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Bitcoin: il Texas dice sì. Terzo stato USA pro riserve. Ma ci sono anche altre crypto, anche se…

Greg Abbott firma: la legge per le riserve Bitcoin del Texas è realtà.
3 settimane fa
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Il governatore del Texas Greg Abbott ha firmato la legge Bitcoin che era stata già approvata dal Senato e dalla Camera Statale. Si tratta del terzo stato degli USA ad aprire ad una riserva strategica in Bitcoin – dopo che hanno dato il loro ok il New Hampshire e l’Arizona, per quanto con modalità diverse.

La legge è la SB 21 proposta inizialmente dal Senato, che ora che è stata approvata creerà un fondo che è gestito dal Tesoriere statale e che potrà investire in Bitcoin – e anche in crypto alternative che rispondano però – come vedremo più avanti – a certi requisiti. La legge aveva trovato un ampio sostegno bipartisan ed è stata approvata dal Senato con 25 sì contro 5 no – e poi alla Camera con 101 sì e 42 no.


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Cosa c’è nella legge SB 21 del Texas pro Bitcoin?

La legge SB 21 che è stata promulgata ieri dal governatore del Texas Greg Abbott contiene diverse apertura a Bitcoin (e anche ad altre crypto), che andremo a riassumere anche allo scopo di comprendere quali sono le differenze con le altre due leggi approvate in Arizona e New Hampshire.

  • Creazione di un fondo esterno speciale

La legge istituisce un fondo speciale dedicato a Bitcoin e crypto (anche se per le seconde con criteri particolarmente restrittivi). Il fondo sarà gestito dal Comptroller, una sorta di ufficio della tesoreria delle istituzioni americane, locali e non.

  • Come si può alimentare il fondo?

Il fondo si può alimentare con donazioni, con appropriazioni, con spesa diretta se approvata dal ramo legislativo, e anche con guadagni da parte delle riserve stesse.

  • Altre crypto?

Tecnicamente sì, ma i requisiti sono così restrittivi che per il momento soltanto Bitcoin può fare parte delle riserve. La legge parla infatti di un minimo di capitalizzazione di mercato di 500 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi. Requisito per l’appunto rispettato, per ora, soltanto da $BTC.

  • Legge che era stata già approvata

La legge era stata già approvata in via definitiva il 21 maggio 2025. Tuttavia mancava la promulgazione da parte del governatore, che per chi ha seguito con noi la vicenda era in realtà attesa, dato che il governatore Abbott aveva fatto intendere di essere a favore.

Un rapporto speciale del Texas con il mondo Bitcoin

Varrà la pena di ricordare che il Texas ha già un rapporto privilegiato con il mondo Bitcoin. Diversi dei miner di livello industriale hanno le proprie infrastrutture in Texas e contribuiscono sia alla stabilizzazione della rete elettrica, sia a fornire energia quando ci sono eventi meteorologici estremi.

Una collaborazione che per i miner vuol dire anche ricavi e che ha innescato una serie di polemiche politiche che però il grosso dell’opinione pubblica ha ignorato.

USA da una parte, Europa dall’altra

La promulgazione della legge che regolerà le riserve in BTC del Texas arriva poco dopo un secco no in Francia per quanto riguarda la sola valutazione dell’utilizzo di energia in surplus per il mining Bitcoin.

Un no che sarebbe arrivato per questioni procedurali ma che i più cinici ritengono essere un chiaro segnale politico. L’Europa, soprattutto dopo l’elezione di Donald Trump, ha assunto un atteggiamento fortemente ostile al mondo crypto e Bitcoin, soprattutto a livello governativo.

Difficile immaginare che si cambi rotta mentre le maggiori istituzioni dell’Unione puntano tutto sull’Euro Digitale, ritenuto e definito come avversario di un mondo crypto da contenere a tutti i costi.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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