La price action di breve periodo di Bitcoin (BTC) si trova compressa in un range speculativo molto stretto, in attesa che il grafico possa prendere una chiara direzione. I dati on-chain ci aiutano a capire dove si concentra l’attenzione degli analisti, mentre l’outlook di medio termine rimane fortemente positivo.
Cosa succede a Bitcoin: il controllo è nelle mani dei tori o degli orsi? Cosa aspettarsi dalle prossime settimane di contrattazioni? Vediamo tutto nel dettaglio in questo articolo.
Negli ultimi giorni, dopo aver recuperato in grande stile la soglia psicologica dei $100.000, Bitcoin ha provato l’allungo sopra i massimi storici ma è stato respinto in più occasioni dall’offerta.
Al momento della stesura la criptovaluta viene scambiata intorno ai $105.200, con l’insicurezza del panorama macroeconomico che frena l’entusiasmo degli addetti ai lavori. La situazione è in stallo, quantomeno nel breve periodo, ma nei prossimi giorni potremmo arrivare ad un punto di svolta.
In tal senso, una risoluzione del grafico di bitcoin potrebbe arrivare alla rottura dei $106.600, dove troviamo un cluster di ben 31.000 BTC acquistati a quel costo di carico. Secondo quanto segnalato dai dati on-chain. Questo “tappo” di offerta è nato il 16 dicembre e da allora è rimasto invariato. Ciò significa che i detentori che hanno acquistato Bitcoin a quel prezzo non hanno né accumulato né ridotto le proprie partecipazioni.
Chiaramente dunque il breakout dei $106.600, accompagnato da soldi volumi con una chiusura settimanale maggiore, creerebbe i presupposti per una continuazione del rally. Attenzione a possibili movimenti fake con una ipotetica presa di liquidità , soprattutto se la rottura dovesse avvenire con volumi in calo.
Ovviamente, in un’ottica speculativa di breve termine, Bitcoin potrebbe anche muoversi al ribasso, andando a testare l’attuale supporto dei $102.000. Tuttavia gli orsi, per bucare quel livello, che ha fatto da sostegno per gli acquisti dei tori, dovrebbero far emergere una pressione di vendita nettamente superiore a quella attuale. Al momento, secondo le metriche on-chain, questo scenario appare meno probabile rispetto ad un follow-up della domanda.
Infatti, come mostrato dall’indicatore “Bitcoin: on chain trader realized price and profit loss margin”, che analizza il prezzo medio realizzato al quale i trader hanno acquistato i loro BTC, la situazione sembra essere favorevole per un prossimo rialzo. Nel dettaglio, dopo aver subito una perdita massima del -19% ad aprile, i trader ( compresi tra 1 e 3 mesi) hanno riportato i loro guadagni non realizzati a +21%.
Questo testimonia una rinnovata fiducia del mercato in seguito al ribasso del primo trimestre, che lascia intendere una possibile espansione nel medio periodo, senza particolari rischi di ribasso. Paragonando lo scenario on-chain ai dati di novemebre/dicemebre 2024, possiamo vedere come c’è ancora molto spazio per un’avanzata dei tori. Ci sarà da preoccuparsi invece quando il margine di profitto di queste entità supererà quota 40%. Ad oggi il mercato ha ancora spazio per correre prima di surriscaldarsi.
Un’altro segnale on-chain molto interessante che fa emergere un quadro piuttosto ottimista per la price action di breve di Bitcoin è rappresentato dall’indicatore Trend Accumulation Score By Cohort”. Questo serve per identificare quanto intensamente diversi gruppi di investitori , suddivisi per dimensione del wallet, stiano accumulando o meno BTC.
In una recente analisi avevamo visto come le whales di Bitcoin( 100-1K, 1k-10k) siano tornate ad acquistare a grande forza durante le ultime settimane, nel mezzo della ripresa dell’asset. Quei movimenti erano accompagnati da un attività di accumulazione quasi nulla dei retail, i quali, anzi, stavano liquidando in perdita i propri investimenti. Ora invece sembra che anche i piccoli detentori di Bitcoin stiano comprando
In particolare, gli holders con meno di 1 BTC sono passati dalla distribuzione all’accumulo leggero ( 0,55 della metrica). Allo stesso tempo tutte le fasce di portafoglio identificabili come balene stanno continuando fiduciose ad alimentare la domanda della criptovaluta. Solo il gruppo 1-10 BTC prosegue a dumpare le proprie scorte.
L’ingresso timido dei retail ci offre un insight sul comportamento più ampio dell’intero mercato, lasciando intendere che ci troviamo in una fase di pre-esplosione al rialzo. Non a caso anche ad ottobre 2024, poco prima dei nuovi massimi storici di Bitcoin, si poteva notare una condizione simile. Prepariamoci ad un possibile slancio rialzista verso un nuovo ATH: da fare attenzione all’eccesso di accumulo da parte dei retail, che a dicembre ha sancito con precisione il top locale del mercato.
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