Situazione in evoluzione in Medio Oriente, con il mercato crypto e Bitcoin che ha prima corretto alla notizia dell’attacco, da parte dell’Iran, di alcune basi USA (in Qatar e Iraq, secondo le prime notizie che hanno preso a circolare), poi ha cancellato le perdite quando ci si è resi conto che di danni ce ne sono stati pochi – e che per ora di estensione del conflitto è ancora prematuro parlare.
Rimane però un mercato fortemente collegato alle notizie che arrivano dai bollettini di guerra e che probabilmente lo rimarrà per i prossimi giorni, dato che non si è scritta ancora la parola fine su questa vicenda. Vicenda che stiamo seguendo anche sul nostro Canale Telegram in diretta.
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Iran risponde, mercati correggono, poi… correggono dalla correzione
L’Iran ha risposto all’attacco sul suo suolo da parte degli USA cercando di colpire alcune delle basi americane nel Golfo Persico. I tentativi sarebbero stati effettuati contro la presenza statunitense in Qatar e in Iraq, senza che però – almeno per il momento – si siano registrati dei danni significativi.
Già prima dell’attacco le autorità statunitensi avevano diramato avvisi destinati ai propri militari nell’area.
Alla diffusione della notizia i mercati crypto hanno corretto, con Bitcoin che si è fermato poco sopra i 100.000$, salvo poi rapidamente riguadagnare i 102.000$ ai quali scambiava in apertura della sessione USA.
Segnale che l’attacco è stato pienamente assorbito dai mercati, che ora prezzano un’evoluzione più tranquilla del conflitto, data l’esiguità percepita del contrattacco iraniano. Un segnale – secondo gli analisti – di una questione più interna che di conflitto reale.
Situazione ancora in evoluzione
La situazione rimane in evoluzione e consigliamo a tutti di evitare esposizioni eccessive, soprattutto se a leva. Anche se gli eventi vengono poi ridimensionati dai mercati – come in questo caso – alla diffusione delle notizie la reazione è sempre scomposta e può innescare degli swingdi prezzo significativi.
Notevole il crollo del prezzo del petrolio con i contratti a più breve scadenza che prezzano circa il -5%. Segnale che i mercati ritengono appunto che a meno di una ulteriore escalation la situazione sia più o meno conclusa qui.
La guerra però è evento imprevedibile – e non è detto che non ci siano ulteriori evoluzioni potenzialmente negative. Bisognerà pertanto portare un po’ di pazienza ancora per un po’, sperare nella normalizzazione dello scenario e poi operare di conseguenza.
Per il resto potrete seguire eventuali aggiornamenti sul nostro Canale Telegram e sugli altri nostri canali social. Gli aggiornamenti più importanti verranno invece riportati in calce a questo articolo.
Mercati da seguire per capire l’evoluzione di questo fronte: su tutti il petrolio, anche in relazione alla più volte minacciata chiusura dello stretto di Hormuz, fondamentale per i traffici petrolio in uscita dal golfo.
La maggior parte del petrolio che esce da Hormuz …va in …. Cina… Ergo non sarà chiuso… Grazie Gianluca. Ciao R.