ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT® – Bitcoin non è più lo stesso. Il principale asset del mondo delle criptovalute non è più una scommessa per pochi ottimisti, per pochi appassionati e per pochi innamorati. Bitcoin ha oggi la dignità di asset anche per gli investitori istituzionali, che ormai da quasi 18 mesi ne stanno anche guidando l’adozione.
Ai microfoni di Criptovaluta.it è intervenuto Eric Demuth, CEO di Bitpanda, a dirci la sua sul quello che è senza dubbio alcuno un nuovo corso per Bitcoin e per il mondo della finanza intera. Un trend che probabilmente, aggiungiamo noi, sarà di ampio respiro, di lungo periodo e che sarà in grado di andare oltre il clima – assolutamente nuovo – di favore politico che Bitcoin e crypto oggi incontrano negli Stati Uniti, nella prima economia finanziaria del globo.
I numeri d’altronde parlano chiaramente: $IBIT di BlackRock – il preferito tra gli ETF dagli investitori istituzionali – continua a imbarcare investitori e capitali. Nel mentre, sempre più società quotate si espongono verso Bitcoin e gli avversari di un tempo, come JPMorgan, sono diventati forse non ancora amici, ma comunque sostenitori di questa espansione nel mondo della finanza tradizionale.
Eric Demuth, CEO di Bitpanda, ha un’opinione netta e certamente condivisibile sul nuovo stato di Bitcoin all’interno del mondo finanziario globale.
«Bitcoin non è più un asset di nicchia. Investitori istituzionali, ETF spot, provider di pagamenti: tutti stanno creando l’infrastruttura che ancorerà in modo permanente Bitcoin al sistema finanziario. Questo ultimo massimo storico non è un traguardo, bensì un punto di partenza. Dietro vi è la chiara impronta degli Stati Uniti, che ora considerano le criptovalute e gli asset digitali un tema strategico centrale della loro politica finanziaria ed economica. Chi ancora liquida tutto ciò come mera speculazione di breve termine sta gradualmente abbandonando questa convinzione».
Non è soltanto dunque una questione di investimenti (e neanche di breve periodo). Intorno a Bitcoin come asset e alle criptovalute come infrastruttura si stanno creando movimenti importanti, sostenuti anche dai grandi della finanza.
I numeri parlano chiaro. Sono sempre di più e spaziano dai fondi sovrani fino ai family office, principalmente tramite l’ETF di BlackRock. Sono categorie di investitori che – fino allo sbarco degli ETF sulle piazze americane – in pochi avrebbero mai immaginato di poter associare a Bitcoin. Ed è il primo grande successo, a poco meno di un anno e mezzo dal loro lancio, di questi prodotti.
Basti pensare a Cantor Fitzgerald che ha iniziato ad offrire prestiti di livello istituzionale con collaterale in Bitcoin. La stessa cosa – anche se in termini leggermente diversi – è stata annunciata anche da JPMorgan. Un numero sempre più alto di giganti del mondo della finanza ha iniziato a considerare Bitcoin un asset a tutti gli effetti, di quelli che possono essere inclusi anche in prodotti strutturati. Sberbank ha iniziato a offrire bond che seguono in parte il prezzo di BTC e presto anche tante banche europee dovranno fare i conti con la popolarità di questo asset.
Dalle stablecoin a Bitcoin in senso più stretto, l’apertura degli USA non è soltanto estetica. Arriva un nuovo sistema di regole, anche per le banche, che continuerà a favorire l’integrazione della finanza tradizionale fatta di banche e di broker, con il mondo degli asset digitali.
Tema strategico che continuerà a svilupparsi nel corso dei prossimi mesi, con un impegno dei privati che sarà finalmente libero, dopo una gestione non sempre trasparente e non sempre permissiva da parte della precedente amministrazione. Come dice Massimo Di Rosa di Bitpanda, un punto di partenza e non un punto di arrivo, con un’ampia parte della storia di questa nuova categoria di asset che deve essere ancora scritta.
Sono in tanti, e a nostro avviso in troppi, a ritenere il massimo poco sopra i 110.000$ una sorta di punto di arrivo di Bitcoin. Per quanto però sia difficile fare previsioni su qualunque as
Bitpanda ha un ruolo importante nel nuovo mondo che non può più prescindere dalla categoria asset digitali. Il broker è il simbolo del nuovo percorso, regolamentato e strutturato, degli intermediari di questo settore. Un percorso che va di pari passo con quello della maggiore adozione tra i player della finanza tradizionale.
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