Negli ultimi giorni HyperLiquid ha alzato ulteriormente l’asticella aggiungendo nuovi numeri stratosferici alle proprie metriche on-chain. In particolare la piattaforma di trading perpetuo decentralizzato ha visto un nuovo ATH in termini di open interest, dimostrando il crescente coinvolgimento degli utenti in un momentum a dir poco positivo.
Allo stato attuale HyperLiquid ha letteralmente monopolizzato il mercato dei Perp DEX, con una quota di mercato in continua espansione. Non possiamo dire lo stesso per il comparto più ampio dei derivati crypto, dove ancora i CEX ancora regnano sovrani. Tuttavia gli ottimi risultati del protocollo iniziano a mettere in guardia i concorrenti come Binance.
Grossa impennata per l’open interest di HyperLiquid, che nelle ultime settimane è schizzato alle stelle raggiungendo un nuovo massimo storico di $6,7 miliardi. Dal mese di aprile ad oggi la metrica è più che raddoppiata dal valore iniziale di $3 miliardi, frutto di un’attività incessante da parte degli utenti che continuano a presenziare la piattaforma di scambio decentralizzato.
Un ottimo boost è stato sicuramente apportato grazie all’annuncio della Season 2 per l’airdrop di HYPE, che ha incentivato i traders ad aprire sempre più posizioni speculative. La maggior parte dell’open interest su HyperLiquid proviene dai contratti in BTC, che ha iniziato ad aumentare anticipatamente già dai primi giorni di marzo. Importanti anche i dati per SOL ed ETH che sono esplosi al rialzo durante il recupero degli ultimi giorni.
In particolare HyperLiquid rappresenta il decimo mercato al mondo per open interest su BTC ed ETH, mentre per SOL sale in quinta posizione. Per quanto riguarda invece la memecoin TRUMP si presta quarta in classifica, mentre per FARTCOIN raggiunge la vetta del podio. Chiaramente rappresenta anche il 1° mercato in termini di open interest per il suo stesso token nativo HYPE.
Altri dati incoraggianti che riflettono la grande crescita di HyperLiquid sotto il profilo del volume scambiato e del numero dei nuovi utenti. Sin dal lancio della piattaforma sono stati registrati volumi di scambio per circa $1.400 MILIARDI, con un totale di oltre 450.000 traders che hanno varcato le porte del perpetual exchange decentralizzato. I depositi (all-time) degli utenti ammontano a $57 miliardi.
Questi numeri permettono ad HyperLiquid di elevarsi a protocollo perpetuo più grande in termini di volume transitato di tutto l’ecosistema DeFi. Parliamo di un market share pari al 77%, in grande crescita dal 43% di fine 2024. Con il passare del tempo HyperLiquid sta spazzando via tutti i suoi diretti concorrenti on-chain, grazie ad una struttura altamente scalabile, a costi ridotti e con una UX altamente specializzata per traders esperti.
Non appena il protocollo è stato lanciato a febbraio 2023, lo scenario dei Perp DEX era completamente accentrato presso dYdX, che vantava una quota dell’80%. Negli ultimi 2 anni però la crescente fiducia negli investitori nei prodotti di HyperLiquid, condita con il successo del suo token HYPE che ha reso molti airdrop farmers schifosamente ricchi, ha portato dYdX ed altri simili a doversi arrendere ai cospetti del nuovo re. Giusto per la cronoca, dYdX vale oggi appena l’1,5% del mercato.
Con gli incentivi e le innovazioni che proseguono nonostante i molteplici record, ci aspettiamo che HyperLiquid continuerà a monopolizzare sempre di più la scena DeFi, tanto da raggiungere nuove vette ancora inesplorate.
Dopo aver divorato completamente il settore dei DEX perpetui decentralizzati, ora HyperLiquid pensa a posizionarsi di petto anche all’interno del mercato CEX. Non è di certo una novità che le piattaforme DeFi tendano a conquistare sempre più spazio in un’industria dominata dai broker a gestione centralizzata, ma in questo caso l’agguato risulta molto più rapido e tangibile. Gli exchange come Binance, Bybit ed OkX iniziano a sentire il fiato sul collo visti i numeri così minacciosi.
Negli ultimi 6 mesi il rapporto tra open interest di HyperLiquid e quello dei CEX è passato dal 3,2% all’attuale 8,8%. Guardando da vicino i singoli echange vediamo come rispetto ad OKX il ratio sia passato dal 18% al 38,2%, mentre per Bybit dall’8,2% siamo arrivati al 22,8%. Anche il colosso Binance ha visto perdere terreno, con HyperLiquid che è passata da rappresentare appena il 6,5% del suo open interest al 15,7% attuale.
Questi numeri non possono essere più ignorati: è evidente che HyperLiquid sta assumendo una posizione di forte rilevanza, che rischia di compromettere parte delle future entrate degli exchange. Sebbene questi continueranno ad essere centrali nelle logiche del mercato crypto, è evidente che dovranno affrontare nuovi ostacoli decentralizzati in futuro. Qualcuno con gli stessi interessi di Binance ci ha già provato a schiacciare HyperLiquid, ma è stata bloccata dalla sospensione temporanea delle attività con il coordinamento forzato dei validatori.
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