Donald Trump non vuole perdere tempo. Vuole entrambe le leggi che regoleranno il mondo crypto e il loro mercato sul proprio tavolo, pronto per le firme. Sono due leggi, la prima è il GENIUS Act che offrirà un supporto legale all’emissione e all’utilizzo di stablecoin. La seconda è invece una più generica legge sulla struttura di mercato, che però conterrà tanto per la regolamentazione dei mercati e anche per limitare lo strapotere delle agenzie federali. Ovvero il potere di SEC nell’andare ad aggredire legalmente progetti e società che sono impegnate nel settore crypto.
Un passo avanti potenzialmente enorme, che interessa Trump anche in quanto sostenitore, in campagna elettorale, dell’intero comparto, dal quale – ricordano i maligni – ha ricevuto anche delle sostanziali donazioni.
Una situazione complessivamente interessante per il mondo crypto – che potrà così operare in piena libertà (seppur con qualche salvaguardia) nella prima economia finanziaria del mondo. Un’economia che durante tutta l’ultima amministrazione è stata avversaria strenua del mondo che seguiamo tutti i giorni su Criptovaluta.it®.
Fate presto!
Non è la prima volta che Donald Trump cerca di accelerare il processo legislativo che dovrebbe dotare – finalmente – gli Stati Uniti di leggi che governino il mercato crypto. Il problema però è inverso rispetto a quello che abbiamo in Europa e del quale abbiamo parlato qui nell’ultimo numero del nostro Magazine. Se in Europa si è cercato di normare al fine di restringere il campo possibile di utilizzo, applicazione e investimento, mentre negli USA, il problema è esattamente il contrario.
La situazione dovrebbe essere infatti nota più o meno a tutti: nel corso dei 4 anni di amministrazione Biden, l’agenzia che governa i mercati USA – SEC – ha portato in tribunale più di 100 progetti crypto, accusandoli di vendere security ovvero contratti d’investimento senza aver ottenuto previa autorizzazione.
La questione ha colpito Ripple, tanto per rimanere nel campo dei progetti e dei token di una certa rilevanza economica. Così come ha colpito anche NFT e, incredibilmente, anche stablecoin (vedi la chiusura di BUSD di Binance).
Ed è proprio in seguito a questa situazione che l’Amministrazione Trump ha deciso di spingere su due diverse leggi. Da un lato il GENIUS Act, che indicherà la forma giuridica che dovranno assumere gli emittenti di stablecoin e anche regole specifiche sulle riserve.
C’è poi l’altra legge, che si occupa invece di struttura dei mercati, separazione dei capitali degli exchange da quelli dei clienti e che – cosa più importante – fisserà i criteri per definire cos’è una security e cosa non lo è.
Un argine alle agenzie: è innegabile che la fretta arrivi dalla necessità di limitare comunque agenzie che hanno già cambiato enormemente atteggiamento nei confronti del mondo crypto. Vedi SEC, ora aperta alla possibilità di accettare ETF oltre quelli – passati per i tribunali – su Ethereum e Bitcoin.
Vale inoltre la pena di ricordare che l’atteggiamento è cambiato anche in seno a Fed – con Jerome Powell che ha fatto una rivelazione shock su cosa le banche possono e non possono fare nel mondo crypto.
Discussione, poi approvazione senza problemi?
L’ostacolo principale rimane quello del Senato, dove per passare senza problemi sono necessari 60 voti su 100. Servirà dunque una sorta di appoggio anche da parte del democratici, cosa che per il momento non sembrerebbe essere impossibile.
Questo nonostante lo scontro politico che si sta consumando sulle crypto – complici anche attività commerciali direttamente riconducibili al presidente e che sono oggetto di attento scrutinio da parte dell’opposizione.
Seguiremo anche questa evoluzione normativa negli USA sul nostro Canale Telegram – un’evoluzione normativa che sarà la più importante al mondo perché interessa la prima economia finanziaria del globo. Economia dove sono già tante le società quotate che comprano Bitcoin e anche altre crypto, segnale di un appetito che altrove non è sempre presente.