Ci sono buone nuove dalla Corea del Sud. Ha vinto infatti le elezioni Lee Jae-myung, che si è presentato alle elezioni con una piattaforma che prevede la normalizzazione a livello nazionale delle criptovalute. Tutto questo in un paese che rappresenta un mercato fondamentale per le crypto e che – pro-capite – muove i volumi forse più importanti a livello globale.
Nel programma del neo-eletto presidente ci sono sia l’approvazione degli ETF su Bitcoin spot, che fino ad oggi sono stati proibiti dalla legge, sia l’apertura a una stablecoin legata alla valuta nazionale. Sono passi importanti per una delle economie più rilevanti e dinamiche dell’Asia e dunque a livello globale.
La vittoria è stata con un ampio margine – e con un’alta affluenza alle urne – e in un paese con un pubblico particolarmente attento al mondo carpito, con ogni probabilità l’apertura a questo mondo a giocato un ruolo importante.
Non sembrerebbe essere un impegno solo elettorale. Durante la campagna infatti Lee ha utilizzato ad esempio NFT per pubblicizzarsi presso l’elettorato più giovane e si è più volte espresso a favore del settore. Il suo partito ha forse fatto di più, parlando infatti di apertura a strumenti e veicoli finanziari che riguardano più direttamente il mondo crypto, come ad esempio ETF su Bitcoin, seguendo quanto è avvenuto di recente negli USA, con il lancio di prodotti che sono tra i veicoli finanziari più di successo di sempre.
Ci sarà anche spazio per una stablecoin legata al won, la divisa nazionale, anche qui con un’apertura che sembrerebbe ricalcare più quanto avvenuto negli USA che quanto si sta facendo – in netta controtendenza – in Europa.
La Corea del Sud è uno dei paesi più attivi, storicamente, nel mondo del trading crypto, con i trader di quel paese che oltre ad avere un enorme seguito, muovono volumi molto interessanti.
Ne è la riprova il grande movimento in termini di prezzo che in genere interessa le criptovalute che sono lanciate su Upbit, il più importante crypto exchange attivo in Corea del Sud.
Corea che non ha forse la rilevanza politica sufficiente per spingere anche altri paesi a seguirne le orme (in particolare la Cina, la più avversa a questo mondo in Asia). Sarà comunque interessante seguire le evoluzioni dell’ennesimo paese che si apre al mondo crypto, una direzione che ultimamente sembrerebbe interessare sempre più… realtà.
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