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Causa Ripple: il giudice ammette i MOU di SEC

3 anni fa
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Arrivano notizie dalla causa che vede contrapposti, ormai da qualche mese, Ripple da una parte e SEC dall’altra. E sono nuove che non giocano a favore di XRP, in un procedimento legale che, almeno secondo quanto si sta prospettando per ora, potrebbe estendersi ancora per qualche mese.

I giudici hanno infatti ritenuto corretto e legale l’utilizzo, da parte di SEC, dei cosiddetti MoU, i Memorandum of Understanding (protocolli di intesa) che l’authority può utilizzare per richiedere informazioni ad authority terze e fuori dagli Stati Uniti. Un utilizzo contro il quale si erano scagliati gli avvocati di Ripple e la cui contestazione costituiva un importante punto per la difesa.

Una decisione importante, ma non fondamentale

Una notizia che per ora non ha avuto un grandissimo impatto sul prezzo di Ripple, invischiato, come tutti i principali crypto-token in una fase bearish che ieri ha toccato, almeno apparentemente, il suo apice.

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Il motivo del contendere e cosa cambia per Ripple

La questione dei Memorandum of Understanding aveva tenuto banco durante l’ultima udienza telefonica, con il giudice che si era riservato qualche giorno per decidere. La decisione è arrivata ieri, dopo circa tre settimane di attesa.

La mia impressione iniziale dopo l’udienza era corretta: il giudice è a favore di SEC sulla questione MOU. Credo che sia una decisione errata e che dimostri che il giudice non comprenda cosa stia effettivamente accadendo con queste richieste. In aggiunta, perché questa risposta di 2 pagine ha richiesto 3 settimane per essere prodotta? Sì. C’è la necessità [per SEC, NDR] di rendere pubblico il tutto – ma la ragione reale è che SEC utilizza i MOU per attaccare e rovinare le relazioni commerciali tra Ripple e chi è oggetto della “richiesta”. È una tattica da bulli che i giudici dovrebbero interrompere e mi irrita fortemente. Ho bisogno di un drink.

Il contenuto della decisione

Una decisione in realtà molto sintetica, che ritiene possibile che ci sia una differenza di forza tra i mezzi a disposizione delle parti e che sottolinea come in realtà le authority terze e straniere possano in realtà rifiutarsi di procedere, cosa che sarebbe già avvenuta in passato.

Viene aggiunto però l’obbligo affinché questi MOU siano resi pubblici o comunque comunicati alla difesa prima di poter essere ammessi a processo. Viene in aggiunta confermata la possibilità, per i difensori di Ripple, di opporsi ad ogni singolo MOU per altre motivazioni.

È un problema per Ripple?

È in realtà una battaglia minore rispetto al quadro complessivo, anche se una decisione in senso contrario da parte dei giudici avrebbe ulteriormente sbilanciato la causa a favore di Ripple.

Non riteniamo che questa decisione comprometta il futuro della difesa di Ripple Labs e che sia da considerarsi come un piccolo incidente di percorso. Ne sapremo comunque di più durante l’udienza programmata per domani sulla quale vi terremo debitamente aggiornati, con una cronaca minuto per minuto.

Cosa vuol dire per chi sta investendo in Ripple?

Ripple ha fortemente corretto ed è stata una delle peggiori nelle ultime 24 ore. La notizia potrebbe aver avuto un impatto, ma dubitiamo che questo si tradurrà in effetti di medio e lungo periodo.

Chi ha scelto di investire su Ripple può continuare per la sua strada – almeno in attesa delle prossime notizie che arriveranno dai tribunali. Nel frattempo è bene ricordare che Ripple continua la sua opera di penetrazione commerciale. Soltanto ieri è arrivata la notizia di un ulteriore accordo con la Banca Centrale d’Egitto, con un’espansione anche in ambito istituzionale che non sembra risentire delle accuse di SEC.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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