. Un dato più alto probabilmente innescherebbe qualche paura in più, che andrebbe scongiurata in una fase di mercato complessivamente solida e rialzista.
Il dato sarà diffuso alle 14:30 ora italiana e potrai riceverlo direttamente sul nostro Canale Telegram non appena sarà disponibile.
Le possibilità di tagli anche a luglio – come mostriamo nel grafico – sono in realtà molto ridotte. E però verranno modificate anche dal dato di oggi.
Perché vogliono dire più liquidità, cosa che piace storicamente ai mercati. Rimane però fondamentale valutare le ragioni che potrebbero portare o meno ai tagli. Se il ritorno verso tassi più bassi sarà graduale, allora i mercati potranno sfruttarlo appieno.
Diverso il discorso – come si è verificato più volte nel corso della storia recente – di tagli emergenziali, he vengono decisi quando la situazione è ormai di gestione così difficile da non lasciare alternativa.
Questo secondo caso, che pur sarebbe auspicabile per una parte degli analisti improvvisati dei mercati finanziari, è quello da escludere costi quel che costi.
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