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300 Bitcoin in omaggio a Ross Ulbricht: ecco la storia della mente del marketplace di droga online Silk Road

Ross Ulbricht e Silk Road: ecco come Bitcoin è diventato mainstream nel 2013. Una storia controversa e piena di zone grigie.

I bitcoiners di lunga data ricorderanno sicuramente il nome di Ross Ulbricht, l’artefice di uno dei marketplace più iconici del dark web, noto come Silk Road. Questa è la storia di come Bitcoin riuscì ad emergere nei primi anni della sua esistenza, proprio grazie ad un caso d’uso che, per quanto eticamente discutibile, rappresenta l’essenza dell’anarchia e  della cultura libertaria. Per un certo senso è proprio grazie a Silk Road se oggi la criptovaluta è riuscita a diffondersi e diventare un asset riconosciuto globalmente, anche dagli alti piani della finanza.

Ross Ulbricht era stato condannato a scontare due ergastoli nel 2013, dopo essere stato scoperto dall’FBI. A gennaio del 2025 è stato però perdonato da Donald Trump, come aveva promesso durante la sua campagna elettorale pro-crypto. Di recente qualche spirito libero del mondo crypto ha donato ben 300 BTC, circa $30 milioni, al suo wallet personale, come segno di riconoscenza e rispetto per tutto ciò che ha fatto per la comunità.


La storia di Ross Ulbricht e del mercato nero Silk Road

Parliamo di una storia alquanto controversa, che ancora oggi suscita non pochi dibattiti tra i massimalisti puri del network Bitcoin e coloro che hanno una visione leggermente più etica. Ross William Ulbricht è un ragazzo di Austin nato nel 1984, laureato in ingegneria, che durante i primi anni della diffusione del fenomeno del dark web, lanciò il famoso marketplace di droga online Silk Road. 

Questo sito web, accessibile all’epoca solo dal browser Tor, permetteva la libera vendita di stupefacenti come cocaina, marijuana, LSD, MDMA ed eroina, con Bitcoin che fungeva da moneta di scambio tra fornitori ed utenti. La piattaforma ha avuto un successo incredibile dal debutto nel 2011, ottenendo un ritorno mediatico ed economico non indifferente. Pensate che in meno di due anni Silk Road ha ospitato oltre 1,2 miliardi di dollari di vendite, generando oltre $80 milioni di profitti per Ulbricht.


Circa 100.000 utenti si erano registrati al marketplace, un successo che ha poi scatenato la creazione di altri siti simili come AlphaBay ed Hansa. Si stima che circa il 10% di tutti i BTC in circolazione all’epoca fossero passati all’interno di queste piattaforme.

Silk road
Silk Road interfacciaFonte dati: https://x.com/george__mack

La chiusura di Silk Road e l’arresto di Ross Ulbricht

Chiaramente SIlk Road è stata smantellata dalle autorità statunitensi con un’operazione speciale che ha incastrato Ross Ulbricht. Gli agenti dell’FBI e di altre agenzie come la DEA e l’IRS iniziarono ad indagare sulla piattaforma già dal 2011 ma sono arrivati alla chiusura dell’amazon della droga e dell’arresto del suo creatore nel 2013.

Ulbricht utilizzava lo pseudonimo di Dread Pirate Roberts” e si muoveva con cautela nel web per rimanere dietro all’anonimato, garantendo allo stesso tempo il rispetto della privacy per tutti i suoi utenti grazie a Bitcoin. Fu scoperto solo grazie ad una sua svista, avendo postato un link su Silk Road che era collegato ad un forum di programmazione firmato con il suo vero nome. Questo aiutò l’FBI a collegare Ulbricht alla piattaforma.

Il 1° ottobre 2013 fu ufficialmente arrestato in in una biblioteca pubblica di San Francisco, mentre aveva il suo computer loggato come amministratore di Silk Road. Si aprì a quel punto uno dei casi mediatici più iconici legati a temi come la privacy digitale e la libertà del denaro. Migliaia di persone, nonostante il contesto ovviamente condannabile, hanno supportato Ulbricht per la filosofia che c’era dietro il marketplace di droga.

