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Bitcoin è INUTILE: ci arrendiamo! Anni di sforzi, di pubblicazioni, di energia per il mining e per il codice SPRECATI

Bitcoin è un bunker: non serve a tutti, ma la sua esistenza è un bene per l'umanità.
3 settimane fa
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È nata sul nostro Canale Telegram l’ennesima discussione sull’utilità di Bitcoin, che arriva tra le altre cose in un momento propizio, perché proprio poche ore fa anche il presidente di CONSOB ha descritto questo mondo come fondamentalmente inutile, se non a chi sogna di diventare ricco in poco tempo.

Bitcoin è inutile: troppo lento per essere un metodo di pagamento moderno. Troppo costoso per competere con VISA, Mastercard e anche con altre blockchain. Un discorso che – questa è la prima sorpresa – per una larga fetta della popolazione europea, privilegiata per nascita, ha senso. Tuttavia nessuno, guardando un mezzo blindato, parlerebbe di spreco di ferro e vetri ad alta performance. Perché se è vero che nessuno ha bisogno di andare a fare la spesa con un mezzo blindato, è altrettanto vero che in determinate circostanze è l’unico modo di muoversi in sicurezza.


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L’inutilità al potere

Viviamo in un brutto mondo. Nonostante ci riteniamo molto più evoluti dei nostri antenati, continuiamo a muoverci guerra, a bombardarci, ad utilizzare dove possibile il monopolio della forza per schiacciare chi ci è antipatico. Si potrà anche cercare di essere ottimisti, ma basta aprire un qualunque giornale per rendersi conto che ancora oggi, nell’anno del Signore 2025, ha ancora senso proteggersi.

Cosa c’entra con Bitcoin? C’entra tutto o quasi. In una parte del mondo molto vicina a casa nostra, a poco più di 3 ore d’aereo, milioni di persone – per decisioni non loro – cercano rifugio da missili e bombardamenti. E nessuno con un pizzico di sale in zucca si sognerebbe mai di ritenere bunker e shelter il frutto di qualche paranoia.

Saranno inutili (per sempre?) in Versilia, alle Cinque Terre o ad Amalfi. Saranno poco utili per chi vive a Roma o Milano. Per chi si gode il sole a Roseto degli Abruzzi o a Gallipoli non servono proprio a nulla. A meno che non si tema il ritorno degli ottomani sulle coste adriatiche. Per qualcun altro, no.

  • Ok, ma allora a cosa serve Bitcoin?

Lasciamo per un attimo da parte il discorso della riserva di valore, sulla quale si sono espressi già, da pulpiti più importanti del nostro sito. A cosa serve, nei fatti, Bitcoin? Per pagare uso la carta o il contante, per ricevere denaro un comodo bonifico (che ora è anche istantaneo). La risposta è nel whitepaper.

➡️ Una versione di denaro elettronico puramente peer to peer

➡️ Da inviare senza la necessità di un intermediario

➡️ Gestito tramite chiavi private

Puramente peer to peer

È questo forse il centro del funzionamento di Bitcoin, anche se tanti di voi continuano a guardarlo come un asset da investimento o poco più. Ogni pagamento che effettuate oggi è inviato tramite un intermediario. Principalmente le banche, e in altri casi servizi finanziari esterni.

Dov’è il problema? Da nessuna parte, a patto di non essere però membri di certi gruppi, di certi insiemi o di vivere in certi posti. Il sistema monetario che viviamo, per quanto comodo e utile in Europa, altrove lo è meno.

➡️ Utilizzato contro gli oppositori politici

Contro i quali vengono regole che tutti trovano di buon senso, come quelle dell’antiriciclaggio. Per questi soggetti, colpiti da chi detiene il potere non sempre avendo bene a mente la democrazia e i suoi canoni, spesso l’unica alternativa è quella di Bitcoin.

➡️ Per limitare certi commerci

L’operazione Choke Point prima e poi la sua versione riveduta e corretta, la 2.0, ha colpito addirittura negli USA industrie sì legali, ma invise al governo. Mille ostacoli alle banche che offrivano servizi a questi comparti. Anche qui – l’esistenza stessa di Bitcoin è limite a certe operazioni e speranza per chi ne viene colpito.

