Si chiude come previsto dai mercati (e dagli shorter del titolo $SI) l’avventura di Silvergate. Il gruppo ha annunciato nella tarda serata di ieri – ora italiana – di voler avviare una liquidazione volontaria, che prevede la restituzione ai clienti di tutti gli asset e una procedura per massimizzare il valore di quanto rimasto in suo possesso.
Il mercato ha risposto in modo moderatamente negativo, con la questione che era ormai nota da tempo e senza che ci fossero delle alternative praticabili, con un fuggi fuggi dei clienti che era partito già la scorsa settimana. Rimane il rammarico di veder chiudere uno dei pochi istituti negli USA che abbiano deciso di esporsi verso clienti cripto.
Il non-crollo del mercato anche di fronte a notizie di questo tipo dimostra che le partite che si dovranno giocare saranno diverse. Possiamo investire con FP Markets – qui puoi ottenere un conto gratuito di prova illimitata – intermediario che offre accesso al Social Trading per copiare i più bravi. Abbiamo anche accesso a MetaTrader 4 e MetaTrader 5. Un intermediario ideale anche per chi è a caccia di segnali.
Era nell’aria e gli shorter avevano puntato fondamentalmente su una soluzione della questione entro questa settimana. E così è stato. Quando in Italia erano le ultime ore del giorno, Silvergate ha annunciato la liquidazione volontaria della propria attività bancaria.
Silvergate Capital Corporation, la compagnia holding di Silvergate Bank, ha annunciato oggi la sua volontà di chiudere l’attività e di liquidare volontariamente la Banca […]. Alla luce dei recenti sviluppi sul piano regolamentare, Silvergate crede che una chiusura ordinata delle operazioni bancarie e una liquidazione volontaria della banca sia il miglior percorso a disposizione.
Questa parte del comunicato circolato tramite terminale Bloomberg e che vi abbiamo fornito in anteprima sia sul nostro account Twitter ufficiale sia invece sul nostro canale Telegram tramite il quale continuiamo a fornire, 24 ore su 24, notizie e segnali.
I mercati hanno reagito alla notizia in modo relativamente moderato, dato che era già nell’aria il finale per una delle poche banche USA ad offrire servizi bancari a diverse aziende del settore crypto e Bitcoin.
Buona notizia la presenza di tutti gli asset, che verranno restituiti ai clienti (pochi) che erano ancora rimasti con posizioni aperte presso la banca. Interessante ora vedere come il settore cercherà di riorganizzarsi, rimpiazzando quello che era un intermediario piuttosto centrale.
Quanto sta avvenendo negli USA è per molti una sorta di accerchiamento del mondo crypto, che ha sempre maggiori difficoltà a trovare intermediari bancari che offrano i loro servizi. Si sta muovendo qualcosa, come Kraken Bank che dovrebbe nascere a breve e Custodia che invece ha intrapreso una lotta (lunga?) con Federal Reserve.
Il cammino sarà lungo, ma un fronte comune – per quanto gli umori e le sensibilità del mondo cripto siano diverse – si sta creando. Armata Brancaleone? Non necessariamente.
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Certo che questi vostri 'mmmericani sono governati proprio da fessi... se vanno avanti così i privati dovranno scendere in Brasile o andare in Europa/Asia per acquistare crypto. L'alternativa sarà comprare la schedina da $50 in Bitcoin (di cui $5 di commissione) al Wallmart... ed è così che finiranno, secondo noi. Contenti loro...
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.