Appena 4 mesi fa il famoso exchange Bybit veniva preso alla sprovvista da quello che consideriamo ad oggi uno degli hack più feroci della storia delle criptovalute. In un solo colpo la piattaforma veniva derubata per circa $1,4 MILIARDI da parte del gruppo criminale nordcoreano Lazarus. Ora, secondo quanto riportato dalla piattaforma di analisi on-chain Glassnode, sembra che Bybit si sia ripresa in modo sorprendente, dimostrando una forte capacità di resilienza agli imprevisti, anche quelli più pericolosi, del mercato.
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In questo articolo vediamo più da vicino quali indicatori suggeriscono un ritorno alla normalità per l’exchange e perché dobbiamo intendere questo recupero come un incredibile segnale di forza. Un rimbalzo che riflette l’eccellente modo con cui Ben Zhou, co-fondatore e CEO di Bybit, è riuscito a gestire l’emergenza, senza che la credibilità della piattaforma ne uscisse compromessa
Bybit EU è live: cosa aspetti a registrarti?
Prima di passare al clou dell’articolo e di analizzare qualche dato on-chain, ricordiamo che oggi è giorno dell’inaugurazione dell’exchange Bybit nella sua nuova versione dedicata ai clienti europei. Dopo aver ottenuto la conformità al regolamento MiCA, ecco che la piattaforma apre i battenti con un’offerta su misura per gli utenti del Vecchio Continente, garantendo standard elevati in termini di sicurezza, trasparenza e tutela degli investitori.
L’offerta tiene conto anche di alcuni incredibili bonus, tra cui quelli riservati ai nostri lettori, che possono ottenere fino a $5.000 di premi e vincere lo status VIP 3. 👉 REGISTRANDOTI DA QUESTO LINK e depositando almeno $100 potrai subito guadagnare un airdrop di $20 oltre ad un bonus di trading dal valore di $30.
Ok, facciamo finta che non ti interessano i bonus ( sei un pazzo), perché dovresti comunque passare alla versione EU al più presto? Perché, come ci ha spiegato il buon Ben Zhou in live sul canale di Criptovaluta.it, nei prossimi mesi i clienti europei verranno gradualmente esclusi dalla piattaforma global. Niente panico, c’è ancora tempo, ma occorre mettersi in azione prima che sia troppo tardi. Ci vogliono 5 minuti, non procrastinare!
Glassnode sull’hack di Bybit: recupero strong dell’open interest sui futures
Ciò che spicca di più all’occhio della fase successiva all’hack di Bybit è il grande recovery dell’open interest sui mercati futures dell’exchange, sia per ETH che per BTC, SOL ed altre crypto. Immediatamente dopo l’incidente, la reazione spontanea dei traders è stata quella di chiudere le posizioni e scappare a gambe levate, complice anche una price action complicata che ha portato a liquidazioni e movimenti parecchio volatili. Dopo pochi mesi mesi la situazione si è normalizzata, arrivando addirittura a superare il vecchio valore complessivo dei contratti aperti su ether.
In particolare su Ethereum abbiamo assistito ad una grave contrazione dell’open interest con il valore passato dai $3,3 miliardi dal momento dell’hack fino agli $1,4 miliardi durante il bottom di aprile. Oggi questa cifra ha raggiunto un nuovo massimo storico a $3,9 miliardi, segnale evidenti che i traders sono tornati ad operare sulla piattaforma non appena le condizioni del mercato si sono stabilizzate.
I volumi perpetual rimangono robusti anche dopo l’hack di Lazarus
Allo stesso tempo notiamo con stupore come anche i volumi di trading sulle borse perpetual di Ethereum si siano mantenuti elevati su Bybit. Dopo una prima discesa fisiologica, dovuta dal dump generale del mercato, l’attività di compravendita in leva ha mostrato una rapida ripresa, tornando su livelli simili, e in certi momenti persino superiori, a quelli registrati prima dell’hack.