➡️ Per limitare commerci che per noi sono normalissimi

Ci sono paesi dove è illegale comprare certi libri, o consumare alcol, o impossibile per certe categorie sociali accedere ai servizi bancari di base. In altri posti, le banche non hanno interesse a offrire servizi a chi può pagare soltanto commissioni poco appetibili. Anche in questo caso: Bitcoin.

Ma io non ne ho bisogno

Ci fa molto piacere. Come chi ti scrive, vivi in un’area del mondo dove non sei vittima di questo tipo di repressione, dove puoi ragionevolmente fidarti della tua capacità, anche futura, di utilizzare i servizi finanziari standard.

O dove non devi temere che lo stato metta le mani sui tuoi risparmi con motivazioni spesso anche turpi. In tutti quei casi, la penseresti diversamente.

Proprio come chi non ha mai avuto – fortunatamente – bisogno un bunker, continuerai a non capirne l’utilità. Come chi non si è mai dovuto far accompagnare da un mezzo blindato, riterrai quel modo di muoversi troppo costoso, troppo lento e in ultimo meno utile di una bella scorrazzata in scooter.

Il mondo però non va sempre verso il meglio, verso maggiore libertà, verso maggiore capacità di comprendersi. E avere un bunker, come Bitcoin, è utile a tutti. Anche a chi non lo utilizzerà mai.

Anche in un futuro non così dispotico

Per il resto, starà a te che leggi decidere se all’umanità serva o servirà un database impossibile da alterare, anche con tutti i fucili del mondo dalla propria parte.

Se servirà un asset che non è soggetto al cambiamento degli umori politici. Un sistema monetario al quale tutti possono accedere.

Se credi che il potere costituito, ovunque e in qualunque momento, sia dalla parte della libertà, dei diritti umani e del progresso, se non credi che dalla concentrazione di potere in mano a pochi possa venire qualcosa di brutto per tutti (o soltanto per qualcuno) liberissimo di continuare a ignorare Bitcoin. O a non vederne utilità.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Mah... Francamente è tutto opinabile... Bitcoin è l'ennesimo mezzo per polarizzare fiducia e attenzione verso la libertà (finanziaria e inviolabile), per poi rendersi conto che è l'ennesimo specchietto per allodole, l'ennesima illusione, che puntualmente finisce per essere manipolata dai soliti noti.. i colletti bianchi. Entro il 2030 pure lui si manifesterà per ciò che è veramente. Forse anche 2028.

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    • Noi, io capisco il punto ma non lo condivido. Cosa stanno manipolando i colletti bianchi? Bitcoin funziona esattamente come prima

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      • Buonasera , credo che la via d’uscita possa essere una moneta che non ha intermediari . Ho qualche dubbio sulla manipolazione della stessa , grandi etf quali black rock o strategy , grandi investitori “bravi a cavalcare l’onda “ comprano l’impossibile e credono fermamente ai loro investimenti … ma cosa succederà quando le
        monete saranno monopolizzate dai maggiormente da questi grandi gruppi ( Altra banca con metodologie diverse e con altre regole )?
        vamos evviva il Btc

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        • Viva Bitcoin Carajo

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        • Avendo una supply limitata, la crescente adozione non potrà che portare ad una graduale svalutazione di tutto El monete Fiat. I pionieri saranno i nuovi ricchi

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  • Interessantissimo articolo, ma in contrasto con il mio pensiero.
    Sono spariti 4700 bambini Ucraini in Europa di cui la maggior parte in Italia, al fronte dei 140 deportati in Siberia o Russia.
    Nonostante BTC sia una zavorra e distrugga ecologicamente il pianeta, almeno le transazioni sono pubbliche non come quelle del eurohdollaro visibili solo da privati omertosi o dal narcostato Italiano.
    Il problema è che ora anche le transazioni BFT sono state superate dalle aBFT ma l'occidente non vuole trasparenza.

