All’interno di un più ampio programma di espansione delle sue attività in Europa, l’exchange di criptovalute Kraken ha ottenuto licenza come VASP – operatore crypto – anche nei Paesi Bassi. L’annuncio è stato dato tramite il blog ufficiale del gruppo, che conferma che l’exchange è ora dotato della licenza che viene rilasciata direttamente dalla Banca Centrale Olandese.
La registrazione, dice l’exchange, permetterà al gruppo di espandersi in uno dei mercati più rilevanti all’interno dell’Unione Europea. Nello stesso Paese Binance aveva avuto problemi nel conseguimento della licenza soltanto qualche mese fa.
Kraken aveva inoltre acquisito nell’ottobre del 2023 l’exchange locale BCM, proprio nell’ottica di un’espansione dalle parti di Amsterdam e dintorni. Tutto in attesa che si arrivi all’implementazione per tutti i paesi dell’Unione del MiCA, un regolamento generale che cambierà per sempre l’operatività nel mondo crypto almeno in Europa.
Kraken ha ottenuto l’atteso via libera dalla Banca Centrale Olandese: avrà licenza VASP anche nei Paesi Bassi e dunque potrà offrire servizi anche ai residenti di Amsterdam e dintorni.
Con l’aggiunta della registrazione VASP nei Paesi Bassi, la nostra strategia di crescita in Europa continua a accelerare. Vediamo molte oppurtunità nell’offrire i nostri servizi sia ai clienti retail sia ai trader professionali sia nei Paesi Bassi che nel resto dell?Europa. Che sia per investitori già esistenti o per persone che comprano crypto per la prima volta, Kraken è una scelta top con un’offerta molto competitiva che si continua a espandere.
Questo ilc ommento di Brian Gahan, che è managing director per le attività dell’exchange crypto in Europa.
Kraken ha anche affermato di aver accelerato i suoi piani di espansione in Europa in vista dell’arrivo del MiCA, al fine di guidare la crescita di lungo periodo nel continente. Per il momento lo scenario, aggiunge l’exchange, è frammentato al punto tale da favorire un certo consolidamento degli operatori più solidi.
Con ogni probabilità sì, almeno per quegli exchange che decideranno di seguire le leggi che saranno imposte dal MiCA, che favoriranno la concentrazione in capo agli operatori più strutturati.
Una situazione che andrà valutata anche tenendo conto delle prossime mosse dei top exchange per volumi, alcuni dei quali dotati di regolare registrazione anche in Italia.
I grandi exchange, che hanno anche strutture in grado di sopportare i costi di compliance imposti dalle diverse licenze, sembrerebbero però aver accolto bene l’arrivo di nuove regole in Europa, che saranno più restrittive e che, almeno secondo gli intendimenti del legislatore, dovranno cercare di normare un settore che per troppo tempo è stato in balia dei primi arrivati e, in alcuni casi, di truffatori. O di operatori che non offrivano alcun tipo di tutela agli utenti.
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