Un settlement nel giro di questo mese. Ne avevamo già parlato su Criptovaluta.it e dato che la scadenza si avvicina è il caso di fare un breve recap di quanto sta effettivamente avvenendo tra Ripple e SEC.
Ad avanzare questa proposta era stato Jeremy Hogan, avvocato che non è coinvolto nella causa direttamente ma che la sta seguendo per diversi clienti, che in marzo aveva parlato della possibilità che Ripple si accordasse con SEC, con la seconda che potrebbe così trovare una via d’uscita onorevole liberando al tempo stesso l’azienda.
Una situazione che si configurerebbe ovviamente come bullish per Ripple e per il token relativo $XRP, che possiamo trovare su Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con INTELLIGENZA ARTIFICIALE e capitale virtuale illimitato per fare ogni tipo di test desideriamo. Abbiamo presso questo straordinario broker anche strumenti di trading automatico, come gli Expert Advisor di MetaTrader 4.
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È una voce che si fa sempre più insistente da marzo: la possibilità che SEC e Ripple si accordino diventa sempre più forte, perché a questo punto del processo converrebbe ad entrambi muoversi in questo senso.
Ripple si risparmierebbe qualche mese di processo, potendo così tornare ad operare negli USA senza grosse problematiche, espandendo anche lì il proprio business. SEC invece troverebbe una via d’uscita onorevole, dopo che il processo si è messo decisamente male per il gruppo.
Sarà difficile però trovare un punto di incontro: secondo SEC dovrebbe pagare una somma di 1,3 miliardi di dollari, ai quali andranno a sommarsi gli interessi legali. Sarebbe una somma potenzialmente superiore a quanto raccolto tramite la ICO del gruppo.
Le alternative che si stanno configurando ora a processo sono diverse. SEC sembrerebbe non avere più alternative alla sconfitta, che però potrebbe configurarsi soltanto a novembre, se non dovesse esserci accordo prima.
Cosa avrebbe da guadagnarci allora Ripple? Semplice, qualche mese di stop in meno negli USA, pagandolo però a caro prezzo: perché se di accordo si tratterà, ci sarà comunque da saldare almeno una parte della multa che SEC voleva comminargli.
Tra le due opzioni, almeno per il momento, quella maggiormente percorribile e vantaggiosa per Ripple sembrerebbe essere quella di un accordo sul breve. SEC potrebbe cantare vittoria, ma di vittoria di Pirro si tratterebbe, e Ripple tornare al business as usual, dopo più di un anno di stop almeno negli USA.
Si tratterebbe di una buona spinta al prezzo di Ripple, che potrebbe avvicinarlo ai target price XRP a ritmi decisamente più sostenuti.
Il prezzo di $XRP continua comunque, anche in presenza di questa annosa causa, piuttosto interessante e sebbene si sia persa qualche posizione in termini di marketcap il segnale è chiaro: in tanti continuano a credere nel progetto, o meglio, nella sua forza commerciale e negli accordi futuri che potrà continuare a siglare all’interno del mondo bancario internazionale.
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