Che cos’è il bear market? Che cos’è il bull market? Stiamo abbandonando il secondo per il primo? È davvero tutto finito e ci risentiamo, stando al calendario crypto al quale tutti credono, tra quattro anni. Sul tema c’è un’interessante analisi di Coinbase Institutional, che parla della possibilità di trovare un bottom nel corso di questo trimestre, dal quale poi ripartire.
Abbiamo preso la parte migliore dell’analisi, o meglio quella più positiva, perché ci sono al contempo alcuni segnali (vedi l’essere scesi sotto MA200), che segnalerebbero invece la permanenza di quello che tutti chiamerebbero un bear market, ovvero un mercato dai toni fortemente ribassisti.
Diverse analisi, anche quella del sentiment, sembrerebbero corroborare questa ipotesi. Prima però di passare al vivo di un’analisi molto interessante, riteniamo che sia il caso di stabilire anche una verità inconfutabile: bear e bull market sono approssimazioni che provano a spiegare realtà molto complesse – come quelle dei mercati – tendenzialmente a chi ha poca voglia di approfondire. Siamo proprio sicuri che sia il modo migliore di procedere, in un settore dove comunque stiamo investendo, si presuppone, del denaro?
Siamo in bear market?
Nell’analisi della divisione istituzionale di Coinbase – per comunicazioni che sono per tutti ma anche destinate alla clientela più articolata – ci sono diversi aspetti da considerare per rispondere alla domanda delle domande.
Siamo in bear market?
Una domanda che suona un po’ come gli eccessi filosofici del chi siamo, dove andiamo, cosa facciamo, ma che per molti è questione di vita o di morte e dunque degna di ottenere una risposta, costi quel che costi.
- Difficoltà nel definire il bear market?
Tradizionalmente si parla di bear market quando si è perso il 20% rispetto ai massimi. C’è da dire però, come segnala correttamente il report, che in realtà nel mondo crypto degli swing di prezzo del 20% possono essere forse non all’ordine del giorno, ma all’ordine della settimana sì. E che dunque questa formuletta mal si presta a spiegare il mondo crypto.
- Sentiment mai così giù dal COVID
Il primo grafico curioso – che riguarda però i mercati classici (che vanno di pari passo in questo senso con quello crypto e Bitcoin) è quello del sentiment. Non era così basso dalla pandemia COVID. Ed è molto più in basso di quanto lo fosse all’inizio del ciclo di rialzi dei tassi di Federal Reserve. Direbbe il meme: fa pensare, ma anche riflettere.
- Media mobile a 200 giorni è “underwater”
Lasciandovi alle ben più dotte analisi di Alessandro Lavarello sempre su queste pagine, mi limito a segnalarvi che siamo sotto la media mobile daily con periodo a 200 giorni. Non esattamente un ottimo segnale, ma anche qui, poco di decisivo nel capire se siamo in un bear market o meno.
- Z-Score e altre risoluzioni
Che vi invito caldamente a guardare nel report, anche lì però senza che ci siano delle conclusioni da poter considerare come definitive. Qualcosa di molto interessante e potrebbe entrare a far parte delle vostre analisi.
E quindi? È tutto finito o no?
L’analisi di Coinbase Institutional chiude nell’incertezza, affermando però di non essere convinta affatto del bear market già arrivato o in arrivo. Questo trimestre potrebbe essere di studio per la ricerca di un bottom dal quale ripartire.
Bitcoin, dopotutto, continua a operare come una riserva di valore sempre più apprezzata. E gli istituzionali se ne sono finalmente accorti. È davvero necessaria tanta preoccupazione?
Se dovessimo prendere per buone le conclusioni che partono da MA200, saremmo in bear su Bitcoin già da marzo e per le alt già da febbraio.