Nonostante gli indici azionari globali si trovino vicini ai loro massimi storici – così come Bitcoin che si può acquistare con BONUS su Bitget – e molte crypto stiano risalendo dai minimi di aprile (seppur con un certo rallentamento negli ultimi giorni), lo scenario generale resta dominato da incertezza e tensione.
Le vere tensioni non nascono dal mondo crypto
Al netto della lite social tra Trump e Musk, che ha influenzato soprattutto le crypto e Tesla, le tensioni più significative derivano da fattori macroeconomici globali: il debito pubblico americano, i rendimenti dei Treasury statunitensi e la guerra dei dazi riattivata da Trump nei confronti della Cina e di alcuni alleati occidentali – una misura che sta parzialmente rientrando.
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I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Il meme TACO e l’instabilità dell’America di Trump
Questa situazione ha contribuito a far circolare, in modo ironico, il meme finanziario “TACO – Trump Always Chickens Out” (Trump fa sempre marcia indietro), molto diffuso tra i trader e negli ambienti finanziari anglosassoni.
Il grafico dei rendimenti preoccupa la Casa Bianca
Nel grafico allegato si può osservare l’andamento del debito americano e dei Treasury a 10 anni (US10Y). Il rendimento del decennale si mantiene stabilmente nella fascia di pericolo compresa tra 4,40% e 4,50%, una soglia che alimenta l’ansia non solo tra gli investitori, ma anche nello Studio Ovale della Casa Bianca. Si può osservare anche l’andamento dei titoli trentennali (US30Y), che hanno un soglia di pericolo sopra il 5%.
Bond vigilantes in azione
Rendimenti così elevati attivano le dinamiche dei cosiddetti “bond vigilantes“, ovvero operatori di mercato che puniscono il debito percepito come poco affidabile chiedendo tassi più alti per finanziarlo. Questo innesca un circolo vizioso che porta a un ulteriore aumento del costo del debito pubblico.
Occhi puntati sull’America… ma attenzione anche al Giappone
Gli Stati Uniti stanno attraversando una fase complessa sotto osservazione globale. Sullo sfondo rimane anche il rischio legato al debito giapponese, che però non trattiamo in questa analisi.
Dati macroeconomici in arrivo: segnali da monitorare
In questo scenario si deve tenere conto di una serie di dati macroeconomici che stanno iniziando ad essere rilasciati. In questa prima fase non risultano particolarmente preoccupanti, anche se mostrano segnali di rallentamento, soprattutto se si guarda a quelli secondari, come i dati relativi allo shipping, ossia ai contratti di nolo per il trasporto merci e agli ingressi nei porti.
Va però considerato un fatto importante: i dati macroeconomici sono sempre in ritardo, perché riportano la fotografia di ciò che è già accaduto e danno solo un’indicazione sull’evoluzione potenziale. Tecnicamente, questi dati scontano un ritardo di circa tre mesi, pertanto l’attenzione va portata sui dati di agosto – luglio.
La Fed sotto pressione e l’attacco politico
In questo clima di incertezza è già iniziata la gara dello “scaricabarile” sulla Federal Reserve e sul suo presidente Jerome Powell (nominato da Trump sei anni fa). Nelle prossime settimane, probabilmente, lo scontro – o meglio, l’attacco – di Trump a Powell continuerà. Il mercato oggi prezza ancora due possibili tagli dei tassi come si vede dalle stime fatte dal sito specializzato Polymarket.
Bitcoin protagonista nella sfida tra Trump e Powell
In questo scenario, Bitcoin non sarà semplice spettatore ma probabilmente un player protagonista. Attualmente sta mostrando maggiore forza rispetto agli indici tradizionali americani. Solo rispetto al DAX tedesco, su base annua, sta performando meno: BTC segna un +13,35%, mentre l’indice DAX è a +21%.
BTC/S&P500: indicatore di forza relativa
In questo contesto è utile osservare il rapporto BTC/S&P500. Quando il ratio sale, Bitcoin sovraperforma l’S&P500; quando scende, lo sottoperforma.
Il grafico weekly di BTC/S&P500 mostra chiaramente la forza relativa di Bitcoin rispetto all’indice azionario USA. Dal 2023 il ratio è in forte uptrend, con BTC che sovraperforma l’S&P500. La media mobile a 50 settimane conferma il momentum rialzista. Attualmente il prezzo è vicino alla resistenza storica in area 19–20: un breakout aprirebbe spazio a nuova sovraperformance, confermando la costante forza di BTC.