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ESCLUSIVA: VanEck punta su 4 chain e vede un futuro TradFi + crypto ENORME! Intervista a Matthew Sigel

La nostra intervista con Matthew SIgel di VanEck, che ha appena lanciato due interessanti prodotti a tema crypto.
1 mese fa
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ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT®: Il mondo della finanza ha abbracciato il mondo crypto. C’è tanto che si sta spostando onchain e diversi gestori che stanno guidando questa carica. Tra questi VanEck: oltre ad aver lanciato un ETF su Bitcoin e uno su Ethereum negli States, continua a impegnarsi per il trasferimento di una parte dei mercati tradizionali sulle blockchain.

L’impegno è stato confermato dal lancio di due nuovi prodotti, $NODE (ETF tematico sul mondo crypto) e $VBILL (fondo money market tokenizzato): segnale questo che c’è tanto nei cantieri di VanEck pronto a indicare la strada che bisognerà attraversare per il futuro della finanza, anche tradizionale.

Abbiamo l’onore di ospitare sulle nostre pagine Matthew Sigel, a capo della divisione ricerca sugli Asset Digitali per VanEck – che ha gentilmente acconsentito a rispondere alle domande della nostra redazione e che saranno di interesse per i nostri lettori che seguono il trend della tokenizzazione degli asset e anche dei prodotti ETF a tema crypto.

Un cambiamento epocale: effettivo e non estetico

La nostra chiacchierata con Matthew Sigel non può che aprirsi sull’ultimo prodotto finanziario a tema crypto lanciato da VanEck negli USA. Si chiama $NODE e investe su aziende direttamente o indirettamente coinvolte nel mondo crypto. Energia, mining, ma anche società con patrimoni investiti in Bitcoin e altre crypto. Una gestione attiva, che vuol dire che sarà VanEck a scegliere chi inserire e per quali percentuali.

Criptovaluta.it: Ciao Matthew, è un piacere averti con noi. VanEck ha appena lanciato $NODE. Perché avete scelto una gestione attiva invece di puntare semplicemente sugli indici crypto? Su quale vantaggio competitivo state scommettendo?

Matthew Sigel: Gli indici passivi legati alle azioni crypto sono spesso sovraccarichi di società pure-play come miner ed exchange, titoli ad alta beta e volatilità, che a volte finiscono per essere più rischiosi di Bitcoin stesso.

L’ETF $NODE di VanEck affronta questo problema con una gestione attiva, combinando esposizione ai titoli più sensibili all’andamento del crypto (come miner ed exchange) con settori più stabili, come semiconduttori/chip, utility e fintech. Il fondo adatta dinamicamente le allocazioni in base agli indicatori del ciclo di mercato di Bitcoin, puntando a massimizzare il potenziale rialzista e a contenere i ribassi.

Il vantaggio sta proprio in questa flessibilità: $NODE non è costretto a cavalcare la volatilità, ma bilancia attacco e difesa per aiutare gli investitori a restare esposti lungo tutto il ciclo.


VanEck ha recentemente lanciato anche $VBILL. È un fondo che investe in bond del Tesoro USA a breve scadenza, seguendo un po’ quanto fatto da altri gestori. Alcuni di questi, vedi $BUIDL, sono stati ad esempio integrati in strategie per stablecoin da parte di protocolli come Ethena e l’idea che ci siamo fatti è che in realtà ci sia tanto spazio proprio all’incrocio tra treasuries USA e mondo DeFi, sempre alla ricerca di rendimenti il più possibile semplici.

Criptovaluta.it: Cosa ha spinto VanEck a entrare nel mercato dei fondi money market tokenizzati? Si vuole accedere alla liquidità della DeFi o ci sono obiettivi più ampi come l’accessibilità del mercato o l’adozione istituzionale degli asset tokenizzati?

Matthew Sigel: VBILL, il fondo tokenizzato di Treasury USA di VanEck, va ben oltre la semplice ricerca di liquidità nella DeFi. È un passo fondamentale per la modernizzazione dei mercati dei capitali.

