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Valore Bitcoin: quanto vale Oggi un BTC?

Il valore del Bitcoin viaggia alla velocità della luce, ma che valori ha raggiunto oggi? Come è possibile comprenderne l’andamento come asset finanziario? Si tratta di un fuoco di paglia o di un mercato destinato a crescere e durare nel tempo?

Se anche tu ti poni queste domande allora non perderti tutto quello che analizzeremo in questo articolo. I Bitcoin sono l’asset e la moneta digitale più interessante attualmente in circolazione. Non ci si può interessare di trading o di economia senza conoscerli da vicino.

Valore Bitcoin
Valore Bitcoin storico nel corso del tempo

Ormai i record battuti non si contano più e nel solo 2017 il suo valore è cresciuto del 750%. La crescita è stata così elevata che le voci di una possibile inaffidabilità dell’asset si stanno diffondendo di nuovo, ma chiaramente non bisogna fare affidamento sulle voci ma sui dati reali che rendono i Bitcoin sempre più “forti” nel mercato delle criptovalute.

Sul finire del 2017 e gli inizi del 2018 il valore del Bitcoin ha battuto un record storico portando l’asticella alla sbalorditiva cifra di oltre quota 17.500 dollari, si parla quaindi di un controvalore di oltre 14.000 euro per un solo BTC. Per meglio comprendere l’andamento basti pensare che solo all’inizio del 2017 un Bitcoin si cambiava a circa 1000 dollari. Nel 2021 Bitcoin ha sfondato, per la prima volta nella sua storia, il muro dei 50.000 USD. Leggi la news qui: Bitcoin ha raggiunto 50.000 USD.

Valore dei Bitcoin oggi

Ma oggi quanto vale un Bitcoin? Qual’è la sua capitalizzazione di mercato aggiornata e il suo ranking nella classifica mondiale delle criptovalute ?

Di seguito trovi il widget con tutte le informazioni di cui necessiti – poco sotto invece il grafico sull’andamento del valore in tempo reale

Grafico in tempo reale del valore di Bitcoin ( BTC/USD )

Quì sotto trovi il grafico che ti mostra l’andamento del valore di bitcoin controvalore dollari statunitensi, aggiornato in tempo reale.

Da cosa dipendono queste variazioni di prezzo?

Le variazioni di prezzo dell’asset, come per ogni altra valuta, possono dipendere da molteplici fattori. Se prima abbiamo citato fattori di natura polica possiamo dire che a volte il fatto che le criptovalute, Bitcoin inclusa, non godono di una certa protezione da parte degli istituti bancari magari potrebbe influire sulla variailità del rpezzo dell’asset.

Ovviamente uno dei punti in comune tra le criptovalute come Bitcoin con gli altri asset va ricercato nel fatto che esistono alcuni fattori esterni che possono modificarne l’andamento, ma questo è inevitabile e inoltre ma in alcuni casi può addirittura rappresentare un vantaggio per gli investitori che speculano sui mercati finanziari compreso quello delle valute virtuali.

Ora la differenza sta nel fatto che i Bitcoin rappresentano una tipologia di valuta virtuale che funziona sulla base di un protocollo Peer to Peer. Il fatto poi che garantisce un certo grado di anonimato nelle transazioni tra gli utenti, permette una maggiore possibilità di non subire controlli da parte di enti centrali visto che come dicevamo non esiste un istituto che ne prevede l’erogazione e la diffusione.

I Bitcoin di conseguenza non contano su alcun ente che li regolamenta visto che sono parte di un sistema decentralizzato. Le operazioni in Bitcoin avvengono in totale sicurezza visto che si basano su sistemi collaudati ed affidabili. È possibile utilizzare Bitcoin solamente online visto che ovviamente non presentano una “parte fisica”. Un’altra particolarità del Bitcoin e di tutte le criptovalute è che non esistono infatti banconote o monete identificative. I portafogli elettronici che contengono le criptovalute vengono chiamati wallet. Questi possono essere salvati sul proprio PC o comunque sia su Cloud che su Hard Disk. C’è da dire che oggi diverse società offrono wallet anche online.

Bitcoin: ci si può fidare?

Di Bitcoin ci si può fidare visto che in tutti questi anni non si riscontrano crolli particolari del valore raggiunto. Ovviamente come ogni altro asset ha subito delle interessanti oscillazioni sul proprio valore che hanno reso i Bitcoin un asset di grande interesse nel campo delel criptovalute.

Basti pensare che è capitato anche che nel mese di settembre 2017 dopo che il valore dell’asset ha toccato quota 4000 dollari quest’ultimo ha subito un calo fino a 3000 dollari in seguito a una notizia legata a restrizioni sull’utilizzo da parte della Cina. Ma dopo un crollo iniziale i Bitcoin non hanno arrestato la loro corsa e sono tornati a crescere più forti di prima. A dicembre 2017 il valore di un Bitcoin ha sfondato il muro dei 17.000 dollari.

Come ottenere i Bitcoin

I Bitcoin si possono ottenere in diversi modi:

  • Facendo “mining”
  • Comprandoli negli exchange con valuta reale
  • Oppure ottenendoli da pagamenti per vendite o servizi
Come minare i Bitcoin
Mining di Bitcoin

Queste rappresentano le tre possibilità con cui un utente può ottenere i Bitcoin. Dopo aver ottenuto i Bitcoin dovrebbe essere interessante possedere aggiornamenti sul valore in continuo cambiamento dell’asset per poter aumentare i profitti nel caso si volesse venderli nel momento giusto.

