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Crypto-truffe sgominate dalla polizia ucraina | La Blockchain è un posto sicuro!

2 anni fa
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La Polizia ucraina (NPU) ha stanato un’organizzazione criminale che a mezzo call center si è resa protagonista di truffe ai danni di ignari cripto investitori. La rete di telefonisti e telefoniste agganciava le vittime di precedenti truffe, promettendo risoluzione delle controversie in cambio di una commissione.

Servizi mai erogati e utenti doppiamente raggirati, fino all’intervento delle forze dell’ordine scattato a seguito di minuziose e attente indagini. L’azione della NPU è stata resa possibile da una sopraffina attività di intelligence, e ha dimostrato come le truffe on chain siano tutt’altro che impossibili da sventare.

Segno che questo mercato è tutto fuorché al di fuori del ragionevole intervento di chi vuole contrastare truffe, con i fatti che ancora una volta vanno a contrastare la narrativa, in particolare quella che arriva da BCE, sull’ipotetica impossibilità di perseguire i peggiori criminali grazie allo scudo che viene offerto loro dalle cripto.

Interviene la polizia

L’accusa è quella di frode commessa su scala particolarmente ampia o da un gruppo organizzato, e sommando gli specifici capi di imputazione i criminali in questione avrebbero totalizzato qualcosa come 12 anni di soggiorno da trascorrere nelle patrie galere.

Niente male per un Paese che, sorretto anche dai cripto aiuti internazionali, dimostra reattività e piena operatività anche a conflitto bellico in corso, e che trova nel recente passato un precedente della stessa matrice. Nel 2021 infatti i Servizi Segreti ucraini hanno sventato un’organizzazione simile rea di aver truffato migliaia di investitori locali ed europei.

Criminali KO anche sulla blockchain

Un uno-due ai fianchi della criminalità organizzata, ma anche ai danni dei tanti detrattori (specializzati) che non perdono occasione di affibbiare alle criptovalute l’etichetta di male del secolo. Come dimostrano i fatti, non è vero che le cripto sono impossibili da rintracciare per le polizie di tutto il mondo, né tantomeno che la DeFi sia per definizione un covo di serpi pronte a mordere ignari risparmiatori all’oscuro di perversi meccanismi.

Nonappena se ne presenti l’occasione, la stampa specializzata (in illazioni) non manca di ricordare al grande pubblico di quanto pericolosi siano personaggi quali Ruja Ignatova, ancora in circolazione e protagonista della più grande crypto truffa (ONECOIN) di sempre. Dimenticando però di sottolineare come una vicenda del genere sia da considerare un unicum peraltro estremamente difficile da replicare. In fondo, potremmo rispondere a bastoni citando Bernard Madoff e il suo schema Ponzi, Sergio Cragnotti e le sue mirabolanti imprese all’interno del crack Cirio, e migliaia di altri protagonisti di truffe milionarie decisamente off-chain.

Tana per I criminali!

L’altro sciacallo pronto ad alzarsi in volo ha la pelle di carta e caratteri corpo 10: la stampa, si sa, è spesso al soldo dei governanti, molti dei quali non perdono occasione per attaccare Bitcoin e criptovalute fondando sul tema della sicurezza le loro spesso strumentali argomentazioni.

Ne sanno qualcosa i cittadini americani alle prese con le discutibili dichiarazioni di Joe Biden, che mette in agenda l’argomento regolamentazione in quanto “questione di sicurezza nazionale”, ma anche noi europei non siamo messi meglio con Bruxelles che prima approva il MiCA e poi non sa come attuarlo. Anche in quel caso, lo ricordiamo, della parola sicurezza si sono riempiti le parole (e le tasche?) esponenti del calibro di Bruno Le Marie, ministro dell’Economia francese. MiCa il primo che passa per la strada, insomma.

Andiamo avanti: tra i tanti, un esempio di come i sistemi on chain siano in grado di proteggere da tentativi malevoli arriva da Coinbase, che ha sventato una potenziale truffa via Twitter ai danni di oltre 1.000 suoi clienti, prima che questa potesse effettivamente consumarsi.

Ma ci fermiamo qui, perché dovessimo insistere sulla sicurezza della blockchain, quella $BTC in primis, rischieremo di diventare imbarazzanti per le eminenze grigie che governano i nostri conti correnti. Pardon, Stati. A tutti loro ricordiamo, tanto per ridere, che di sicuro c’è solo la morte. Mo me lo segno, direbbe il buon Troisi.

Paolo Sorgi

Appassionato di NFT, metaverse e cripto legate ai motori, Paolo segue per criptovaluta.it anche il settore del gaming e della musica legata alla blockchain.

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