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USA, Senato contro le criptovalute: Ma i mercati rispondono picche!

3 anni fa
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Un’udienza al Senato USA che ha dell’incredibile, o forse del fantascientifico. La senatrice Elizabeth Warren, che sta guidando l’indagine esplorativa per il contrasto ai cyberattacchi con ransomware dimostra, in mondovisione, di saperne molto poco di criptovalute – o di essere maggiormente interessata a spargere il solido FUD piuttosto che arrivare ad una soluzione concreta del problema.

Una lunga sequela di attacchi basati, come spesso accade di recente ai piani alti della politica, sulla voglia di spaventare i mercati e gli investitori. Niente di nuovo da Washington, mentre il mercato dimostra ancora una volta, se ce ne fosse il bisogno, di avere le spalle forti abbastanza da resistere a questo ennesimo attacco senza senso.

Paura dal Senato USA – ma i mercati continuano a crescere

Mercati che nella giornata di ieri hanno dimostrato segni di ripresa che stanno continuando anche oggi, sui quali possiamo puntare tramite la piattaforma di Coinbase (qui per ottenere un conto gratuito per comprare crypto), intermediario quotato in borsa e che offre anche la sua piattaforma Pro per gli scambi rapidi. Senza dimenticare anche il programma Earn – per ottenere criptovalute gratis rispondendo a dei semplici quiz.

Il Fud della senatrice Warren smontato punto per punto

Raccogliamo anche noi l’invito di Coinbase a controbattere al FUD con informazioni vere e verificabili e per questo, anche allo scopo di fornire strumenti utili per la comprensione ai nostri lettori, analizzeremo tutto quanto affermato dalla senatrice – ribattendo punto per punto.

“Ogni attacco hacker che viene pagato con successo con le criptovalute stimola altri a compiere atti di questo tipo”

La tesi, in questo caso, è che ogni attacco portato a termine con successo sia di incentivo per altri gruppi hacker nell’attaccare le infrastrutture fondamentali degli USA. Il che potrebbe essere anche vero, se non fosse che il pagamento in Bitcoin o meno non capiamo cosa possa cambiare ai fini dell’incentivo o meno a compiere altri atti.

In realtà l’utilizzo di Bitcoin ha permesso a FBI, come abbiamo già ampiamente raccontato, di risalire con maggiore facilità alla refurtiva. E dunque ha giocato a favore di combatte i cyberattacchi e non degli hacker.

“Molte criptovalute utilizzano algoritmi Proof of Work di mining, che hanno conseguenze devastanti per il clima. Alcune attività di mining sono in prossimità di centrali a carbone, spargendo inquinamento in cambio della chance di ottenere qualche crypto-token. Il consumo energetico è altissimo, con conseguente aumento della domanda.

Anche qui potremmo parlare per ore di quanto riportato da Warren, che in quanto senatrice ci aspettavamo, non lo nascondevamo, più preparata. Si ripete ancora una volta la stanca filastrocca dei consumi inquinanti delle criptovalute – cosa che non è vera per tutte – senza tenere conto di quanto sia stato già ampiamente dimostrato dalle ricerche. Ovvero che Bitcoin in primis utilizza una parte rilevante di energie rinnovabili

E qualcosa di nuovo in questo senso potrebbe arrivare sia dal Mining Council, sia dalle iniziative di El Salvador per l’utilizzo di energia geotermica per il mining, per progetti che fanno parte del percorso del paese per diventare uno degli hub mondiali più importanti per il mondo delle criptovalute.

Anche qui disinformazione ad arte, senza tenere conto di quanto Bitcoin e le altre criptovalute PoW offrano in cambio di quegli elevati consumi energetici. Ovvero reti orizzontali, senza la necessità del controllo di terzi per gli scambi (ed è proprio questo che infastidisce la senatrice) e molto più sicuri anche dei circuiti bancari.

Le criptovalute ignorano i commenti della senatrice

Il mondo delle criptovalute ha però bellamente ignorato i commenti della senatrice, seppur siano arrivati da un’importantissima udienza al Senato USA. I token sono tutti o quasi cresciuti nelle ultime 24 ore segno che potrebbe essere stato toccato il bottom – ovvero il minimo possibile di prezzo.

Se nuova bull run sarà, potremo puntarci anche con Binance (qui per un conto gratis) – altro exchange di grande qualità e che offre accesso a tutte le migliori criptovalute, quelle contro le quali si è schierata la senatrice Warren, in ottima compagnia almeno dalle parti di Washington.

Non è questione di inquinamento, ma di controllo

E su questo sembra ci sia ormai pochissimo da discutere. Il governo USA, al pari di quello cinese, sono tra i più preoccupati per il diffondersi prima a macchia d’olio e poi come onda dell’intero comparto delle criptovalute, anche nell’economia reale.

Da un lato il governo che controlla la stampa della valuta di riserva mondiale, ovvero il Dollaro USA. Dall’altro un governo autoritario che non può neanche soltanto immaginare di perdere controllo sulla sua popolazione.

Tutto il resto è rumore: Bitcoin e le altre criptovalute stanno in realtà aiutando il passaggio ad un mondo più green, ad un utilizzo delle energie rinnovabili più intenso e diffuso. Con buona pace di chi continuerà ad utilizzare tecniche FUD (finto allarmismo) per svilire un movimento che potrebbe davvero cambiare le sorti del mondo in meglio.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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