Nel Wyoming esiste ormai da tempo – e soprattutto da tempi non sospetti – una Stable Token Commission, che ha come obiettivo principale quello di dotare lo stato di una crypto stable legata al dollaro. E ora ha un nuovo obiettivo – ovvero quello di lanciarla prima del prossimo 20 agosto. Si è arrivati a questo risultato dopo un lungo dibattere e dopo aver vagliato diverse blockchain pubbliche come infrastruttura.
Per quanto non ci sia stata ancora una decisione definitiva, le due che occupano la prima posizione secondo i criteri imposti dalla stessa commissione sono Aptos e Solana. Un endorsement che ci racconta in realtà molto di più delle differenze tecnologiche tra chain e delle loro prestazioni e affidabilità. E che sarà il caso di analizzare anche allo scopo di anticipare il futuro dei mercati.
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C’è tanto da raccontare sulla Wyoming Stable Token Commission. Partiremo però dalla fine. Nel corso della settimana che va a concludersi oggi, la commissione ha diramato un comunicato con il quale ha attribuito punteggi alle diverse chain che potrebbero essere utilizzate a livello statale.
L’integrazione con gli affari dello stato del Wyoming sarà però per qualcosa di interessante (e per altri di strano). La commissione infatti vuole emettere una stablecoin legata al dollaro, gestita pubblicamente e che rivaleggi sui mercati con quelle di natura privata.
Sarà un token stable con riserva. Ovvero per ogni token emesso ci sarà una riserva reale. Un po’ come fanno Tether e anche USDC, ma con un supporto pubblico e statale. Nella commissione ci sono anche il revisore dei conti, il tesoriere, e il governatore dello stato.
In realtà a partecipare al tentativo di diventare infrastruttura per questa operazione sono state diverse chain. Tra quelle che hanno fatto parte del processo di selezione, Aptos e Solana hanno ricevuto il punteggio più alto. Manca ancora una decisione che sia definitiva, ma con ogni probabilità si opterà per per Aptos, con l’aggiunta di SEI come seria candidata alternativa.
La questione, se dovesse passare, finirà per avere una grande eco anche sui social. Tuttavia sarà utile ricordarsi che in tanti proveranno a utilizzare tale notizia per emettere token truffa. Si tratta di una stablecoin e quindi non di un prodotto da investimento.
IL nostro consiglio rimane quello di rimanerne lontani – perché il rischio di incappare in qualche truffa è molto elevato e perché al tempo stesso di eventuale utilità anche del token reale non ce n’è molta.
Sarà interessante comunque seguire l’eventuale processo di approvazione, anche per capire cosa succederà nel mondo stablecoin – che rimane quello di maggiore attenzione anche per i mercati privati.
Basti guardare alla quotazione record raggiunta da Circle – società che emette USDC – a due settimane dalla sua quotazione in borsa. Capitalizzazione di quasi 60 miliardi – per una performance che a Wall Street non si vedeva da tempo.
Sarà questo – come avevamo correttamente anticipato su questo sito e anche sul nostro Magazine settimanale – uno dei trend più forti di questo ciclo.
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