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Le banche americane bloccano l’acquisto di criptovalute

6 anni fa
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Recentemente alcune delle principali banche statunitensi hanno “dichiarato guerra” alle criptovalute; tra queste spiccano nomi importanti come JP Morgan Chase & Co, Bank of America e Citigroup Inc con le loro recenti decisioni

Il logo presente all’ingresso della sede Newyorkese di JP Morgan Chase & Co.

I colossi sopra citati hanno annunciato come nel prossimo futuro sarà impossibile acquistare criptovalute tramite le loro carte di credito; additando come motivazione principale per questa decisione la volatilità ed i rischi legati a questo specifico mercato.

Questi ban sono iniziati nella giornata di venerdì con Bank of America e Citigroup, seguite durante la giornata di sabato da JP Morgan; e attualmente questa regola è stata applicata sol sulle carte di credito, non colpendo gli altri prodotti offerti dagli istituti bancari in questione.

Se sia JP Morgan che Bank of America sono state molto evasive su futuri cambiamenti d’idea, Citigroup ha preferito essere meno categorica relativamente alla sua decisione, riservandosi di modificare la sua regolamentazione in base alla futura evoluzione del mercato dell criptovalute.

Questo trend fa seguito a decisione prese in passato da altri esponenti del settore come Capital One (istituto bancario) lo scorso mese, e Discover (impresa di servizi finanziari) addirittura nel 2015.

Trend che nel prossimo futuro potrebbe ancora inasprirsi, in quanto paesi come India e Cina stanno pianificando di muoversi verso una direzione perlomeno simile a quella intrapresa dagli istituti americani, e l’intero gruppo della londinese Lloyd’s ha già intrapreso questa strada.

Durante il mese di gennaio abbiamo assistito ad una forte perdita di valore da parte di Bitcoin

Questo repentino allontanamento sembra dettato dal disastroso mese di gennaio che ha visto tutte le principali criptovalute soffrire perdite, soprattutto Bitcoin.

La criptovaluta regina ha infatti dovuto assistere ad una vera e propria caduta libera della sua valutazione, che in un solo mese ha portato Bitcoin a perdere più dell 60% del suo valore attestandosi sotto la soglia degli 8000$.

Questa fuga dettata dalla paura può però rivelarsi solo momentanea; poiché se è vero che le criptovalute non hanno mai nascosto le loro natura volatile, lo stesso varrebbe per la speculazione borsistica, eppure nessuna banca fa ostracismo nei suoi confronti.

Le criptovalute sembrano quindi pagare dazio a causa della loro “giovane età”, ma è allo stesso tempo molto probabile che il passare del tempo solidificherà le loro “fondamenta”; rendendo la digital economy qualcosa del quale ci si può fidare, sia agli occhi dell’utenza media di futuri miners, sia agli occhi dei colossi bancari e delle potenze mondiali.

Alessandro Calvo

Web editor dall'età di 16, non manca occasione di cavalcare i trend dell'innovazione. Nella vita studia Economia e, privatamente, approfondisce i meccanismi blockchain in cui crede molto.

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