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+ESCLUSIVA+ Polygon MATIC nell’Hub Bitcoin di Lugano! Intervista

2 anni fa
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Il Plan B di Lugano non è soltanto adozione di Bitcoin e di Tether. C’è molto di più che si sta muovendo in riva al lago, sempre con la promozione del Comune e con l’interesse attivo di privati di spessore del settore cripto.

Ci sarà anche una sorta di incubatore fisico, con un hub che sarà aperto in un immobile che è stato già individuato da chi sta curando il progetto. Essendo certo argomento di interesse per i nostri lettori, abbiamo deciso di intervistare in quel di Lugano i diretti interessati, ovvero Pietro Poretti, Direttore dello Sviluppo Economico e Robert Bregy che è Segretario Comunale di Lugano. Con una sorpresa, perché ci sono già progetti dell’orbita altcoin che potrebbero posizionarsi all’interno dell’hub.

C’è anche Polygon nell’incubatore di Lugano

Lugano ospiterà anche un hub fisico, all’interno del quale andranno ad essere ospitate società del settore cripto. Certo, è ragionevole aspettarsi aziende del circuito di Tether e Bitcoin avere la fetta principale. Ma non saranno gli unici progetti ad essere ospitati.

È un elemento importante. Se Lugano vuole profilarsi come Polo per tutto quello che attiene alla tecnologia Blockchain e alla tecnologia Bitcoin in modo più specifico ecco che serve un luogo anche finisco. È un’industria che è tanto virtuale, ma serve un luogo anche fisico dove permettere l’arrivo di imprese, piccole, un po’ più mature… che trovino un posto dove possano stare insieme sotto lo stesso tetto, beneficiare di una serie di servizi che vengono offerti. Un posto dove c’è anche un programma di eventi più sociali, di scambio e di divulgazione.

L’immobile è stato già individuato, sempre secondo quello che ci racconta Pietro Poretti e si sarebbe alle battute finali per l’acquisto e per la trasformazione dello stabile stesso in una sorta di incubatore anche fisico. Una situazione che è aperta a tutte le aziende che vorranno trasferirsi, ma che ha già visto l’interesse fattivo non solo della galassia che ruota intorno a Bitcoin, ma anche di quella legata ad un progetto che forse in pochi avrebbero immaginato essere vicino al Plan B.

Non solo una sponsorizzazione come annunciato ieri

Nel Plan B hub anche Polygon Matic

E c’è anche una sorpresa, almeno per coloro i quali credevano che il Plan B sarebbe stato un progetto esclusivamente dedicato a Bitcoin e al suo ecosistema, con la partecipazione da co-protagonista di Tether. E a rivelarcelo sono proprio i diretti interessati, affrontando appunto il discorso hub fisico che sarà parte integrante dei prossimi passi del progetto.

Noi pensiamo che sarà un primo spazio. Il rischio è tra virgolette di averlo tutto occupato prima di partire. Una serie di aziende vicine a Tether, si è portato avanti un discorso molto interessante con Polygon.

Erano presenti in prima fila, i fondatori di Polygon, alla prima conferenza del Plan B. Siamo stati insieme anche al Forum Economico di Davos, nello spazio condiviso.

Una sorta di sorpresa pertanto, per una Lugano che sebbene fortemente concentrata sul mondo che ruota intorno a Bitcoin, aprirà anche ad altri tipi di esperienze sempre a tema blockchain e che siano solide a sufficienza da poter offrire forse ulteriore solidità al sogno che si sta materializzando in quel di Lugano. Con un partner, Polygon, che è forse oggi il più forte sul piano istituzionale e su quello commerciale.

I criteri di partecipazione

I criteri sono in via di definizione, anche se il Comune di Lugano e chi sta gestendo più direttamente il Plan B si riserveranno un certo potere discrezionale nella decisione, cercando di tenere lontane le mele marce che pur sono presenti in tutti i settori in forte espansione.

Sicuramente capiamo che questo tipo di aziende, senza generalizzare, non è realistico pensare di spostare tutto a Lugano. Per motivi sia di spazio nostro e sono per definizione anche aziende tanto globali […] E che siano disposte anche alla collaborazione. Condivisione di conoscenze, contatti…

Queste le parole di Pietro Poretti, alle quali sono seguite quelle di Robert Bregy.

Un aspetto che sarà comunque fondamentale nei criteri di assegnazione degli spazi è la serietà dell’azienda. Questo viene ancora prima delle dimensioni dell’azienda, della nazione di provenienza. Sappiamo che è un mondo dove purtroppo ci sono anche i lati negativi e dato che c’è un accostamento affianco ad un brand forte, l’ultima cosa che vogliamo è che venga associato a situazioni poco simpatiche.

Dunque uno spazio curato, con aziende che potranno ottenere dal Plan B spazi e networking e che dovranno però di contro garantire serietà e l’assoluta distanza dai purtroppo numerosi scam che talvolta occupano le cronache dedicate al mondo cripto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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