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Altro attacco di SEC al mondo crypto. E questa volta potrebbe CAMBIARE tutto

Ancora indagini di SEC contro il mondo crypto. Questa volta è il turno di NFT e OpenSea.
10 mesi fa
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SEC non sembrerebbe aver alcuna intenzione di fermarsi, nonostante manchi poco alle elezioni che avrebbero dovuto sancire anche un riavvicinamento tra democratici e mondo crypto. Nella giornata di ieri è arrivata una Wells Notice – vedremo più avanti di cosa si tratta – ai danni di OpenSea.

Questa volta non c’entrano token emessi dall’entità sotto inchiesta: OpenSea, che è un ampio mercato di NFT, avrebbe operato come piattaforma per il trading di security senza autorizzazione. E di conseguenza i NFT sarebbero appunto, almeno secondo SEC, dei contratti di investimento.

Una posizione che è per molti analisti la più assurda presa da SEC negli ultimi anni, che sono pur stati costellati da attacchi frontali a diversi dei progetti più importanti dell’intero comparto. Vale la pena di segnalare che non è la prima volta che SEC si scaglia contro i NFT, anche se in passato lo aveva fatto verso singoli progetti e non verso piattaforme di scambio.

Ancora Washington, ancora attacco al mondo crypto?

C’è chi l’ha presa davvero male, chiedendo a SEC se anche le figurine (negli USA del baseball), siano da considerarsi come contratti di investimento. Le proteste varranno a poco però, se l’obiettivo è quello di fermare l’agenzia guidata da Gary Gensler. Ma cos’è successo?

OpenSea ha confermato di aver ricevuto una Wells Notice: è un avviso di indagini in corso, che colpisce quello che è uno dei principali mercati di NFT a livello mondiale. NFT che possono essere di ogni genere, ma che in larga parte sono prodotti digitali da collezione. Delle opere d’arte, secondo i sostenitori dell’intera baracca.

Cosa che però a SEC non è mai quadrata, tant’è che che in passato aveva già accusato ad esempio Impact Theory della stessa cosa. In quel caso però il legame con i prodotti di investimento era chiaro, dato che a più riprese erano stati messi in mezzo eventuali ritorni.

La questione non è certamente facile da risolvere: l’Howey Test, che viene utilizzato dai giudici per decidere se un asset sia o meno una security, non è il massimo della chiarezza, tant’è che all’interno dei diversi circuiti delle corti USA esistono almeno due interpretazioni diverse.

Una questione… politica?

Difficile capire quanto ci sia di politico. La candidata democratica Kamala Harris – o almeno il suo staff – ha provato a ricucire i rapporti con un mondo crypto che è schierato massicciamente pro Trump, anche in virtù degli attacchi ripetuti da SEC nel corso degli ultimi anni.

Oltre i tentativi però, l’amministrazione dem in carica, della quale Kamala Harris fa parte, non sembra procedere nello stesso senso. Sarà l’attacco a OpenSea la pietra tombale sul tentativo di cui sopra?

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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