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Tutti contro Bitcoin SV, impazza l’hashtagh #delistBSV su Twitter

6 anni fa
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Bitcoin SV (BSV) è una criptovaluta nata a novembre 2018 da un hard fork di Bitcoin Cash. In poche parole, ogni sei mesi viene proposto ai proprietari di BCH una biforcazione della blockchain; se la community si esprime a favore di questa biforcazione, Bitcoin Cash ed il nuovo progetto incominciano a prendere strade diverse. Bitcoin SV nasce proprio in questo modo, ma dal giorno stesso della sua fondazione ha generato critiche e problemi.

Nei giorni immediatamente successivi alla nascita della nuova criptovaluta, molti analisti hanno additato questo evento. Secondo una tesi piuttosto popolare, questa sarebbe stata la causa per il crollo finale delle criptovalute nell’autunno 2018: proprio in quei giorni, infatti, il mercato raggiungeva il minimo della sua capitalizzazione per l’anno in corso prima di riprendere l’ascesa durante l’inverno.

Sradicata dagli exchange

Binance, l’exchange di criptovalute più conosciuto ed utilizzato al mondo, ha tolto ai suoi utenti la possibilità di comprare Bitcoin SV; la stessa scelta è già stata fatta da altre piattaforme importanti come ShapeShift, mentre il management di Kraken ha dichiarato di star facendo le stesse considerazioni. Con un +35% di volume di scambi nelle ultime 24 ore, per il momento sembra che Binance non stia accusando alcun effetto negativo della sua decisione.

Nel frattempo Bitcoin SV registra una performance del -25%, in costante variazione, dopo che alcuni tra i nomi più importanti dell’economia decentralizzata continuano a portare cattive notizie per il progetto. Nelle prossime ore si attendono ulteriori annunci simili a quelli di Binance, anche considerando che gli exchange avranno tutto l’interesse a ridurre la quantità di token in portafoglio.

Le motivazioni

Il fondatore di Bitcoin SV ed i suoi seguaci l’hanno fatta grossa, creando inimicizie in tutto l’ecosistema crypto. Il fondatore, Craigh Wright, ha più volte dichiarato di essere il vero Satoshi Nakamoto. Per chi se lo fosse perso, questo è il nickname dell’anonimo fondatore di Bitcoin di cui ancora oggi non conosciamo la vera identità. Ovviamente Wright ha da subito attirato critiche e accuse di mentire, che poi non sono state realmente smentite da prove concrete.

Negli ultimi giorni, il team di legali di Wright ha incominciato a denunciare per diffamazione tutti coloro che hanno accusato il founder di Bitcoin SV di mentire. Questo ha portato ad una risposta colossale su Twitter e Reddit, due social molto utilizzati dagli amanti delle criptovalute. In poche ore è esploso l’hashtag #delistBSV, con migliaia di post che invitavano i titolari degli exchange a prendere provvedimenti per eliminare i token dalle loro piattaforme.

Probabilmente il team di BSV si aspettava di ricevere una risposta diversa. Facendo aumentare il numero di notizie circolanti sul loro progetto, speravano forse che questo portasse ad un aumento della capitalizzazione. La realtà è che la pubblicità negativa esiste, e quello che è successo ne è un chiaro esempio. Adesso la speranza è che ben presto si possa far luce sulle dichiarazioni di Wright, riconoscendogli il merito di essere il vero Satoshi Nakamoto o costringendolo a pagare per gli investitori a cui ha mentito.

Alessio Ippolito

Imprenditore digitale, autore e giornalista - mi occupo di business online dal 2008. Sono il founder della ALESSIO IPPOLITO S.R.L., società proprietaria della testata Criptovaluta.it e del noto giornale finanziario TradingOnline.com, di cui ne sono anche il direttore responsabile.

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