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Bitcoin e crypto crollano, ma le borse mediorientali TENGONO. Situazione ASSURDA, che potrebbe risolversi con QUESTO DATO

La guerra punisce più le crypto che i mercati tradizionali. Una situazione molto strana che...
3 settimane fa
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Mentre Bitcoin e crypto soffrono le notizie che arrivano dall’Iran – le principali borse mediorientali si avviano a chiudere una giornata in positivo, per quanto su livelli inferiori a quelli raggiunti dopo l’apertura. Una situazione che segnala la grande incertezza che alberga nel cuore e nella mente del grosso degli investitori, per una situazione che sarà con ogni probabilità in evoluzione anche nel corso della prossima settimana.

Una prossima settimana che dovrà fare i conti anche con qualche interessante indicatore economico che arriverà dagli USA, che sebbene sembri in una situazione dominata dalla guerra come di poco conto, aiuterà a orientare i mercati nell’una o nell’altra direzione.


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Borse ok in medio oriente: la guerra non fa (troppa) paura

Alla notizia del voto favorevole del parlamento iraniano per la chiusura dello Stretto di Hormuz – che dovrà comunque essere validata anche dal Consiglio Nazionale della Sicurezza iraniano, il grosso delle crypto hanno reagito correggendo. Nel momento in cui scriviamo Bitcoin, dopo aver toccato anche i 99.000$, sta cercando di recuperare la soglia simbolica dei 100.000$, sotto la quale non si scendeva da 43 giorni.

Nel frattempo però le principali borse mediorientali, che oggi sono aperte, chiudono in positivo o comunque senza grossi drammi. Rispettivamente:

🇮🇱 TA-125: +1,77%

🇸🇦TADAWUL: -0,3%

🇶🇦QATAR: +0,2%

🇶🇦BAHRAIN: 0,3%

Non sono percentuali stellari – ma sono comunque molto diverse da quelle che si sono fatte registrare nel mondo crypto, dove si è relativamente in caduta libera, con Bitcoin, che è il migliore della classe che perde comunque oltre il 2% rispetto a 24 ore fa, quando aveva chiuso comunque in negativo.

  • Brutto segno?

Stamattina avevamo parlato della forza di Bitcoin anche sotto le bombe, indicando sì che si sarebbe anche potuti scendere sotto i 100.000$, ma che al tempo stesso si era dimostrata una certa resilienza per quanto riguarda il prezzi di fronte a problemi geopolitici e economici importanti. Per ora – almeno rispetto al comportamento che avrebbe avuto Bitcoin soltanto 2 mesi fa rispetto a certi eventi, sembra che siamo comunque… più forti e più resilienti.

Gli eventi della settimana

L’evento principale sarà il PCE di venerdì, che è uno degli indici dell’inflazione e che è storicamente quello più interessante per Federal Reserve. Il dato sarà diffuso alle 14:30 ora italiana di venerdì, con le seguenti aspettative che si sono già formate sui mercati:

  • Anno su anno classica: +2,1%
  • Anno su anno Core +2,5%

Giovedì ci sarà inoltre la lettura definitiva del GDP anno su anno. È una revisione di dati già diffusi, che storicamente hanno un impatto minore rispetto alle prime letture. Seguiremo comunque entrambi gli eventi sul nostro Canale Telegram Ufficiale, che rimane il miglior canale per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie e sugli ultimi dati che possono muovere i mercati.

Cosa succederà alla riapertura asiatica?

L’andamento delle borse mediorientali lascia più di qualche dubbio sul crash che tutti si aspettano. La notizia della potenziale – perché ancora di potenzialità si tratta – dello stretto di Hormuz non ha per il momento condizionato più di tanto i mercati più vicini allo scenario di guerra. Siamo comunque in una fase dove una minima dichiarazione di distensione può fare la differenza in tempi rapidi, così come può farla anche una dichiarazione in senso contrario.

Rimane una tensione per ora catturata soltanto dal prezzo di Bitcoin e delle criptovalute, in un fine settimana che non si vedeva da tempo su tonalità così cupe e che in molti non potranno fare a meno di ricordare anche nei prossimi giorni, settimane e chissà se mesi.

Bitcoin ha comunque interrotto una serie di 43 giorni di fila sopra i 100.000$. Un muro che sembrava invalicabile e che aveva tenuto per tutta la mattinata. Rimane comunque piuttosto accesa la battaglia – con volumi insoliti almeno per la domenica pre-apertura asiatica.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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