Analisi On Chain

Prezzo di Bitcoin in discesa: chi sta realizzando profitti dagli ultimi movimenti?

Che sta succedendo su Bitcoin? arrivano insolite prese di profitto. Ecco cosa ci dicono i dati on-chain.
2 settimane fa
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Gli scontri missilistici tra Israele ed Iran sembrano indebolire Bitcoin (BTC), che è ancora lontano dal potersi definire bene rifugio, così come lo intendiamo con l’oro, durante le fasi di instabilità geopolitica. La criptovaluta perde l’1,12% nelle ultime 24 ore, un risultato tutto sommato poco compromettente ai fini della price action, ma che indebolisce comunque il momentum generale del mercato.

L’attuale fase di incertezza non cambia i fondamentali dell’asset, né tantomeno l’outlook di accumulazione da parte degli smart money che continua a posizionarsi per sfruttare un potenziale nuovo rally.

C’è però una categoria precisa di holders, che da poco ha deciso di passare dalla parte dell’offerta, mettendo in cassaforte i propri gain su Bitcoin. In questo articolo, con uno sguardo sui dati on-chain, analizziamo chi sta realmente approfittando dell’attuale fase di volatilità, e chi invece sta approfittando per costruire nuove posizione,

Bitcoin accusa il colpo dopo le tensioni in Medio Oriente, ma gli holders di lungo periodo tengono duro

Come accennato, Bitcoin sta soffrendo l’escalation geopolitica in Medio Oriente. I prezzi sono scesi sotto il livello chiave dei $106.000, annullando il tentativo di breakout bullish avviato nella giornata di ieri.

L’open interest dei futures è in lieve contrazione, mentre il tasso di finanziamento si mantiene in territorio positivo, lasciando intendere che i traders sono ancora esposti long ma alcuni di loro stanno chiudendo le posizioni. I volumi invece, come ogni fase delicata del mercato, sono in crescita del 55% rispetto alle ultime 24 ore.

Nel mezzo di questo trambusto, osserviamo dati dati on-chain che gli holders di lungo periodo, nonostante la flessione dei prezzi, sono rimasti a presenziare la blockchain di Bitcoin accumulando la moneta. Dalla metrica “BTC: Long-Term Holder Net Position Change”, che valuta il saldo netto tra acquisti e vendite da parte degli holder di lungo periodo, emerge un segnale di resilienza. Queste entità, che non muovono le proprie coins da almeno 155 giorni, stanno continuando ad aumentare le proprie riserve.

L’ultima fase di accumulazione è iniziata a febbraio 2025, nel pieno del dump generalizzato dei mercati nel Q1, e sta proseguendo tutt’ora. Da quanto Bitcoin ha toccato un nuovo ATH a $111.000, il trend si è un po ‘affievolito ma comunque prosegue in modo costante.

In questo momento la media a 30 giorni dell’indicatore è in territorio positivo a circa 200.000 BTC, segnale chiaro che qualcuno si sente ancora in pieno bull market. Da segnalare anche l’andamento più organico e meno frenetico dell’accumulo rispetto al boom di fine 2024, il che ci dà maggiori speranze per un trend rialzista più duraturo.

holders 155g accumulanoFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Chi sta vendendo durante l’ultimo calo di Bitcoin?

Facciamo un attimo una riflessione: se gli holders di lungo periodo stanno comprando Bitcoin, chi è il responsabile delle vendite delle ultime ore? Oltre al classico retail che compra alto e vende basso, c’è un’altra categoria meno irrazionale, che, come riportato dalla metrica Glassnode “BTC: Realized Profit by Age” , sta guidando la distribuzione della moneta. Oltretutto notiamo anche importanti quote di profitti realizzati, che testimoniano uno shift dell’interesse.

Parliamo della coorte di holders inattivi da meno di 12 mesi, che la scorsa settimana ha realizzato circa l’83% di tutti i profitti realizzati. In particolare la fascia 6-12 mesi ha portato a casa un gain di $904 milioni, il secondo guadagno più alto dall’inizio dell’anno. Questi movimenti sono anomali se paragonati alla fasi di maggiore volatilità, dove tendenzialmente sono gli holders più longevi ( sopra i 2 anni) a capitalizzare profitti.

Profitti realizzati per etàFonte dati: https://x.com/glassnode

Dal 16 giugno gli holders tra 6 e 12 mesi hanno intensificato l’attività di vendita, cedendo in modo massiccio le monete acquistate nel quarto trimestre 2024. Nel frattempo i detentori a più di 12 mesi, hanno realizzato solo $324 milioni, evidenziano un calo notevole rispetto alla settimana precedente. 

Conclusioni a margine

È evidente che qualcosa sta cambiando nelle logiche speculative on-chain di Bitcoin. Ci troviamo in una fase atipica, dove a guidare la presa di profitti sono i possessori più recenti di medio-breve periodo. Chi è entrato dalla seconda metà dello scorso anno sul mercato ad un prezzo più basso dell’attuale mark price, sta decidendo di mettere al sicuro qualche guadagno. Dall’altra parte gli holders più storici non si fanno abbindolare dal rumore, e tendono a vendere solo in prossimità dei top locali del mercato.

Visto e considerando il loro assenteismo durante gli ultimi giorni di price action, ci aspettiamo che Bitcoin abbia ancora qualche cartuccia rialzista da giocare durante i prossimi gicorni, salvo nuove escalation in Medio Oriente. In definitiva, il bull market è salvo e siamo ancora tutti qui. Semplicemente qualcuno sta scendendo dal treno per fare spazio ai nuovi arrivati.

Alessandro Adami

Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", è un giornalista iscritto all'albo dei pubblicisti, esperto in materia di finanza decentralizzata ed applicazioni web3. Investe e segue da vicino gli sviluppi dei progetti Ethereum e Chainlink.

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