Ross era un sostenitore del libertarismo e credeva in una società dove le persone potessero interagire senza l’intermediazione del governo o di un ente centrale. Sposò in pieno l’idea alla base di Bitcoin, spingendola però verso un’estremizzazione che non può essere moralmente giustificata

Ross Ulbricht condannato all’ergastolo nel 2015 e poi perdonato da Donald Trump

Nel 2015 Ross Ulbricht fu ufficialmente condannato a scontare due ergastoli da più di 40 anni senza possibilità di libertà condizionale. In veste di fondatore e gestore di Silk Road fu accusato di cospirazione per traffico di droga, riciclaggio di denaro, hacking informatico e gestione di un’organizzazione criminale. Parliamo di una delle sentenze più dure mai inflitte ad un individuo per un attività svolta nel web, che servì però da monito per disincentivare tutti i futuri crimini digitali.

Ovviamente questo non bastò a fermare la proliferazione di marketplace illegali. Dopo la chiusura di Silk Road, nacquero infatti cloni sempre più sofisticati, molti dei quali vennero poi chiusi dalle autorità con operazioni congiunte a livello internazionale. Rimase l’idea di fondo di una visione liberale ed anarchica dell’economia digitale, sospinta dall’uso di Bitcoin.

Ross Ulbricht rimase per anni il simbolo di un movimento basato sulla libertà individuale, decentralizzazione e sfiducia verso le istituzioni. Nacquero molte campagne attorno al suo nome sostenute da attivisti cypherpunk che inneggiavano il motto #FreeRoss. Negli anni sono state raccolte migliaia di lettere, firme, petizioni per denunciare la pena sproporzionata rispetto ai reati contestati.

Nel gennaio 2025 il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sulla scia delle sue promesse diffuse in campagna elettorale, perdonò ufficialmente Ross Ulbricht. Dopo 10 anni il creatore di Silk Road torna a piede libero e diventa una delle figure più rispettate dell’intera comunità Bitcoin. Pochi giorni fa qualcuno gli ha addirittura donato ben 300 BTC come segno di rispetto.

Donald Trump ross ulbricht
Trump annuncia liberazione UlbrichtFonte dati: https://twitter.com/RepThomasMassie

Il primo caso d’uso di Bitcoin: una mossa meschina, codarda, ma che diede inizio all’età dell’oro

A questo punto non possiamo esimerci da una riflessione su quanto creato da Ross Ulbricht con Silk Road. Ovviamente non vogliamo sostenere né il consumo di stupefacenti né la diffusione di marketplace illegali. Questo mondo fa parte di una realtà che, in qualità di Criptovaluta.it, non ci appartiene e non ci sentiamo di dover difendere in alcun modo.

Piuttosto, ciò che dobbiamo necessariamente riconoscere è che grazie a Silk Road Bitcoin è riuscito a diffondersi in breve tempo, trovando il primo caso d’uso della storia in veste di moneta di scambio.  Se non fosse stato per Ross e per questa follia, forse la criptovaluta non avrebbe trovato quella forza iniziale per raggiungere la viralità e diventare quello che ad oggi rappresenta.

Attualmente Bitcoin non incarna più gli ideali di moneta libertaria (o piuttosto non è riuscita ad imporsi come tale), ma si è evoluta come risorsa digitale globalmente riconosciuta ed apprezzata, anche dagli stessi regolatori che un tempo la descrivevano come il male più assoluto. Oggi tutti conoscono BTC per la sua componente di scarsità digitale e per la sua resistenza alla censura, non come risorsa che alimenta lo schifo del traffico di droga, che invece è ancora governato e presieduto da scambi in valuta fiat.

Silk Road è stato un errore, chiaro. Un errore che però ha cambiato tutto e da cui è iniziata un’altra storia bellissima che non ha nulla a che vedere con la criminalità ma con l’affermazione di un nuovo paradigma finanziario. Quindi si, grazie Ross per tutto quello che, indirettamente, hai portato nella nostra società.

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