C’è molto di cui parlare in merito alle ultime evoluzioni dello spazio crypto. No, non sono soltanto i prezzi – che vedono Bitcoin re incontrastato anche delle fasi di crescita. Parliamo di sviluppi principalmente commerciali e in termini di ecosistema, che giocheranno probabilmente un ruolo enorme sul prezzo di diversi token nel futuro di medio e lungo periodo.
A guidare – in termini di ultime evoluzioni – è senza dubbio alcuno Solana – fresca di due accordi enormi proprio oggi. Ma ci sono almeno altre 4 chain da analizzare, a partire da Bitcoin, anche per capire che tipo di ruolo rivestirà nel caso $BTC nel nuovo ordine mondiale crypto.
C’è tanto di cui discutere, anche dati alla mano e anche tenendo conto del primo grande problema, oggi, per una delle chain più promettenti del nuovo corso. Le cose nel mondo crypto si muovono molto rapidamente – ma le traiettorie di lungo periodo si possono comunque… valutare.
Nel senso che a quanto pare le persone, i fondi, gli investitori più articolati lo comprano per tenerlo fermo. Questa è la vulgata che circola principalmente sui social, ma è confermata dai dati?
Nì, nel senso che i dati sul numero di transazioni onchain lasciano sempre un po’ il tempo che trovano – e sono piuttosto volubili. Tuttavia è chiaro che siamo lontani dalle medie che abbiamo avuto tra aprile e novembre. C’è da dire anche che di intermediari dove spendere paper bitcoin (vedi gli exchange) ce ne sono tanti, che esiste comunque Lightning e che non tutte le transazioni passano onchain.
A livello comunque di narrativa – sembra che quella di un Bitcoin simile all’oro, ovvero utile più per l’accumulo che per l’utilizzo è oggi prevalente. È un problema? Non per il prezzo. Ma la discussione sulla duplice natura di [Bitcoin])(https://www.criptovaluta.it/bitcoin) dovrà essere pur affrontata almeno dagli appassionati del sistema monetario libero e indipendente.
Ancora una volta: non parliamo di prezzi, che non sono il punto di questo approfondimento. Solana sta accelerando in modo importante nel settore che oggi conta di più e che è di maggiore prospettiva, ovvero quello della tokenizzazione degli asset.
Soltanto oggi sono stati annunciati 2 accordi di portata gigantesca. Il primo è per la tokenizzazione di azioni e ETF per conto di Kraken. Il secondo è invece un accordo con Corda di R3, chain privata con il fior fiore delle banche centrali e delle banche commerciali dentro.
Il trend è evidente. Ora servirà rinforzare un po’ anche l’aspetto più DeFi e recuperare il gap in quel senso con Ethereum e con la sua pletora di layer 2. C’è tempo per farlo. I segnali di carattere commerciale sono più che interessanti.
Secondo gli ultimi sviluppi, SUI sarebbe stata oggetto di un hack per uno dei suoi protocolli più importanti, ovvero Cetus. Di contro, i validator starebbero rifiutando le transazioni dell’hacker in questione. Scelta probabilmente giusta, che aprirà però a contestazioni sull’effettiva decentralizzazione della chain.
È un discorso più interessante di quanto potrebbe apparire. Se è vero che non è mai il massimo vedere i validator coordinarsi, è anche vero che ogni validator ha la libertà totale di accettare o meno certe transazioni.
Chi vi scrive non ha una risposta. I detrattori ne approfitteranno per definire l’intera vicenda un segno di centralizzazione, altri applaudiranno all’intervento che permetterà di recuperare alcuni fondi. Facci sapere da che parte stai sul nostro canale Telegram ufficiale.
Ethereum è stato bersagliato da attacchi anche interni negli ultimi mesi. Attacchi alla fondazione, attacchi a Vitalik Buterin, profezie di sventura e abbandono di posizioni.
Ma stanno davvero così le cose? A guardare i dati (lasciamo per un attimo perdere il prezzo), no. Ethereum rimane la chain più importante di tutto l’ecosistema DeFi, quella dove avvengono gli scambi più rilevanti e soprattutto – tornando al trend più forte di questa fase di mercato – la chain più scelta da chi vuole tokenizzare asset.
In aggiunta, i protocolli più forti per quanto riguarda la creazione di nuovi strumenti, vedi Ethena – hanno scelto proprio questa chain. Capiamo lo sconforto per il prezzo (quando Bitcoin è stato ai massimi a dicembre, $ETH era intorno ai 4.000$!), ma prima di parlare di morte del network serviranno ben altri segnali.
L’arrivo di Pectra ha inoltre contribuito al miglioramento di tanti aspetti del network e alla sua modernizzazione. Prima di ritenerlo perdente rispetto a Solana, a nostro avviso ci si dovrebbe un po’ fermare a ragionare.
È una bella domanda. Il mercato sta vivendo una fase di relativo entusiasmo, che però non sembrerebbe essere del tipo di entusiasmo che serve per le belle avventure sui protocolli di seconda e terza fascia.
Quando l’appetito per gli asset più rischiosi torna a fare capolino sui mercati, abbiamo visto una certa tenacia dei meme token nell’intercettare quella domanda.
Questo vuol dire che la situazione rimarrà questa? No, però l’unica fotografia che possiamo fare del comparto oggi. È una fotografia non entusiasmante per i cercatori d’oro, ma è l’unica corretta.
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