Negli ultimi giorni Bitcoin (BTC) – che potete comprare in PAC gratis qui – ed Ethereum (ETH) hanno mostrato segnali di forza incoraggianti, con la domanda che ha assorbito qualsiasi tentativo di ribasso da parte dell’offerta.
Entrambi sono riusciti a resistere alla volatilità osservata tra il 18 e il 19 maggio, mantenendo una struttura solida per provare una nuova leg up al rialzo. Nel breve termine c’è ancora un pò di incertezza, soprattutto sul fronte macro, ma allargando gli orizzonti emergono segnali molto incoraggianti dai mercati derivati.
Parliamo del funding rate, una metrica molto importante che ci aiuta a capire quanto un trend possa essere eccessivamente carico di entusiasmo o, al contrario, ancora sottovalutato. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Facciamo un breve ripasso: questo è un meccanismo utilizzato nei mercati di derivati perpetui ( senza scadenza) che stimola i traders a mantenere il prezzo del contratto vicino ai prezzi del sottostante nel mercato spot.
Infatti in una borsa altamente speculativa dove non c’è un termine ultime delle contrattazioni, i prezzi potrebbero variare di molto rispetto alle reali controparti spot offrendo quotazioni completamente sballate e distorte.
Per risolvere questo problema si utilizza il funding rate, ovvero una commissione periodica, di solito ogni 8 ore, che viene applicata a chi è long o a chi è short. Se il valore del contratto è superiore allo spot price, ovvero in gergo vi è un premio, allora il funding rate sarà positivo. Al contrario se il valore del perpetual è più basso, ossia vi è uno sconto, allora il tasso sarà negativo.
Non è una fee fissa, come quella imposta dalle borse spot, ma varia in base a quanto il mercato è sbilanciato da una versante o l’altra.
Non va direttamente all’exchange al broker, ma alla controparte che sta scommettendo contro il trend dominante. In altre parole, viene pagato dai trader che seguono la direzione prevalente del mercato, a quelli esposti in senso opposto. In pratica:
Questo sistema, oltre ad autoregolare il mercato dei derivati perpetui, ci mostra quanta “richiesta di leva” i traders stanno richiedendo, ergo se vi è un eccesso di speculazione.
Su Bitcoin ed Ethereum, funding rate eccessivamente positivi hanno spesso segnalato un top del mercato.
In un mercato bullish, i funding rate su Bitcoin ed Ethereum tendono ad essere prevalentemente positivi, ed aumentano mano a mano che i prezzi salgono. In questo momento però sta succedendo qualcosa di anomalo: rispetto a marzo e dicembre 2024, i tassi sono rimasti ancora molto bassi. Nel frattempo però l’open interest cresce, indicando un maggior numero di contrattazioni aperte
Cosa significa questo? che siamo ancora ben lontani da quegli eccessi speculativi registrati durante gli ultimi top locali. Il mercato è rialzista ma non c’è troppo abuso di leva, sinonimo di un trend sano ed organico. Su Bitcoin ad esempio il funding rate( Binance) è ora dello 0,007%, mentre a dicembre era dello 0,026% e a marzo era dello 0,066%.
Anche per Ethereum la situazione è tale e quale. Il funding rate è attualmente pari allo 0,013%, visibilmente inferiore rispetto a quanto raggiunto durante le ultime fasi bollenti del mercato. A dicembre era arrivato allo 0,031% mentre a marzo era schizzato addirittura allo 0,072%. Anche qui notiamo parallelamente un’espansione dell’open interest che giustifica un forte interesse da parte dei traders, che però avanza in modo organico.
Sembra che i traders, dopo essersi scottati a fine dello scorso anno, siano tornati ad acquistare in modo consapevole senza dare sfogo alla frenesia speculativa. Questo è un segnale molto bullish, che ci fa capire quanto strada il mercato dovrà fare prima di tornare ad un eccesso del funding rate.
È importante contestualizzare il modo in cui va letto il funding rate, essendo uno strumento in grado di dare un indizio sui potenziali top del mercato su Bitcoin ed Ethereum In un mercato bullish, quanto il tasso crescere in modo repentino, significa che una grossa dose di entusiasmo è entrata sul mercato. Indicativamente, quando questi valori superano il livello dello 0,05%- 0,1% allora vuol dire che stiamo entrando in una fase di FOMO.
Non ne consegue però necessariamente un immediato crollo delle quotazioni: infatti il funding rate può rimanere alto per diverse settimane, sinonimo di un rinnovato interesse con una tendenza ad utilizzare alte leve. Ciò che è FONDAMENTALE, è osservare le variazioni repentine del tasso, che mostrano un cambiamento drastico del sentiment.
Contestualmente al funding rate, c’è un altro indicatore che ci fa essere bullish su Bitcoin ed Ethereum. Secondo quanto riportato da una chart di Milk Road, notiamo che il taker volume degli scambi su Binance, ossia il volume degli ordini eseguiti “a mercato”, stia registrando una grossa divergenza con la crescita dei prezzi.
Gli ordini taker sono quelli eseguiti con impulso, dove il trader accetta il primo prezzo disponibile, pur di non perdere il treno. Nel grafico sottostante è mostrato per Bitcoin ma la stessa situazione la osserviamo anche su Ethereum.
Questo ci aiuta a capire che in questo momento non c’è partecipazione sfrenata dei retail, ma una crescita del mercato che avanza con calma.
Potrebbe essere anche un avviso di un movimento fake, ma visto e considerando l’aumento dell’open interest di cui si parlava prima, è più probabile che sia un segnale di accumulo strategico. Insomma, il mercato sale senza abuso, preparando il terreno per una continuazione del bull market.
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