Negli Stati Uniti non sembrano avere grandi dubbi. Starbucks potrebbe essere una delle prime società mainstream a permettere l’adozione delle criptovalute per poter effettuare i pagamenti dei propri prodotti e dei propri servizi.
In attesa di comprenderlo, una mossa è già stata compiuta: come ha riportato ieri una nota di CoinTelegraph , infatti, Starbucks ha stretto una partnership con Microsoft al fine di monitorare i propri servizi con la blockchain. Lo stesso report afferma che il gigante delle caffetterie made in USA potrebbe presto accettare Bitcoin come strumento di pagamento nei punti vendita americani entro la fine dell’anno. Rimane da intendere, tuttavia, se l’adozione negli store Starbucks a stelle e strisce riguarderà tutti i punti vendita, o una prima parte sperimentale.
Lecita, dunque, la conseguente domanda: una simile mossa da parte di Starbucks favorirà l’adozione di massa delle criptovalute? E sarà seguita da approcci similari da parte di altre aziende?
Certo è che Starbucks è stato uno dei primi grandi operatori a guardare con interesse al mondo crypto. Già nel mese di gennaio 2018 il suo CEO Howard Scultz ebbe modo di aprire ufficialmente a questo ecosistema, pur rimanendo apparentemente piuttosto scettico sulla fruizione a breve termine di Bitcoin, che affermò in maniera convinta che non sarebbe diventata una vera e propria valuta.
Oggi la posizione del top management di Starbucks è parzialmente cambiata, con lo stesso Schultz che ha ammesso che in futuro rimarranno una o poche criptovalute sulla tecnologia blockchain. Evidentemente, ritiene anche che Bitcoin sia una di queste.
Chiarito quanto precede, rimane ora da comprendere quali saranno le concrete mosse di Starbucks per poter entrare in maniera più convinta nel settore blockchain.
Un portavoce della compagnia, ha dichiarato a Vice che “è importante chiarire che non sarà possibile pagare con asset digitali su Starbucks”. Tecnicamente, dunque, sarà presumibilmente predisposto un servizio di exchange che consentirà il cambio immediato di Bitcoin in dollari USA, da usarsi poi per la conclusione delle proprie operazioni di consumo.
Vedremo dunque, nei prossimi mesi, in che modo i progetti di Starbucks avranno modo di evolversi, e in che maniera pertanto il settore criptovalutario potrà o meno avvantaggiarsi di questo nuovo e importante passo in avanti nei confronti di un riconoscimento più ampio.
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