In genere un danno da quasi $1,5 miliardi ad un exchange, avrebbe effetti duraturi sulla fiducia degli utenti, con conseguente fuga di capitali e calo della liquidità. Nel caso di Bybit invece c’è stato l’esatto opposto. A metà maggio la piattaforma segnava un record storico per i volumi di scambio, arrivato a circa $8,5 miliardi in un solo giorno.
In parallelo anche lo spread tra domanda ed offerta ha visto una dinamica simile, seppure non con lo stesso slancio registrato dai volumi. All’inizio c’era stato un aumento di questa metrica, lasciando gli utenti con una liquidità disponibile meno efficiente sugli order book, risultante in price impact maggiori e costi di esecuzione più alti. Anche qui però, nell’arco di qualche mese tutto sembra essere tornato alla normalità. Segnale inequivocabile di una ripresa della fiducia da parte del mercato che ha digerito con relativa facilità un evento così traumatico come un hack
Un recupero non di poco conto: il confronto con altri exchange
Da sottolineare ancora una volta il grande carisma di Bybit che è riuscito a riprendersi in un men che non si dica da un hack che avrebbe potuto rovinarlo. Altri exchange del panorama crypto sono falliti per incidenti molto meno gravi, spesso poiché incapaci di gestire una situazione così complessa in cui c’è da rispondere in modo coordinato e tempestivo. In ballo ci sono molti interessi che devono essere bilanciati, tra cui quelli dei clienti, degli investitori e dei partner.
Se Bybit avesse deciso di bloccare i prelievi e di stoppare la bank run, probabilmente avrebbe innescato un circolo di crisi di fiducia, portando poi a risultati più catastrofici nell’immediato futuro. Invece ha scelto di essere trasparente e di continuare a permettere il ritiro dei fondi ( come dovrebbe fare un exchange serio), e comunicando in tempo reale tutti gli aggiornamenti. Questa in definitiva è stata la mossa che ha permesso alla piattaforma di riemergere più forte di prima e di chiudere con successo questo stress test.
Giusto per rendere l’idea delle proporzioni, in Italia abbiamo avuto un caso simile con l’hack di The Rock Trading, dove però l’esito è stato completamente diverso. In quel frangente si parlava di poche decine di milioni di $, a cui però i fondatori Medri e Barbieri non sono riusciti a far fronte, arrivando alla sospensione delle operazioni e al blocco dei prelievi. Da lì in poi la storia la conosciamo tutti.
mi spiace ma io non do seconde possibilità a chi si è fatto fregare (e poi dumpare) tutto quell’ETH.
Per quanto mi riguarda, tanti saluti a Bybit – per dovere di cronaca, non che sia il primo exchange che saluto a vita
Chi vuole sacrificare i propri sonni tranquilli per qualche punto percentuale, bonus idiota o airdrop, prego
In un mondo libero, fortunatamente possiamo senza problema alcuno decidere quale strada per noi siamo meglio intraprendere. Personalmente non la penso come te, anzi tutt’altro e lho anche scritto nella mia newsletter, ma ti voglio bene lo stesso. Un abbraccio caro e grazie come sempre per i tuoi interventi, spessissimo mi fai divertire molto, compreso il tuo nick.
Chi si ricorda sa 🙂
per fortuna non è che se non la pensiamo allo stesso modo non ci possiamo voler bene 🙂
piuttosto io sono ancora in attesa del ritorno di mio figlio nella sezione commenti… l’ultima volta che l’ho visto mi aveva detto “maaaammaaaa escooooo vado da Charlie “Veleno” Munger, Jamie “SeiStupidoTiLicenzio” Dimon e Uni “BloccaBonifico” Credit e insieme fondiamo l’armata Brancaleone anti-crypto”, non si è più rifatto sentire. Spero che stia bene!
Ma noi siamo fiduciosi sul suo ritorno caro nostro amico…
Magari a settembre, come i programmi TV e le scuole