Le criptovalute sono una realtà ormai da oltre 10 anni, essendo Bitcoin un progetto aperto al pubblico dal 2009. Solo dal 2017, tuttavia, questi asset hanno aumentato la loro popolarità al punto da far parlare di sé anche sui media tradizionali. Insieme alla popolarità sono arrivate anche opinioni diverse, talvolta contrastanti, pronunciate sia da esperti di mercati finanziari quanto da persone comuni e provenienti da tutt’altro mondo.
Qui troverai le principali opinioni in merito alle criptovalute ( quì un elenco delle principali ). Faremo una breve spiegazione di ciascuna, delle motivazioni che le sostengono e dei governi o personaggi di spicco che seguono le diverse linee. In questo modo avrai una panoramica completa sui commenti che sono stati fatti su questo nuovo tipo di valuta virtuale. Per andare con ordine, andremo dalle opinioni più negative via via verso quelle più positive.
Opinioni negative sulle criptovalute
Incominciamo da chi ha mosso più critiche che sprecato complimenti nei confronti delle crittomonete. All’interno di questa macro-categoria rientrano almeno tre tipi diversi di opinione, ciascuno con un numero non trascurabile di sostenitori.
1. Le criptovalute sono uno schema Ponzi, blockchain è inutile
L’opinione più disfattista è quella di chi sostiene che le crypto non siano nient’altro che una bolla speculativa. L’opinione è sovente giustificata facendo riferimento ai prezzi: appare evidente che, a seconda dei periodi, ci siano momenti in cui le quotazioni aumentano a ritmo sostenuto ed altri di forte calo.
Significa che partendo da un nucleo di investitori iniziali che scelgono una posizione, altri seguono osservando il movimento dei prezzi ed altri ancora seguono i secondi. In questo modo si crea un mercato autoreferenziale, non regolamentato, in cui tutto cambia a seconda dei movimenti speculativi e l’unica cosa che conta è speculare.
I più disfattisti criticano anche la tecnologia blockchain, riportando che il web funziona molto bene con le infrastrutture di rete client-server. Spesso viene chiamato in causa il fatto che una blockchain occupa uno spazio di archiviazione troppo elevato per essere considerato un sistema efficiente, mentre in altri casi si parla dei problemi ecologici connessi al mining di criptovalute come Bitcoin.
Catherine Bessant, CTO di Bank Of America, è di questo avviso insieme a tante altre persone. Si tratta comunque di una percentuale marginale, perché la maggior parte delle persone riconosce quantomeno il valore della tecnologia blockchain.
2. Le criptovalute sono una bolla speculativa, blockchain è utile
Questa seconda posizione è la più rappresentata tra i crypto-scettici, che per i motivi già visti in precedenza diffidano da Bitcoin. Citano anche il fatto che una valuta non può essere considerata tale se non è accettata da tutta la popolazione, cosa che le crypto non sono ancora. Un’altra ragione di questa opinione è il fatto che le criptovalute hanno forti oscillazioni di prezzo, che rendono difficile pensare di utilizzarle come sistema di pagamento; i patrimoni delle persone si ritroverebbero ad avere una consistenza diversa di giorno in giorno, senza un vero parametro di riferimento.
In parte queste critiche sono smentite dalla crescente notorietà di Bitcoin e delle altcoin, in parte lo sono dall’invenzione delle stablecoin. Queste ultime sono criptovalute il cui valore non cambia con il tempo, o cambia di poco, perché è legato all’andamento di un altro asset. Solitamente sono garantite su riserve di valute tradizionali, metalli o pietre preziose.
Questa opinione salva quantomeno la tecnologia blockchain, che da sempre è l’anima delle criptovalute. Riconosciuta come un modo sicuro per creare architetture di rete virtualmente indistruttibili, la blockchain offre anche numerosi vantaggi in fatto di privacy e tutela dei valori democratici all’interno di una rete di nodi connessi tra loro.
Tra i principali sostenitori di questa teoria ci sono il governo Messicano, quello cinese e quello indiano. Tutti e tre hanno arginato il più possibile la circolazione di criptovalute nelle loro nazioni, ma incoraggiano le aziende innovative che si lanciano in progetti connessi a blockchain. Warren Buffett, leggendario ma ormai anziano investitore americano, è altrettanto di questo avviso.
Le opinioni moderate sulle criptovalute
Non c’è soltanto chi vede l’economia crypto in modo positivo o negativo, anzi: una gran parte delle opinioni, per il momento, è moderata. Anche in questo caso ci sono diverse tonalità di moderazione: qualcuno è più ottimista, qualcuno meno.
3. Le criptovalute sono interessanti, ma è troppo presto per giudicare
Questa posizione conservatrice ma possibilista, con il passare del tempo, va scemando. Man mano che gli anni scorrono, l’economia emergente delle valute crittografate polarizza sempre di più le opinioni. In realtà c’è un fondo importante di verità: quelli che conosciamo oggi non sono, probabilmente, i progetti che avranno maggior successo tra dieci anni. La tecnologia delle reti decentralizzate sta evolvendo rapidamente, con nuove soluzioni che vengono introdotte quotidianamente da piccole aziende dal grande potenziale.
Per il momento le criptovalute rimangono fondamentalmente un’incognita, anche se con il passare del tempo diventano sempre più conosciute e sempre più adottate dalla popolazione di tutto il mondo. In particolare sembra che i Paesi emergenti siano quelli su cui puntare gli occhi, in quanto sono quelli dove il sistema bancario tradizionale è meno radicato e la resistenza al cambiamento è minore. Purtroppo ci vorranno almeno altri dieci anni per avere delle risposte precise.
