Dovrebbe arrivare a conclusione anche una delle ultime cause di SEC contro il mondo crypto rimaste in piedi. L’agenzia federale e Binance hanno infatti inviato una richiesta congiunta alla corte ieri, al fine di chiudere il contenzioso. Non ci saranno accordi, non ci saranno multe e non ci saranno punizioni: dietro la richiesta ci sarebbe soltanto il cambio di corso di SEC nei confronti del mondo crypto, un cambio di corso arrivato dopo l’elezione di Donald Trump.
Cambio di corso che è stato implementato già dalle prime giornate dopo l’addio di Gary Gensler – ex capo di SEC – quando a guidare l’agenzia, ad interim, c’era Mark Uyeda. Con l’arrivo di Paul Atkins a capo dell’agenzia, il corso dovrebbe proseguire con un graduale disimpegno dalle poche cause rimaste in piedi.
Una richiesta da parte di SEC di chiudere anche la causa contro Binance, che era rimasta in piedi nonostante l’accordo tra l’exchange e il Dipartimento di Giustizia, che includeva il pagamento di una maxi-multa e la reclusione per 4 mesi del fondatore CZ. Le questioni che riguardano però SEC sono di natura civile – e riguardano principalmente l’offerta di asset che la vecchia gestione dell’agenzia riteneva essere security e dunque soggette a registrazioni mai avvenute.
Bisognerà aspettare l’eventuale ok da parte delle corti per ritenere il caso concluso una volta per tutte. Si tratta nello specifico di una procedura che in genere non presenta problemi, a patto che sia redatta correttamente e che non avvenga quanto abbiamo già visto con Ripple, con le corti che hanno rispedito al mittente la richiesta, chiedendo di passare da una procedura più lunga e tortuosa.
Nel caso in cui dovesse dunque arrivare un no temporaneo da parte delle corti, la cosa non dovrebbe essere comunque fonte di grande preoccupazione. C’è spazio per riproporre la cosa, ferma restando la volontà di SEC di dare un nuovo impulso ai suoi rapporti con il mondo delle criptovalute.
Rapporti che sono anche di natura politica: durante l’amministrazione Biden era prevalsa la lettura di Elizabeth Warren, senatrice da sempre ostile al mondo crypto, e che ha guidato in larga parte l’azione Dem nel corso dei quattro anni precedenti.
Da tenere sotto osservazione l’andamento di BNB, criptovaluta legata a questo exchange e che potrebbe guadagnare da una risoluzione di uno dei pochi casi rimasti ancora in piedi. SEC si è già accordata anche con Coinbase e con altri exchange e operatori.
Si chiude inoltre proprio in queste ore un’altra vicenda incresciosa, per la quale Kraken era stato multato, ovvero l’offerta di staking. La divisione SEC che si occupa di corporate financing ha confermato che non si tratta in alcun modo di offerta di security.
Chissà cosa avranno da dire a riguardo coloro i quali, vedi l’exchange di cui sopra, ha pagato multe per aver offerto staking. Multa da 30 milioni di dollari all’interno di un accordo fatto con la vecchia gestione. L’apertura di SEC allo staking come attività che non è una security permetterà anche un percorso più agile per gli ETF che hanno richiesto di includere questa funzionalità.
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