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Tra gli indicatori più utilizzati nell’analisi tecnica, troviamo il Momentum. Rientra tra quelli che vengono classificati come leading indicators, cioè come indicatori anticipatori di una possibile variazione del trend del prezzo. In questa categoria rientra anche il Relative Stregth Index (RSI) che abbiamo già trattato.
Indicatore di Momentum: introduzione
I leading sono in contrapposizione ai legging, conosciuti come indicatori ritardatari, perché seguono il trend quando si è già manifestato. Un classico esempio è quello delle Medie Mobili.
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Cos’è l’indicatore di Momentum
Il Momentum rientra nella categoria degli oscillatori, in quanto la sua rappresentazione avviene in un grafico differente da quello del prezzo e soprattutto all’interno di una fascia di oscillazione.
In analisi tecnica, il Momentum misura il tasso di variazione del prezzo in un determinato arco di tempo.
Il Momentum può essere rappresentato anche con il concetto di velocità e la relativa la formula: Velocità: Spazio/Tempo
Lo Spazio è essenzialmente rappresentato dalla differenza tra le rilevazioni di due prezzi di chiusura presi in due periodi differenti. Il tempo è sostanzialmente il periodo base rispetto al quale si sceglie di calcolare il Momentum.
Non sviandoci però con la formula della velocità, nella pratica della analisi tecnica il calcolo per il Momentum lo rappresentiamo così, ipotizzando un 12 periodi:
Momentum = Chiusura (t1) – Chiusura (t12)
La velocità di variazione dei prezzi
Con il Momentum si mette al centro la velocità di variazione dei prezzi. Quanto più velocemente il token sale (maggiore è la variazione di prezzo da un periodo all’altro), tanto maggiore è l’aumento del Momentum.
Una forte salita o discesa di Momentum di una coins, segnala la presenza di un forte trend, sia rialzista o ribassista.
La velocità di movimento del Momentum, ci permette di individuare le situazioni di inversione del trend. Questo genere di indicatori funzionano meglio quando si è in presenza di una tendenza forte. Nella maggior parte dei casi le inversioni del trend sono precedute da fasi di rallentamento.
La costruzione del Momentum
Trovandosi in presenza di un oscillatore, sappiamo che questo si muove di default all’interno di una area di oscillazione, ma a differenza di altri, il Momentum è senza bande predefinite, per contenere il prezzo.
Il Momentum, dal punto di vista grafico è rappresentato da una linea dello zero, attorno a cui il prezzo sarà attratto.
Quando il mercato si trova in una congestione laterale, l’oscillatore graviterà intorno alla linea dello zero generando una serie di continui falsi segnali. Lo possiamo verificare su Uniswap (UNI) nel grafico allegato su time frame weekly.
I segnali operativi sul Momentum
Per la sua configurazione, il segnale operativo è dato dalla posizione sopra o sotto la linea dello zero, che segnala la positività o la negatività del trend all’interno del periodo che abbiamo preso in considerazione.
Molto importante che la linea dello zero venga attraversata: è solo questa azione che segnala l’inversione del trend.
I time frame di riferimento: l’utilizzo può essere molto utile applicato a time frame lunghi, per identificare la struttura di fondo del token considerato, ed individuare possibili inversioni. Ciò serve più che altro per non operare contro trend. Avere un’impostazione di fondo permette di impostare operazioni, a favore di trend su time frame minori.
I settaggi e la scelta dei periodi
Per esperienza l’utilizzo solo su time frame daily a salire, weekly e Monthly. I settaggi sono con periodi a 21 sul daily ed a 10 sia per settimanale che mensile.
Conclusioni
La forza del Momentum risiede nella sua capacità di misurare la velocità di variazione dei prezzi. Ciò gli conferisce una buona capacità di individuare le fasi di inversione. Il fulcro di questo indicatore è la sua linea dello zero ed i relativi attraversamenti, in una o nell’altra direzione.