Una volta ottenuti i Bitcoin in un modo qualsiasi, tra quelli appena descritti, vanno subito depositati negli appositi portafogli virtuali, conosciuti come wallet di cui avevamo già parlato qui sopra. Ne esistono di diverse tipologie. Esistono infatti wallet online che possono essere installati sul proprio PC ma non rappresentano la soluzione più sicura. La migliore soluzione è rappresentata dai wallet con possibilità di essere trasferiti su hard disk.

Se invece si volesse praticare il mining, disponendo della giusta componentistica in termini di hardware, sappiate che le possibilità di “produrre” Bitcoin non è infinita visto che tutte le criptovalute presentano un limite massimo di monete producibili. Raggiunta la cifra stabilita non sarà più possibile produrne altri.

Le possibilità di fare mining sono anche strettamente legate al fatto di poter disporre di un consistente comparto hardware in grado di garantire potenze di calcolo elevatissime. Una cosa di certo non per tutti. Per maggiori info sul mining di bitcoin, clicca: guida mining di bitcoin

I Bitcoin come investimento

In questo preciso momento il principale vantaggio di usare i Bitcoin è quello di poterli sfruttare come un’efficace forma di investimento, sia comprando BTC attraverso un exchange tradizionale, oppure speculando anche a brevissimo termine, facendo trading in Bitcoin (in questo caso, attraverso i migliori broker, è possibile speculare su BTC in caso di ribasso del prezzo).

Insomma ciò che conviene di più fare è acquistarli e rivenderli per guadagnare sulle transazioni così effettuate. Molti utenti tendono addirittura a conservarli per molto tempo nella speranza che il loro valore aumenti a dismisura per poi rivenderli nel caso di condizioni maggiormente favorevoli.

futuro valore bitcoin
Mining e Bitcoin

Oggi però la possibilità di utilizzarli quasi tutti i giorni sta aumentando sempre di più. È infatti possibile “sfruttare” i Bitcoin anche per acquistare beni o servizi proprio come una normale valuta “reale”. È bene sapere che non esiste alcuna valuta reale che sia il corrispettivo “materiale” del Bitcoin, per questo motivo si adoperano soltanto virtualmente.

Ogni transazione presenta gradi elevatissimi di sicurezza visto che viene affidata ad un database detto blockchain che traccia ogni transazione effettuata.

Leggi anche: Come investire in Bitcoin Velocemente

Il futuro valore dei Bitcoin

Qual è il futuro dei Bitcoin e delle altre valute virtuali? A livello internazionale i segnali sono positivi e incoraggianti, ad esempio basta analizzare la situazione in Cina per capire quanto sia volatile questo asset.

Perché alcuni Paesi, tra cui la Cina hanno recentemente imposto lo stop alle criptovalute? Il caso della Cina è piuttosto chiaro e permette di avanzare un’ulteriore riflessione sull’attuale mancanza di una regolamentazione per le criptovalute, in particolare per quelle basate su blockchain pubbliche.

Agli inizi di settembre 2017 il Governo cinese ha messo al bando le ICO (Initial Coin Offering), un mezzo che molte startup pensavano di poter usare per finanziarsi, ricompensando poi i propri investitori con “token”, cioè valori unitari di criptovalute, garantiti da un sistema blockchain.

In sostanza, una modalità di investimento assolutamente non regolamentata tramite la quale è possibile fare attività di crowdfunding ma che, in quanto privo di una norma che ne regola la condotta ha causato malumori ed ha esposto a rischi altissimi i finanziatori stessi.

Per dare un’idea del fenomeno, a luglio dello scorso anno le aziende attive nel mondo delle criptovalute hanno raccolto 1,27 miliardi di dollari e le ICO hanno generato il 600% di quanto raccolto durante tutto il 2016, ossia circa 220 milioni di dollari.

L’assenza di regole e di un’autorità che vigili sul rispetto delle stesse, o che comunque ne regolamenti il flusso, ha preoccupato molto il governo cinese che, temendo il rischio di vedere trasformati gli investimenti in valuta virtuale e poi in frodi massive, è intervenuto “a gamba tesa” per evitare danni che avrebbero potuto sfociare in situazioni di portata difficilmente contenibile.

Futuro dei Bitcoin in Europa e Italia

Oggi anche da noi in Europa si è iniziato a parlare della possibilità di regolamentare la criptovaluta? Si tratta di qualcosa di tecnicamente possibile? Se sì in che termini?

Molti sono gli Stati (non solo Europei) che stanno cercando di affrontare il problema sotto il profilo della regolamentazione. Attualmente bisogna dire che l’idea di regolamentare un “prodotto” nato privo di regolamentazioni sembra per il momento una proposta ed un compito assai arduo. Di sicuro terribilmente complesso da eseguire e probabilmente un intervento di autorità diretto e, soprattutto, “esterno” potrebbe in fin dei conti non essere risolutivo del tutto.

Ciò risulta infatti particolarmente difficile per le criptovalute che si basano su blockchain pubbliche (come i Bitcoin) dove la governance è basata su un modello condiviso e dove forse sarebbe più utile prevedere un “inserimento partecipativo” del regolatore.

Ciò detto, è altresì vero che in alcuni settori si stanno già compiendo dei passi straordinariamente importanti. L’Italia è la prima nazione che anticipa l’evoluzione normativa comunitaria facendo rientrare l’esercizio dei “cambia-valute virtuali” sotto vigilanza delle autorità del settore.

Ciò vincolando il prestatore a conformarsi alla disciplina prevista dalla nuova direttiva. Ciò implica, per esempio, che vi sia l’obbligo di identificare e verificare i soggetti fruitori dei servizi di exchanges. Questi rappresentano passi molto importanti nella regolamentazione della criptovaluta e di Bitcoin.

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