Secondo quanto emerso da un recente studio di Solidus Labs, le memecoin dell’ecosistema Solana sarebbero completamente sommerse da comportamenti truffaldini e da schemi “pump and dump”.
La maggior parte delle monete meme lanciate sulla blockchain finiscono per morire in poco tempo, lasciando agli utenti una minuscola possibilità di trovare la gemma vincente che diventerà virale. Di fronte ad un mondo che continua ad attirare moltissimi traders, le possibilità di finire incastrati in qualche manipolazione sono altissime.
Vediamo più da vicino cosa si nasconde dietro al frenetico mondo delle memecoin, e cosa dobbiamo aspettarci dalle milioni di nuove proposte che nascono ogni giorno senza un reale utilità.
Negli ultimi anni le cosiddette “memecoin” si sono trasformate in veri e propri fenomeni di massa capaci di attirare anche chi, fino a poco fa, non aveva mai interagito con il mondo delle criptovalute. Sin dal boom di Dogecoin nel 2021, alimentato dai tweet provocatori e simpatizzanti di Elon Musk, questa categoria di asset ha trovato terreno fertile nella cultura on-chain, conquistando l’attenzione del grande pubblico grazie alla semplicità narrativa del meme, e alla prospettiva di guadagni rapidi, per quanto estremamente speculativi.
In poco tempo le memecoin si sono diffuse in modo esponenziale, soprattutto sulla blockchain senza filtri di Solana, grazie anche alla diffusione di strumenti degen come Pump.Fun.
La Gen Z, ovvero la fetta di popolazione nata tra il 1990 ed il 2010, è stata al centro di questa “rivoluzione digitale”, riconoscendo le memecoin come uno strumento libertario ben diverso dalle altre criptovalute del mercato.
Tali prodotti non ambiscono a cambiare il mondo e non si basano su fantomatiche tecnologie super innovative, come quelle presentate durante la prima ondata delle ICO. A differenza degli utility token, non promettono niente ( se non il guadagno), e si basano su tokenocomics pulite con il 100% della supply circolante sbloccata, prive di meccanismi inflattivi
Tuttavia, l’ecosistema dei meme si è trasformato in un caos di truffe: ogni giorno vengono coordinati nuovi pump and dump, rug pull e manipolazioni. Se un tempo questi comportamenti avrebbero attirato l’attenzione delle autorità statunitesni, oggi tutto è cambiato.
Il lancio delle memecoin di Donald Trump e della First Lady Melania, ha segnato un punto di svolta simbolico: il crimine è stato decriminalizzato. La SEC ora le considera come “oggetti da collezione”.
Come accennato, Pump.Fun è stato uno dei primi catalizzatori della memecoin mania su Solana. Il suo meccanismo launchpad, che ha permesso a chiunque di lanciare una moneta, anche senza competenze da sviluppatore, ha dato il via al vero boom della moda.
Oggi l’applicazione gestisce un volume medio giornaliero superiore ai $100 milioni al giorno, alimentato niente che di più dalla speculazione.
Il problema nasce quando, analizzando le performance delle memecoin lanciate tra gennaio 2024 e marzo 2025, ci si accorge di alcuni dati alquanto raccapriccianti. Di 7 milioni di monete distribuite ( almeno 5 tx), solo 97.000 casi presentano una liquidità di $1.000.
Ciò significa che la maggior parte sono facilmente manipolabili, con ordini relativamente piccoli che impattano fortemente sul prezzo. Ricordiamo quanto il concetto di liquidità sia importante, soprattutto in relazione all’illusione dei grandi numeri fittizi che si leggiamo sulle capitalizzazione di mercato.
A questo si aggiunge che il 98,6% dei token su Pump.Fun crolla dopo pochi minuti dal lancio attraverso architettati schemi pump-and-dump. Per non parlare del meccanismo insito della bonding curve, che avvantaggia in modo sfavorevole i primi arrivati rispetto a chi arriva in ritardo, cosa che ricorda a grandi linee l’essenza degli “schema ponzi”.
I creatori delle monete sono enormemente avvantaggiati da questo, che possono comprare per primi e vendere facilmente in faccia agli ultimi, ottenendo un buon gain.
Ovviamente il marcio non si ferma su Pump.Fun; anche su Raydium, uno dei maggiori DEX Solana, si osservano molti schemi pump-and-dump e pratiche truffaldine.
Secondo quanto riportato da Solidus Labs, su oltre 388.000 pool esaminate circa 361.00, ossia il 93%, hanno mostrato comportamenti da rug pull. In pratica i creatori dei token non hanno ritirato la liquidità (LP) precedentemente depositata, lasciando la moneta senza una base economica che potesse giustificare gli scambi.
Come si traduce tutto ciò? ogni rugpull ha fruttato in media $2.832 ai truffatori, . Solo il 25% dei token ha coinvolto perdite inferiori a $732, mentre il furto più grande è stato di ben $1,9 milioni. RIcordiamo quanto sia importante verificare se una crypto listata su DEX abbia gli LP burnati, come garanzia che non ci potranno essere episodi come questi.
Il marasma delle speculazioni a tema memecoin, seppur alimentato da schemi pump-and-dump, rug e manipolazioni, è stata una delle principali narrative dell’ecosistema Solana durante il 2024. Nonostante lo sfondo tetro di questo mondo, è innegabile come ci siano stati anche parecchi casi di successo, con volumi di trading e fees che sono andate alle stelle. Solana ha visto un’impennata degli utenti attivi sulla propria rete, che ha fatto scoppiare il prezzo di SOL.
Se a fine bear market 2022 la moneta sembra ormai morta sotto gli $8, grazie alle memecoin ha potuto rinascere e ritornare ai livelli di quotazione attuali. La mania continua ancora adesso, sebbene con livelli di entusiasmo ben più moderati. Nel lungo periodo questo dualismo tra Solana e le monete meme potrà essere problematico, visto e considerando la scarsa sostenibilità futura di queste pratiche.
Le mememecoin probabilmente sono qui per restare, ma non è detto che la follia delle speculazioni verrà continuamente alimentata in futuro. In tal caso, se la moda dovesse passare e l’attenzione dovesse spostarsi su altri meta, SOL potrebbe far fatica a trovare un nuovo driver per il suo prezzo.
Ci sono chiaramente altre narrative da poter cavalcare, ma ad oggi il grosso dell’ecosistema Solana è orientato selvaggiamente alla ricerca del facile lucro.
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