Grayscale ha ottenuto un’importante approvazione da parte di SEC. Il suo trust chiuso e che fino a oggi è scambiato OTC potrà passare in borsa in forma di ETF. È un prodotto molto interessante, perché è in realtà un paniere crypto che include, oltre a Bitcoin e Ethereum, anche Ripple $XRP, Cardano $ADA e Solana $SOL. Il prodotto capitalizza per poco meno di 800 milioni di dollari, ma non sarà questo a fare la differenza per quanto riguarda il futuro del mondo crypto, almeno all’incrocio con il mondo dei mercati tradizionali.
A essere interessante è infatti l’ok per un prodotto che include crypto che non hanno ancora un ok per gli ETF. E questo la dice più che lunga su quanto sta avvenendo dalle parti di Washington. Un movimento che ne anticipa gli altri e che va combinato con un’altra notizia – quella del possibile cambiamento della procedura di approvazione degli ETF stessi – che apre ad un futuro molto più roseo soprattutto per quelle che sono le cosiddette altcoin.
SEC ha approvato la richiesta di conversione di un trust di Grayscale, nello specifico Digital Large-Cap Fund. È un fondo che investe seguendo l’indice CoinDesk 5, che traccia le 5 (un tempo) principali crypto per capitalizzazione di mercato.
Nel momento in cui scriviamo il fondo è così ripartito:
Il fondo viene periodicamente ribilanciato seguendo i dettami appunto dell’indice di cui sopra.
Poco meno di 800 milioni di dollari di capitalizzazione di mercato. Una volta lanciato in borsa sarà effettivamente il fondo ETF multi-crypto più importante del mondo per quantità di capitali in gestione.
La paura di tutti è che in realtà ci sia un effetto Grayscale, ovvero una vendita di quote importante, tale da ridurre le dotazioni del fondo e scaricare a mercato le crypto.
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Anche se così fosse – ed è tutto da dimostrare – vogliamo indicare ai nostri lettori che stiamo comunque parlando di un fondo che – fatta eccezione per Bitcoin – ha dotazioni davvero minime:
Lo ha riportato Eleanor Terrett, in genere molto affidabile:
SEC è agli inizi del processo di creazione di un nuovo standard di listino per gli ETF basati sui token, in coordinamento con gli exchange. Il pensiero è – mi dicono – che se un token rispetta determinati criteri, gli emittenti potrebbero evitare il form 19b-4 e procedere direttamente con il form S-1, aspettare 75 giorni e avere l’ok per il listing.
Vedremo se questo processo arriverà effettivamente a destinazione e quali saranno i criteri per l’approvazione in un certo senso automatica per gli ETF.
Gli standard, come ricorda la stessa Terrett, sono comunque sconosciuti per adesso e non è chiaro se guarderanno alla capitalizzazione di mercato, ai volumi di trading o a anche ad altri fattori.
Si tratta comunque – anche in questo caso – di un passo avanti significativo del cambiamento che è avvenuto in seno a SEC con questa nuova amministrazione. Un cambiamento nel quale forse in pochi speravano e che potrebbe una volta per tutte scrivere la parola fine su una questione, quella dell’ostilità al mondo crypto, che ha tenuto il mercato sotto scacco per troppo tempo.
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