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La banca spagnola BBVA – secondo quanto riportato da Reuters – starebbe consigliando ai suoi clienti più facoltosi un’allocazione in Bitcoin e Ethereum, con la guidance che potrebbe presto includere anche altre criptovalute. L’allocazione consigliata sarebbe in linea con quella che BlackRock ha consigliato agli istituzionali: dal 3 % al 7%, con BlackRock che invece parlava di un range da 1% a 5%.
Lo spettro servirebbe a coprire le diverse esigenze e i diversi appetiti per il rischio della clientela. Per ora comunque si tratta di consigli per gli acquisti soltanto per la clientela più facoltosa e che dunque può sopportare certi rischi.
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Con le crypto scende in campo anche BBVA
Anche BBVA scende in campo. Secondo quanto è stato riportato da Reuters il gruppo bancario spagnolo starebbe consigliando ai suoi clienti più facoltosi un’allocazione in Bitcoin e Ethereum, fino al 3-7%. Il range è relativamente elevato rispetto a quello consigliato da altre banche d’affari.
Questo secondo quanto è stato anche confermato da Philippe Meyer, che è a capo della divisione asset digitali di BBVA Svizzera.
Con i clienti privati, già dallo scorso settembre, abbiamo iniziato a offrire consulenza su Bitcoin. Con i profili di rischio più elevati, permettiamo fino al 7% del portafoglio in crypto.
Un’altra musica rispetto a quanto sarebbe avvenuto fino a pochi mesi fa, segno che l’onda lunga che arriva dagli USA sta iniziando a lambire anche i lidi europei.
Non solo investimenti
Ricordiamo ai nostri lettori che questo movimento pro-crypto che parte dall’interno delle banche non sta riguardando soltanto allocazioni per conto dei clienti. Santander e Deutsche Bank stanno infatti esplorando le possibilità di emettere una stablecoin, mentre SG sta già operando nel settore con due diverse stable, una legata al dollaro, una legata all’euro.
C’è dunque del movimento, anche contro le opposizioni di una politica europea che – soprattutto su questo specifico tema – è molto distante da quella americana.
Vedremo se il fronte delle banche private riuscirà a spuntarla, anche contro i consigli e le decisioni di BCE, che è in campo per contrastare per quanto le è possibile ogni tipo di avventura nel mondo crypto.
Si parte intanto dalle allocazioni per quei clienti che sono maggiormente in grado di assorbire volatilità e di non protestare granché quando – come puntualmente accade – ci sono delle correzioni importanti di prezzo.
Durerà? Oppure sarà come l’avvicinamento di alcune società bancarie nel 2018, poi fuggite al primo bear market?
