Facebook guarda di nuovo alla possibilità di emettere una propria stablecoin? Le voci si rincorrono già da qualche tempo. E l’azienda ha già dei trascorsi importanti nel settore. Nell’ormai lontano 2019-20 ci provò, salvo poi doversi arrendere per pressioni importanti di carattere politico, tanto negli USA quanto in Europa.
Ora però la musica è cambiata: alla Casa Bianca suonano violini e orchestre pro-cripto – e forse per il gruppo guidato da Mark Zuckerberg potrebbe essere il momento di tornare a farci un pensierino. Pensierino che però non soddisfa Elizabeth Warren, la senatrice pasionaria contro il settore crypto, che come è solita fare ha preso carta e penna per scrivere una lettera al vetriolo indirizza proprio al CEO di Meta/Facebook.
Puoi comunque non curarti dell’opinione di Warren e sfruttare il bonus da 100$ su Bitget – è esclusivo per i nostri lettori e potrai ottenerlo semplicemente versando 100$ sulla piattaforma. Detto questo, vediamo cosa ha scritto la senatrice e perché è molto arrabbiata anche questa volta.
Una lettera che suona come quei Dear Trader… che ci vengono recapitati via mail dopo una liquidazione. Il contenuto è più o meno lo stesso:
Stiamo scrivendo riguardo i preoccupanti report che parlano di Meta e del suo rinnovato impegno per creare una sua valuta privata, strutturata come una stablecoin, che potrebbe utilizzare per i pagamenti sulla sua piattaforma.
Il linguaggio tradisce già la posizione del duo Warren-Blumenthal: si tratterebbe di emissione di moneta privata (a poco conta che per le future leggi USA dovrà essere coperta da riserve in bond o cash). E la cosa non sta affatto bene:
Il tentativo di Meta di avere una sua stablecoin solleva preoccupazioni importanti. […] Se Meta dovesse controllare la propria stablecoin, potrebbe predare ulteriormente le transazioni e le attività commerciali dei suoi utenti. La quantità massiccia di dati dei consumatori che finirebbe per ingurgitare aiuterebbe Meta a sostenere i suoi schemi sui prezzi sulla sua piattaforma, e ad ottenere targeting delle pubblicità ancora più aggressivo.
Il problema dunque non è soltanto crypto? No. Il problema secondo Warren sarebbe nell’enorme quantità di dati sugli utenti – pur non esistendo ancora un capitolato tecnico – che l’azienda potrebbe raccogliere. Trattandosi però di Warren, c’è spazio… anche per una stangata alle crypto:
Anche se sono meno volatili delle altre forme di criptovalute, le stablecoin – che nominalmente mantengono il valore di 1$ – possono essere oggetto di instabilità e di bank run.
E viene poi citato il caso di Circle USDC – che tutti ricorderanno – e che fu dovuto però ad una crisi bancaria indipendente da Circle.
Ad ogni modo, un tentativo di stoccata al GENIUS Act, che sta procedendo ad ampie falcate verso l’approvazione – e che sarà un guaio per chi ritiene che il mondo crypto vada schiacciato nel modo più violento possibile.
Tutto questo mentre mancano conferme della rinnovata volontà di Meta di emettere una sua stablecoin. I report più credibili parlano infatti della possibilità di integrare stablecoin – probabilmente di terzi.
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