Il primo ETF Solana quotato negli USA ha portato a casa 33 milioni di dollari in volumi di trading. Un buon numero, almeno secondo l’esperto di ETF di Bloomberg Eric Balchunas. Numeri certamente molto lontani da quelli degli esordi degli ETF Bitcoin e Ethereum, ma sul tema torneremo più avanti segnalando delle differenze importanti tra le due categorie di prodotto.
È stata, nel complesso, una buona giornata, con numeri che sono importanti non solo per il mondo crypto, ma più in generale anche se confrontati con il mondo degli ETF classici che investono in asset dei mercati tradizionali.
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Ieri, mercoledì 2 luglio, è stato il giorno del debutto dell’ETF su Solana negli Stati Uniti. È l’ETF del gestore combinato REX-Osprey, che utilizza una formula particolare in termini di struttura e che è arrivato prima degli altri (tanti, in verità) che sono ancora in attesa.
A leggere quanto riporta Eric Balchunas di Bloomberg, si è trattato di un buon esordio. Volumi più alti degli ETF sui futures sia su Solana che su Ripple, anche se su livelli molto più bassi rispetto alla fase di lancio di quelli su Bitcoin e Ethereum.
Il dato è più che positivo anche tenendo conto di almeno due diversi fattori.
Il primo è che in realtà si tratta di un gestore relativamente periferico e che non è un grande nome del settore della finanza. Quando saranno approvati anche gli altri, su tutti quello di Fidelity, probabilmente i numeri si faranno più interessanti.
Il secondo è la particolare forma scelta per arrivare primi sul mercato, ovvero primi al listing. Si tratta di una formula che è certamente meno attrattiva di quelle classiche che arriveranno tra poco sul mercato.
Un buon risultato e un buon livello di attenzione per certi prodotti, pre quanto appunto molto distante da quello registrato durante il lancio degli ETF Bitcoin e Ethereum. I volumi di questi ultimi però furono molto influenzati anche da pesanti deflussi dagli ETF di Grayscale, vuoi perché in tanti volevano portare a casa il premio incassato per aver acquistato quando il titolo era sfasato dal sottostante, vuoi perché le commissioni richieste da Grayscale stessa erano molto più alte di quanto richiesto invece dalla concorrenza.
Intanto cresce l’attesa per tanti altri ETF crypto, a partire da quelli su Ripple, Dogecoin, Solana (degli altri gestori), HBAR, Cardano e molti altri, per quella che sarà una stagione, per quello che sarà un ciclo dominato dallo sbarco in borsa di prodotti che puntano tutto sulle crypto.
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