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Crypto: colpa loro il crollo delle banche | Lo dice una SENATRICE…

La senatrice Elizabeth Warren torna all'assalto e scrive una lettera all'arsenico al CEO di Signature: TUTTA COLPA DELLE CRYPTO
1 anno fa
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Mentre le banche vagano senza meta, spinte ancora una volta da fondi a pioggia freschi di stampante, poteva mai mancare il commento della caustica Elizabeth Warren, che oltre ad essere l’autodichiaratasi arcinemica del mondo crypto, nel tempo perso dovrebbe anche fare la Senatrice negli Stati Uniti? La domanda è retorica, perché l’occasione è troppo ghiotta per chi ha costruito una carriera politica su urli e schiamazzi, spesso senza alcun sottostante, proprio come oggi.

La senatrice ha infatti attaccato Signature Bank, a sua detta rea di aver dato troppo spazio alle crypto senza sufficienti salvaguardie. E ha messo le sue accuse, non temendo smentita o berlina alcuna, nero su bianco in una lettera indirizzata al CEO del gruppo. Situazione ai limiti del paradossale, ma la senatrice ci ha abituato a questo e altro. Perché parlarne? Perché è segno dell’operazione sulla narrativa che certi schieramenti politici proveranno a portare a termine.

Una situazione che però non sembra aver impattato sui mercati, dato che gli investitori guardano più alla sostanza che alle paturnie politiche prive di qualunque senso. Possiamo continuare ad investire su questo mercato con FP Marketsqui trovi un conto demo GRATIS per testare tutte le FUNZIONI TOP – con un intermediario che ci permette di investire su decine di cripto anche in modo automatico grazie al Social Trading. Per chi vuole fare da solo invece sono disponibili MetaTrader 4 e MetaTrader 5, piattaforme di livello professionale anche per andare in short, se doveste essere dello stesso avviso di Warren.

Un’accorata lettera di fesserie: la senatrice colpisce ancora le crypto

La senatrice è sempre la stessa. È quella Elizabeth Warren che ha fatto della lotta sperticata a Bitcoin e criptovalute uno dei temi principali del suo mandato. Questa volta a finire sul banco degli imputati è Signature, una delle tre banche andate in difficoltà recentemente, rea secondo la senatrice di aver offerto sponde al mondo crypto senza adeguate coperture. Il j’accuse della senatrice è stato messo nero su bianco in una lettera prima pubblica, poi inviata a Joseph DePaolo, CEO del gruppo.

Dovete ai consumatori e al pubblico una spiegazione per gli effetti disastrosi sull’economia che avete creato: avete lavorato duro per indebolire le regole, promettendo che questo sarebbe stato positivo per la vostra banca – e poi l’avete distrutta con decisioni pessime e rischi troppo elevati.

Aggiungendo poi:

Signature Bank ha sfruttato la narrativa del “ricchi subito”… Signature è stata colta alla sprovvista perché ha abbracciato clienti cripto senza salvaguardie sufficienti.

Tutto molto teatrale, tutto molto interessante, se non fosse che Signature continua a dire di essere in buono stato finanziario e che in molti, FDIC compresa parrebbe, sembrano essere ancora esterrefatti per l’intervento a gamba tesa del regolatore su una banca che poteva essere salvata, se solo si fossero applicate le stesse regole applicate alle altre.

E di chi, altrimenti?

Tra le altre cose cogliamo l’occasione per ricordare alla senatrice che parte del disastro bancario che ha colpito gli USA è stato alimentato da sue dichiarazioni, che hanno spinto in molti al bank run, lasciando effettivamente a terra gli istituti di cui sopra.

Cos’ha da dire la senatrice su Silicon Valley Bank?

Curioso anche il fatto che Elizabeth Warren se la prenda con la terza, in ordine cronologico, banca ad essere finita con le gambe all’aria. Nessuna parola su Silicon Valley Bank, che non aveva alcun rapporto con attività cripto (fatti salvi i depositi di USDC) e che non solo foraggiava il giro giusto, ma implementava anche tutte quelle regole di ESG e di buona guidance che la parte politica rappresentata da Warren ha spinto all’interno del mondo aziendale USA.

In America lo chiamano cherry picking, che poi sarebbe scegliere la ciliegia dal mucchio che più si confà al proprio ragionamento. Una tecnica che la senatrice non disdegna, talvolta coprendosi – come più volte avvenuto in passato – anche di… ridicolo. E che dire di questa ultima accusa? Perché prendersela con l’unica banca saltata? Perché attribuire colpe quando… in molti ritengono che sia stata una mossa politica chiudere Signature?

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Salve, perché chi gestisce le banche sono degli agnellini innocenti poverini.

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  • No Warren è la riserve frazionaria... la riserva frazionaria. Che segue perfettamente le vostre regole. E' quello il problema.

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  • La Warren era una di quelle che era impazzita alla nascita del progetto Libra/Diem ma ha avuto vita facile bastava colpire una persona sola per farlo dichiarare progetto fallito. Per bitcoin è più difficile perchè non puoi colpire un bersaglio che non vedi e allora giù di schiamazzi e cazzate, ma almeno è bona o non le si piscia nemmeno in bocca?

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  • La senatrice cerca solo visibilità e basta, alla nascita del progetto Libra/Diem era impazzita e non solo lei ma hanno avuto vita facile a bannarlo perchè bastava colpire una sola persona mentre per bitcoin non sanno chi colpire esattamente. Buona giornata. Chiedo scusa alla redazione se un commento era un po' colorito. Buona giornata

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