+ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT®+ Negli Stati Uniti c’è una nuova proposta di legge per la regolamentazione degli stablecoin. In questa ultima versione, che dovrebbe arrivare già in settimana nelle commissioni competenti, non sembra ci sia nulla di quanto si temesse.
I principali stablecoin, a meno di modifiche che a questo punto avrebbero del clamoroso, dovrebbero essere in grado di operare senza grosse complicazioni, a patto di rispettare un nucleo di regole che riguardano riserve e audit delle stesse.
Niente misure draconiane in stile MiCA e dunque – ancora una volta a meno di clamorose sorprese – possibilità di vedere tutti i principali stablecoin su scala mondiale continuare a operare negli USA.
Qui è possibile scaricare la proposta completa
Il cosiddetto Genius Act non è stato ancora approvato e sarà oggetto di discussioni nelle relative commissioni a breve. È soltanto l’ultima delle versioni di leggi per la regolamentazione degli stablecoin che sono arrivate negli USA, con la differenza però in questo caso di un certo appoggio anche dal governo.
Di cosa si tratta? Di un nucleo di regole che imporranno diverse limitazioni agli stablecoin che vogliono operare negli Stati Uniti nel nuovo regime.
Rispetto al MiCA c’è maggiore possibilità di scelta da parte dei gestori e emittenti dei token: potranno infatti detenere riserve, 1:1, sia in depositi bancari, sia in titoli di stato USA a breve scadenza (max 93 giorni), in repo, reverse repo e anche in fondi money market.
Il messaggio è chiaro: se volete ottenere rendimenti con le (enormi) riserve che avete accumulato, dovrete farlo con strumenti cash like, ovvero molto sicuri e liquidi. Con qualche piccola modifica, anche Tether dovrebbe essere in grado di rispettare questi vincoli. Lo stesso vale per il grosso dei concorrenti, come USDC di Circle, RLUSD di Ripple e gli altri che hanno altri gradi di diffusione.
È un punto che si è discusso molto sui social. Tutti gli stablecoin autorizzati negli USA devono prevedere meccanismo per il blocco dei token su richiesta delle autorità, principalmente per l’implementazione di normative anti-riciclaggio e delle sanzioni. Sia Tether che Circle rispondono già a questo tipo di richieste e dunque non dovrebbero esserci problemi neanche in questo senso. Gli strumenti tecnici per farlo già ci sono.
È richiesta la verifica mensile delle riserve da parte di contabili registrati negli USA. Una limitazione comprensibile e che anche in questo caso difficilmente finirà per creare grossi sconquassi.
Abbiamo chiesto a Paolo Ardoino un commento sul nuovo Genius Act:
Siamo sulla buona strada
Commento positivo, dopo che nelle scorse settimane si era parlato di un tentativo di vietare il possesso di bond USA a entità estere che emettono stablecoin, cosa che se fosse diventata realtà avrebbe finito per rendere impossibile a Tether le operazioni negli USA, se non rinunciando a svolgere il proprio business a scopo di profitto.
Circle non ha risposto alla nostra richiesta di commento sul nuovo Genius Act.
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