È un altro schiaffo ai programmi di BCE di imporre un Euro Digitale per combattere lo strapotere delle stablecoin nel mondo dei pagamenti digitali del futuro. Societe Generale – che è uno dei gruppi bancari più rilevanti in Europa – ha annunciato il lancio di una stablecoin legata al dollaro USA. Si chiamerà USDCV, sulla falsariga dell’altra stablecoin già gestita dal gruppo, EURCV.
Il segnale è di quelli forti, e lo è più sul fronte politico che su quello finanziario e economico. Nonostante infatti il pressing di BCE, diversi gruppi bancari stanno esplorando appunto le possibilità offerte dal mondo crypto anche nel mondo dei pagamenti.
Una scelta controcorrente e che è soltanto l’ultimo capitolo di uno scontro – tra il gruppo francese e BCE – che ha assunto toni piuttosto aggressivi anche durante alcuni convegni pubblici, su tutti il più recente che si è tenuto a Parigi. Tra le altre cose si vocifera un prossimo impegno anche da parte di Santander – e data la rilevanza dei due gruppi, non è detto che non siano di ispirazione anche per altri più modesti e con meno coraggio politico.
Intanto da BCE la musica è sempre la stessa
È particolarmente curiosa la coincidenza del lancio di USDCV con la conferenza Paris Europlace, che riunisce tutti o quasi gli attori della finanza parigina. Partecipa anche François Villeroy de Galhau, governatore della Banca Centrale Francese. Anch’egli, ça va sans dire, pienamente schierato a favore dell’Euro Digitale.
Il buon Villeroy ricorda, in breve:
- La crescita delle stablecoin non deve arrivare a spese della sovranità europea
- L’Eurostistema sta lavorando all’Euro Digitale per la prima parte del 2026. Sarà una forma di Euro Digitale “all’ingrosso”
- Ci sarà un Euro Digitale per i retail. Ridurrà la dipendenza sui giganti americani
- La distribuzione dell’Euro Digitale Retail si appoggerà a una partnership pubblico-privata. Il lancio non sarà contro, ma con le banche commerciali
- Insieme alla CBDC, dobbiamo promuovere le alternative dell’Euro, compresi i money market fund
Ovvero lo stesso pacchetto ricordato da Cipollone, BCE, più e più volte. Non sembra però che siano granché d’accordo i grandi gestori delle cose del denaro in Europa. Che non si fidano granché – è evidente dalle parole di Patuelli (ABI), delle garanzie offerte per ora a parole da parte di BCE.
E intanto qualcuno, per evitare di trovarsi con il cerino in mano, spinge in direzione contraria. Ne uscirà fuori una battaglia che probabilmente vale quel poco di indipendenza rimasta alle banche europee.
E – chiudendo con una battuta – chi si sarebbe mai immaginato di vedere il mondo crypto come strumento di libertà e indipendenza di un settore bancario ormai legato troppo stretto al guinzaglio della banca centrale.