Questa è la posizione più diffusa tra i governi di tutto il mondo, soprattutto quelli europei dove non c’è ancora una regolamentazione chiara ed armonizzata sulle criptovalute. Bene o male tutti coloro che mantengono questa posizione sono coscienti del fatto che blockchain abbia il potenziale per riscrivere il modo in cui vengono comunicati i dati tra dispositivi, ma quanto all’aspetto economico-finanziario fanno un passo indietro.
4. Le criptovalute sono il futuro, ma bisogna cambiare il loro mercato
Questa posizione ottimista ma consapevole è una delle più popolari, ed ha tutte le ragioni di esistere. Sicuramente le criptovalute hanno molto potenziale, altrimenti non sarebbero riuscite ad attrarre oltre 200 miliardi di dollari in investimenti nel corso degli anni.
Grandi banche utilizzano Ripple per gestire le transazioni interbancarie o internazionali, grandi aziende hanno lanciato le proprie criptovalute brandizzate e grazie alle app di pagamento le crypto si stanno facendo strada anche nei pagamenti nei negozi.
Dall’altra parte non possiamo fare a meno di notare come un mercato non regolamentato sia un problema, perché espone ogni progetto al rischio che qualche grande proprietario di criptovalute possa manipolare con le sue operazioni il valore di un asset.
Senza dubbio le stablecoin giocheranno un ruolo importante nel riscrivere questi problemi con delle nuove soluzioni. Non è solo una questione di grandi speculatori: è anche questione di regolamentazione nazionale e di facilità di accesso.
Le criptovalute rimangono ancora un po’troppo complicate da comprendere per la parte più anziana della popolazione, e la mancanza di una legislazione armonizzata fa sì che quel che è legale oggi potrebbe non esserlo più domani.
Anche se si è esposto poco in pubblico, un grande imprenditore che tra le righe ha sempre fatto intendere di essere di questo avviso è Elon Musk. Fondatore di Tesla e di Space X, è considerato un genio della tecnologia ed un brillante uomo d’affari in grado di coniugare grandi progetti ad un grande carisma.
Le opinioni favorevoli sulle criptovalute
Da ultimo possiamo concentrarci su chi vede nelle criptovalute ed in blockchain una grande opportunità, un’opportunità che esiste già oggi ed ha il potere di lasciare un segno definitivo nella società. Dal 2017 in poi il numero di persone su questa linea è aumentato costantemente.
I fatti hanno anche reso giustizia a chi si rispecchia in questo tipo di atteggiamento, sia per l’aumento complessivo della capitalizzazione che per il numero di persone che ogni giorno abbracciano questo nuovo tipo di soluzioni.
5. Favorevoli realisti
Questa è la posizione che rispecchia maggiormente la nostra redazione. Siamo consapevoli del fatto che un trend così netto come quello delle criptovalute non possa nascere da una mancanza di valore alla base. Le criptovalute hanno aiutato milioni di persone nel mondo a migliorare la propria gestione della finanza personale, offrendo a tutti la possibilità di accedere ad una stessa valuta in qualunque parte del mondo. La tecnologia blockchain diventa ogni giorno più utilizzata in tutti i settori, anche ben al di fuori delle crittomonete.
I favorevoli realisti sono in grado di vedere il potenziale delle criptovalute, ma allo stesso tempo non si sbilanciano cercando di dimostrare euforia o facendo previsioni azzardate sul valore che avranno Bitcoin & Co. tra qualche mese. Si tratta di una posizione lucida, che comprende il potenziale di questa nuova tecnologia e le sue grandi prospettive; allo stesso tempo, però, non ignora le sfide che dovranno essere fatte in fatto di leggi e adozione di massa di questi sistemi di pagamento.
La stessa posizione è quella dimostrata da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che ha già annunciato ufficialmente il fatto che Facebook avrà una sua criptovaluta. L’azienda, che riunisce tra i suoi brand anche Instagram e WhatsApp, si propone proprio di superare ulteriori sfide grazie ad un nuovo modo di pensare alle criptovalute.
6. Ultra Favorevoli
Questa posizione è tipica di chi dice che il denaro tradizionale ha i giorni contati, che si parla di pochi anni prima di vedere un mondo in cui tutto viene pagato in Bitcoin e altcoin. Tipicamente chi segue questa linea si spiega mostrando l’evoluzione delle quotazioni, del numero di utenti e della capitalizzazione di mercato delle criptovalute nel corso del tempo.
Non si può negare che, al netto di periodi più favorevoli e meno favorevoli, il settore sia in forte espansione e che questa non sembri nemmeno così tanto minacciata dall’atteggiamento ostile di questo governo.
Questa posizione è ampiamente condivisibile, è una posizione da visionari. Allo stesso tempo è pericolosa, perché può portare a fare previsioni eccessive e a sviluppare fanatismo. Tra i nomi illustri che vedono le cose in questo modo va senz’altro citato John McAfee, imprenditore e sviluppatore di software che ha fondato l’omonima società operante nel campo della sicurezza informatica.
Chi ha ragione?
Non si può ancora dire chi realmente abbia ragione, ma una cosa è certa: i numeri non possono mentire. Fino a questo momento le criptovalute hanno dimostrato di saper crescere, ma siamo ancora lontani dal vederne il pieno potenziale.
Nessuno ha la sfera di cristallo, ovviamente, ma è condivisibile l’idea che nei prossimi anni ci saranno sempre più persone intenzionate a lanciare progetti in questo mondo e ad innovare ulteriormente.
Per il momento il comportamento è ancora quello di un settore ai suoi albori, ma proprio per questo è possibile cogliere delle opportunità che forse un domani non ci saranno più. Non possiamo fare altro che prendere nota delle posizioni più rappresentate, di studiarne e comprenderne le motivazioni, agendo poi di conseguenza.