Il senatore Adam Schiff ha introdotto una proposta di legge per proibire ai pubblici ufficiali e ai loro familiari di promuovere o anche soltanto di emettere criptovalute. La proposta di legge è chiaramente indirizzata al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che proprio a ridosso delle elezioni ha emesso due meme token, rispettivamente $TRUMP e $MELANIA.
La proposta di legge è stata introdotta nella giornata di ieri e include limitazioni per tutta una serie di pubblici ufficiali. Evocativo il nome, COIN, acronimo per Curbing Officials’ Income and Nondisclosure. Non è la prima norma di questo tipo a venire proposta. Data la maggioranza relativamente ampia sia al Senato sia al Congresso, è difficile però che riesca a trasformarsi in legge.
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Una legge per fermare i crypto affari di Donald Trump
Si tratta di una legge che ha come obiettivo principale quello di cercare di interrompere i crypto affari di Donald Trump. Crypto affari del presidente degli States che sono stati già oggetto di aspre polemiche di carattere politico e che nelle scorse settimane sono state anche di ostacolo all’approvazione del GENIUS Act, ovvero della legge che regolamenterà le stablecoin negli Stati Uniti, uno degli obiettivi politici più importanti per il presidente.
La proposta di legge avanzata dal senatore Adam Schiff non introduce particolari novità rispetto alle precedenti proposte. Imporrebbe – nel caso in cui venisse approvata – lo stop per gli ufficiali di alto rango e per i membri del governo all’emissione di token crypto e anche della promozione degli stessi.
Sarebbe però la classica chiusura del recinto quando i buoi sono ormai scappati: Donald Trump ha già emesso 2 crypto token del comparto meme, che hanno fatto guadagnare svariati milioni al presidente e dei quali gli investitori non possono certamente ritenersi contenti. Questo nonostante diverse iniziative collegate al possesso dei token stessi, che hanno provato a più riprese a sostenerne il valore di mercato.
- Incognita maggioranza
C’è il sospetto che tale proposta sia l’ennesima mossa pubblicitaria di una certa politica, dato che mancano i presupposti per anche soltanto pensare a un’approvazione della stessa, dati i numeri sia nella Camera sia nel Senato, che sono entrambi a favore dei repubblicani, che non avrebbero alcun interesse a mettere in difficoltà un presidente amico su un tema tutto sommato secondario.
Politica e crypto: una lunga serie di “scandali”
Il 2025 verrà ricordato in ambito crypto anche come l’anno che ha visto più politici tentare una sortita monetaria nel comparto. Non solo Donald Trump, ma anche il presidente argentino Javier Milei, che ha sponsorizzato tal $LIBRA salvo poi tornare sui suoi passi, complice anche il gigantesco scandalo politico che ne è scaturito.
Prima c’erano stati i casi della Repubblica Centroafricana, che prima si fece pubblicità lanciando Bitcoin a corso legale, salvo poi emettere un proprio token, tanto di belle speranze quanto inviso alla community crypto.
Casi che probabilmente, dopo l’enorme flop di $LIBRA, ma anche di $TRUMP e $MELANIA, cesseranno, anche per conservare quel minimo di credibilità politica dei soggetti interessati. Per ora però, almeno negli USA, la questione passerà dal Congresso, ammesso che della legge di cui sopra, COIN, si discuta. Perché le esperienze passate ci spiegano che in realtà… difficilmente vengono calendarizzate quando arrivano dall’opposizione, proprio perché mancano i numeri utili anche soltanto per pensare a una loro approvazione.
Una buona pubblicità per chi le propone, dunque, e poco più.
In aggiunta i contatti tra politica e crypto non sono certamente esclusiva di questa legislatura. Diversi dei senatori e dei membri del Congresso dem avevano intrattenuto ottimi rapporti con Sam Bankman-Fried – CEO della defunta e fallita FTX. Così come altri – vedi Bill Clinton – si erano fatti vedere alle Convention organizzate dalla stessa società, insieme anche a Tony Blair. Che ci sia differenza tra il partecipare a conferenze (in genere a gettone) e emettere la propria crypto… rimane una questione che lasciamo al libero intendimento di ciascuno dei nostri lettori.