C’è chi pensa che nel mondo crypto, durante le fasi di bull market, si possa guadagnare solo con trading o holdando fino alla morte i propri token in attesa di raggiungere nuovi massimi per poi vendere beccando miracolosamente il top. In questo articolo vedremo come in realtà, il settore ci mette a disposizione strumenti più complessi, ma comunque facilmente accessibili, con cui poter ridurre il rischio nei momenti più concitati del mercato.
Ci riferiamo a strategie di carattere conservativo, che consentono di mettere al sicuro almeno una parte dei propri profitti, senza però rinunciare alla ricerca del profitto. Prima di iniziare però, è importante che ognuno di voi, rifletta su quella che è la propria esposizione al rischio ed i propri obiettivi. È solo grazie a queste risposte che poi si potrà decidere lo strumento con cui operare e la strategia da perseguire.
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Siamo ancora in bull market e su questo non ci piove. Bitcoin viene scambiato sopra i $100.000 con una dominance che rasenta il dominio assoluto. I dati on-chain e le proiezioni con i cicli passati indicano che c’è ancora spazio per qualche mese per proseguire la traiettoria al rialzo, ma inevitabilmente prima o poi si arriverà ad un punto di inversione.
Siamo ad oltre 430 giorni dall’ultimo halving: storicamente non c’è mai stato un top della criptovaluta oltre i 580 giorni dall’halving precedente. Questo ci fa capire che, se la storia dovesse ripetersi, dovremmo trovare un massimo entro i prossimi 150 giorni circa.
A questo punto, se la vostra intenzione è uscire dall’investimento prima dell’arrivo del bear market, avete diciamo (semplificando) 3 scelte: vendere tutto ora e dormire sonni tranquilli, vendere a scaglioni ogni mese/settimana, provare ad indovinare il top rischiando di prendersi un dump epico in faccia.
Nel mezzo di queste 3 opzioni, trovano spazio per essere integrate anche altre strategie più complesse, che permettono di gestire la exit in modo sofisticato, senza necessariamente abbandonare il mercato. Vediamo di seguito 4 metodi per mettere in cassaforte qualche gain continuando comunque a guadagnare in bull market.
La prima soluzione per proteggere i guadagni nelle fasi più delicate del mercato, è banalmente quella di vendere almeno una parte delle proprie coins. Questo però non vuol dire rimanere fermi ad aspettare il ritorno in bear per riposizionarsi: in bull market infatti troviamo solitamente qualcosa di ghiotto nelle piazze CeFi e DeFi, ovvero i tassi di interesse sui depositi in stablecoin per il lending.
Molti traders sono disposti a pagare fior di quattrini pur di poter prendere in prestito della liquidità con cui andare alla ricerca sfrenata di un gain. Ecco, in una visione conservativa, l’idea è quella di prestare denaro a questi trader, in cambio di un rendimento continuo. Spesso, nelle condizioni più favorevoli, si trovano facilmente APY intorno all’8%. Poi, più si va verso protocolli esotici e con pochi capitali, più si trovano rendimenti maggiori.
Per gli amanti dei derivati, c’è anche lo strumento delle opzioni per coprirsi da eventi come il calo del mercato crypto. Le opzioni infatti funzionano esattamente come delle assicurazioni: tu acquirente della polizza, paghi un premio per avere il diritto di esercitare (o meno) un’azione futura (comprare o vendere) a un prezzo e ad una scadenza prefissati. In gergo le posizioni si dividono in call e put, dove le prime ti danno diritto di acquistare, mentre le secondo ti danno diritto di vendere.
Nel nostro caso, se vogliamo mettere al riparo i nostri guadagni dal rischio di inversione del mercato, possiamo decidere di ACQUISTARE UNA PUT. Facciamo un esempio: compriamo una put con BTC a $100.000 e scadenza il 27 dicemebre. Se alla data BTC è ad un prezzo minore, allora esercitiamo l’opzione e vendiamo al valore stabilito. Se invece è più alto, allora non esercitiamo, abbiamo semplicemente pagato un premio come assicurazione.
Ancora, un’altra strategia simile è chiamata “covered-call”, dove si VENDE UNA CALL. In pratica si offre la possibilità a qualcuno di comprare le tue monete ad un prezzo prestabilito, ad esempio $100.000 per BTC. Tu venditore, incassi il premio, ma ti assumi il rischio di dover vendere se il prezzo sale sopra la soglia di riferimento. È come se fosse uno stop loss, ma nel frattempo maturi un interesse.
Sempre rimanendo in tema derivati, c’è anche un’altra strategia, questa volta adoperabile nel mercato dei futures perpetual, che permette di ridurre la propria esposizione ad asset volatili. Si chiama strategia “delta-neutral”, e consiste nell’aprire due posizioni opposte su uno stesso asset per eliminare il rischio direzionale, guadagnando nel frattempo un interesse.
Ipotizziamo ad esempio che tu sia long spot BTC, ma hai paura che nei prossimi mesi il prezzo possa crollare. Allora decidi di aprire una posizione short ( LEVA 1X) della stessa size della controparte spot. Se il prezzo sale o scende, sei sempre coperto perché guadagni da una parte e perdi dall’altra. Il vantaggio è che lo short, finché il mercato rimane rialzista sulla carta, guadagni un tasso di interesse sui funding rate.
Cos’è il funding rate? La stessa cosa che abbiamo visto al punto 1 con i trader che prendono in prestito denaro dalle piattaforme di lending. Si paga un interesse, che va in questo caso agli short ( si dice che i long pagano gli short), per la liquidità utilizzata come leva dalla parte della direzione dominante. In alcuni casi si può arrivare anche ad un 10% annualizzato su BTC.
L’ultima delle modalità per trarre vantaggio dalle fasi incerte del bull market, senza correre rischi eccessivi, è quella di buttarsi sulla classe degli asset produttivi. Esistono soluzioni come liquid staking ed RWA, che offrono rendimenti stabili sulle proprie monete, senza dover far nulla. La scelta del token ( se volatile o stable) dipende molto da quanto volete essere legati alle performance del mercato, come dicevamo all’inizio.
Se l’obiettivo primario è proteggere i guadagni, allora conviene forse optare per prodotti basati su stablecoin. Se invece volete continuare ad avere una parziale esposizione, allora potete magari vendere una parte ed utilizzare l’altra come asset liquido con cui ottenere uno yield. Esistono molte piattaforme DeFi che permettono di farlo con asset come BTC, ETH e SOL. Addirittura potete integrare il liquid staking con il delta neutral del punto 3, lasciando la posizione long spot su una moneta li
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