Portando onchain asset di alta qualità e a breve scadenza come i T-bill, VanEck punta a offrire accesso globale e continuativo (24/7) a strumenti che offrono rendimenti in dollari.

Questo supporta l’adozione istituzionale, migliora l’efficienza nei settlement e crea blocchi costitutivi conformi per la finanza programmabile, il tutto rispondendo alla crescente domanda di RWA nei contesti DeFi.


Criptovaluta.it: Ethena ha recentemente iniziato a utilizzare il fondo $BUIDL di BlackRock come parte delle riserve a supporto del suo stablecoin USDtb. L’ingresso di VanEck in questo settore è un segnale del fatto che vedete all’orizzonte opportunità di integrazione simili con la DeFi?

Matthew Sigel: L’integrazione di $BUIDL da parte di Ethena è la prova di come i T-bill [obbligazioni federali USA a breve scadenza, NDR] tokenizzati possano essere utilizzati come collaterale e riserva per stablecoin e dollari sintetici/digitali.

VanEck vede la possibilità di percorsi simili. Con VBILL già operativo su più blockchain¹, il fondo è ben posizionato per integrarsi con i protocolli che sono alla ricerca di rendimenti onchain insieme a chiarezza normativa.

Queste integrazioni potrebbero portare a un’ampia gamma di soluzioni, dai prodotti DeFi strutturati a stablecoin compliant e che offrono rendimenti.

¹ Il fondo VBILL è stato lanciato su Ethereum, Solana, BNB e Avalanche.


Criptovaluta.it: Ethena ha costruito un ponte che consente agli utenti di accedere a fondi money market tokenizzati e utilizzarli onchain. Vedete opportunità più ampie per la nascita di intermediari simili, magari anche più sofisticati, partendo da fondi tokenizzati come il vostro? Potrebbe essere questo il prossimo layer dell’infrastruttura finanziaria onchain?

Matthew Sigel: Gli intermediari, che siano DAO, app fintech o infrastrutture DeFi con struttura però permissioned, svolgeranno sempre di più il ruolo di ponte tra asset tokenizzati come VBILL e gli utenti del mondo reale.

Man mano che i fondi tokenizzati diventeranno veri e propri primitives programmabili, ci aspettiamo l’espansione di strumenti per collateralizzare e personalizzare questi asset.

Non è affatto irrealistico immaginare che i money market rails diventino un layer dell’infrastruttura finanziaria tanto fondamentale quanto i circuiti di pagamento o le clearing house.


Criptovaluta.it: Il fondo money market tokenizzato di VanEck, VBILL, è accessibile su Ethereum, Solana, Avalanche e BNB Chain. Cosa vi ha portato a scegliere queste specifiche blockchain? Siete aperti a integrazioni con altri network in futuro? Come valuterete nuove piattaforme per eventuali espansioni?

Matthew Sigel: Queste quattro chain hanno punti di forza complementari: Ethereum per la liquidità e la componibilità, Solana per la velocità e la crescita dell’ecosistema DeFi, Avalanche per le partnership istituzionali e BNB Chain per la scalabilità nei mercati emergenti.

VanEck utilizza Wormhole come livello di interoperabilità, il che offre la flessibilità necessaria per espandersi in diversi ecosistemi. Le future integrazioni dipenderanno dalla domanda effettiva, dalla presenza di casi d’uso DeFi significativi e, questo è l’elemento cruciale, dal supporto che le piattaforme offriranno in termini di compliance e standard di sicurezza per i token.


Al centro di certe scelte future dunque anche la possibilità di implementare sistemi di compliance con le attuali regole, anche e soprattutto perché certi titoli – le obbligazioni USA – certamente non si può pensare di farle arrivare nella giungla DeFi ignorando le regole che governano i mercati – e i regolatori che impongono le regole di cui sopra.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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