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  • L'articolo mi pare decisamente schierato in favore di BTC per i seguenti motivi:
    1) omette di dire che BTC è usato per la maggior parte dei movimenti di denaro sporco o di dubbia provenienza che non vuole essere tracciato o che comunque anche se tracciato non può essere intercettato.
    2) non tiene conto che in caso di guerre o altri eventi di poca democrazia, anche se usato come bene rifugio, ha sempre bisogno di internet e di un altro interlocutore credibile per essere convertito in beni o moneta spendibile.
    3) non considera il problema morale non dell' inquinamento ambientale ma del guadagnare salendo sullo stesso carro di persone ed entità di scarsa o inesistente moralità.
    4) È evidente, almeno per me, che se inizialmente c'era un progetto, che era una supercazzola, ora neanche ci si preoccupa più di nascondersi dietro a un progetto. Tutti sanno che non serve a niente ma fanno finta che un domani servirà a qualcosa. All' inizio veniva accettato come un dogma, nessuno si poteva permettere di criticarlo senza essere accusato di essere antico o non capire il progresso. Ora piano piano si comincia a capire che è uno dei tanti passi falsi che si fanno nella ricerca del miglioramento. In ogni campo della civiltà si fanno due passi avanti e uno indietro per arrivare al progresso, questo è indietro. Ora ci sono dentro persone ed enti molto potenti ma credo che intendano farlo arrivare a valori molto alti per poi distribuirlo al popolo che si troverà in mano il nulla. Poi si passerà ad altra supercazzola.

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    • Ciao Rubin,

      1) Bitcoin ha ad oggi un tasso - secondo tutti gli studi più attendibili - di utilizzo da parte dei "criminali" comparabile se non inferiore a quello del denaro che hai in tasca. In aggiunta: se l'Euro che hai in tasca o in banca viene utilizzato dalla camorra.
      2) Nì. Esistono protocolli anche per utilizzare Bitcoin in assenza di internet. Se poi vogliamo arrivare al blackout totale, non devo come uno scenario alla Mad Max sia un problema di Bitcoin e non... delle carte che hai in tasca.
      3) Mi stai scrivendo su internet, hai idea della quantità di criminali che utilizzano la rete?
      4) Opinione personale, che rispetto ma non condivido.

      Grazie del tuo contributo

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  • Bitcoin è nato come denaro digitale. Vedesi il nome. La realtà lo ha spinto a diventare riserva di valore perciò già qui possiamo notare il suo primo fallimento. Il secondo fallimento è la partecipazione al minig tutt'altro che democratica. Immagino che Satoshi Nakamoto vedesse i miners e gli utilizzatori che broadcastano transazioni come lo stesso gruppo di persone. Nakamoto utilizzò il suo PC per minare i primi blocchi. Da qui il P2P. Ma attualmente di P2P c'è ben poco. Una decina di datacenter che producono l'80% del hashrate. Sono come i social network che tecnicamente di network non hanno niente, un'illusione di P2P che nella realtà non esiste. Vedo Bicoin come un prototipo che non è stato attaccato non perchè è impossible farlo, basta che 3-4 mining pool mettano in comune il loro hashrate e superano abbondantemente il 51%, ma perchè economicamente non conviene farlo a tutto un ecosistema. Poi c'è chi obietta che se qualche entità scrivesse transazioni fasulle tutti se ne accorgerebbero e la "comunità" voterebbe per un fork o per togliere il blocco. Ho capito ma allora il protocollo è permissionless o no? A questo punto se sono previste queste evenienze non serve neanche il mining perchè è più o meno un ornamento. Basterebbe il pos e infatti molte blockchain se ne sono accorte, ma sembra che Bitcoin viva in un mondo tutto suo. Vedremo quanto dura.

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    • Dimitris, sul punto "basta che 3-4 mining pool mettano in comune il loro hashrate", io non credo che Bitcoin sia protetto soltanto dall'hashrate. Un attacco del genere colpirebbe, a livello patrimoniale, proprio chi ha partecipato all'attacco. In aggiunta, dalle pool ci si può sganciare. Altra cosa: un attacco di quel tipo al massimo riorganizzare i blocchi, non scrivere transazioni fasulle.

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